RACCONTO BREVE.
Avrebbe voluto nascere più fortunato…Chessò, ricco o principe di famoso casato. O con almeno una camicia di riserva. Spacc, invece, si presentò al mondo come la maggior parte dei bambini, urlando la sua presenza aiutato dalla levatrice che, mettendolo a testa in giù, gli comunicava che nella vita le spinte erano sempre decisive se sostenute poi dalle pacche sul culo.
Una posizione piuttosto scomoda questa ed imbarazzante, appeso per le gambe a guardare in terra; ma fu anche la scoperta di un mondo diverso, fatto di pianeggianti chiaroscuri, spazi illimitati e… di piedi.
Già, i piedi. Arti strani questi, quasi sempre costretti a camminare in coppia, come i carabinieri, con uno stesso numero dispari di dita, le unghie corte e delicate, misteriosamente racchiusi in curiosi involucri e celati alla sua neonata curiosità.
Fu colpo di fulmine. Improvviso, strano, intenso, magicamente assorbito e fatto proprio, come un indelebile marchio di fabbrica conglobato nella propria coscienza.
Ma non era facile conviverci. Più grandicello, con gli amici che lo invitavano ad unirsi per “andare a donne”, lui rispondeva che preferiva “andare a piedi” , destando qualche perplessità, dal momento che erano tutti con l’ automobile ed era alquanto bizzarro raggiungere in tal modo la lontana camporella .
La colpa di questo suo strano agire era stata sicuramente quella del dietologo il quale, diagnosticando una possibile preoccupante obesità, aveva sconsigliato l’utilizzo dei mezzi pubblici sostituendoli con l’uso salutare dei piedi. E così si era convinto della sua passione, grazie all’avallo della scienza medica.
Già la mamma, a suo tempo, aveva avvertito quel suo modo curioso di osservare i negozi di calzature, sempre appiccicato alla vetrina, fantasticando sulla volontà di diventare un giorno il migliore fra i commessi.
Oppure con i giornaletti, tra letture e gli albi di Tex , mentre parteggiava, commosso, per la tribù dei Piedi Neri.
Nulla di così drammatico comunque; e mai come quando il maestro commentava i suoi temi richiamandolo ad usare, nello scrivere, più la testa e meno i piedi.
La passione per l’entomologia fu successiva. Ne era affascinato e ammirava l’incedere elegante dei millepiedi, riflettendo sulla triste condizione umana, costretta ad utilizzarne un solo paio.
Fu, per un certo periodo, anche attirato dalla fede cattolica, santificato dal desiderio di aiutare i sacerdoti durante la veglia pasquale, nell’umiliante lavacro dei piedi.
Conobbe, invece, attimi di smarrimento la sua futura moglie quando, anziché chiederle la mano, ne reclamò i piedi, sconcertandola.
Ma ciò che abbacinò i suoi amici fu quando venne fermato dalla polizia e denunciato per possesso illegale di attrezzi da scasso.
Alla notizia del ritrovamento di ben tre piedi di porco, gli amici commentarono: “Ma non gli bastavano quelli delle sole donne? Anche con gli animali adesso!”
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