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Il Portogallo trionfa agli Europei di Francia, sconfitti i padroni di casa ai supplementari

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2016 00:41
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11/07/2016 00:41
 
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Euro 2016, Portogallo campione: 1-0 alla Francia, Eder gol ai supplementari

Primo trionfo per i lusitani: decide una prodezza dell'attaccante al 109'
dopo un palo di Gignac al 92' e una traversa di Guerreiro.
Ronaldo, uscito al 25' per una botta al ginocchio,
si prende un altro trofeo dopo la Champions


Se a giugno ci avessero detto che a decidere Euro 2016 sarebbe stato Eder, ci saremmo lasciati andare a un gesto di esultanza. Il guaio, per l'Italia, è che l'uomo dell'Europeo è l'Eder "sbagliato": Ederzito Antonio Macedo Lopes. È lui, nel secondo supplementare, a regalare al Portogallo il primo grande torneo internazionale di una storia che fin qui, era stata il manuale dei perdenti di successo. Una punta vera, che serve più di tanti palleggiatori alla scuola portoghese. Bum, una cannonata da lontano e via, verso la gloria. Ironia della sorte, il ragazzone nativo della Guinea-Bissau gioca in Francia, a Lilla. Che botta per i parigini, per Deschamps, per la nazione ospitante che già pregustava il titolo, dopo il trionfo sulla Germania. Invece niente: 1-0 per i lusitani e tanti saluti alla malinconia del "fado".


CR7 ROTTO — È anche l'Europeo di Payet, nel bene e nel male. Salvatore della patria nella gara inaugurale, positivo fino ai quarti, evanescente in semifinale e giustiziere di Cristiano Ronaldo in finale. Sì, perché al 25' CR7 abbandona la partita, dopo un calvario lungo un quarto d'ora abbondante: la botta alla gamba sinistra la prende al 9', si accascia al 17' e poi, zoppicante in contropiede, si arrende e chiede il cambio. Il pubblico di Saint Denis, che d'istinto aveva rumoreggiato pensando a una sceneggiata, capisce che il dolore del fuoriclasse è reale, dannatamente reale. E applaude il campione infortunato che esce in barella. Chapeau per la sportività. Non è lo stadio dei Ronaldo: nel '98 qui la stessa sorte toccò al Fenomeno.

CHE SISSOKO — Senza Cristiano, le scelte tattiche iniziali perdono un po' del loro senso: il 4-2-3-1 di Deschamps ha gli stessi uomini di Marsiglia ed è solo più aggressivo, mentre Santos (che ritrova Pepe e William Carvalho) piazza il suo colosso davanti alla difesa e spera così di limitare Griezmann. Mossa riuscita solo in parte, perché l'idolo di casa trova il modo di liberarsi in più occasioni. L'ingresso di Quaresma al posto di Ronaldo ha l'effetto dell'anestesia in sala operatoria: da lì all'intervallo i ritmi scendono di molto, con un solo uomo che si ribella e accelera. Moussa Sissoko. Impressionanti le progressioni del centrocampista del Newcastle, che va in verticale tre volte ed è l'unico, dopo un bel colpo di testa iniziale di Griezmann, a chiamare Rui Patricio all'intervento prima del riposo.

PALO DI GIGNAC — E Pogba? Arriva con calma, coi suoi tempi. Compare nel match al 9', con un destraccio che precede di un istante l'invasione di campo di un esagitato. Guadagna solo poche yard, gli steward in giallo lo placcano come fossero al Super Bowl. Fuori Payet, dentro Coman: Deschamps vuole freschezza. In effetti la Francia cambia passo e a metà ripresa costruisce le migliori occasioni della partita fin lì: Griezmann manca l'appuntamento con l'immortalità calcistica per questione di centimetri, Giroud quello con la conquista di tutti i cuori Bleus tirando addosso a Rui Patricio. Non avrà un'altra chance: lo sostituisce subito Gignac. E finisce anche la gara non memorabile di Renato Sanches, perché Santos esaurisce i cambi puntando su Eder. Tocca anche a Lloris dare un segno di presenza: un tiro-cross di Nani e la successiva rovesciata di Quaresma entrerebbero in porta, se non fosse per i suoi guanti. Ma è sempre l'ora di Sissoko: altro bolide, altra risposta non banale del portiere. La tavola è apparecchiata per i supplementari. C'è ancora tempo, però, per far sospirare i francesi: il 90' è già scoccato quando Gignac riceve palla in area, si beve Pepe con una gran finta e centra il palo. L'urlo dello Stade de France è un ululato isterico di rabbia e delusione. Extra-time.

ALL'IMPROVVISO EDER — I minuti che separano il 90' dai rigori erano stati fatali ai portoghesi in due famosi precedenti europei con la Francia. Stavolta in campo non ci sono Platini e Zidane. Ed è solo Portogallo. Eder fa capire di essere ispirato con un'incornata su calcio d'angolo, Guerreiro pareggia il conto dei "legni" con una punizione (inesistente) che centra la traversa. Brividi. È l'antipasto del gol, che si materializza al minuto 109: Eder intuisce dove finirà un pallone vagante sulla trequarti, galoppa e scaraventa in rete un destro che Lloris può solo sfiorare. Esplode il settore di tifosi in maglia rossoverde. Dentro anche Martial, la mossa della disperazione di "DD". La palla buona gli arriva pure, ma per i Bleus proprio non è serata. È la grande notte dei portoghesi, che qui, nella Parigi multi-etnica, sono noti più che altro per essere ottimi portinai e muratori. Da oggi sono anche i campioni d'Europa. E scusate se è poco.

Stefano Cantalupi

Fonte: gazzetta
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