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Minzolini, nuova bufera per l' uso disinvolto della carta di credito aziendale

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2011 00:25
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08/12/2010 23:16
 
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Spese Rai, Minzolini nel mirino
"Approfondimenti in tempi brevi"

Nuova bufera sul direttore del Tg1.
Controlli su carte di credito e pubblicità occulta.
Il presidente Garimberti chiede che si faccia chiarezza, Opposizione all'attacco


ROMA - Spese record con carte di credito e ipotesi di pubblicità occulta. Un nuovo caso coinvolge il direttore del Tg1, Augusto Minzolini. Un apratica che finirà sul tavolo del prossimo cda giovedì 16 dicembre. La precisazione di viale Mazzini arriva dopo il caso sollevato in una lettera del consigliere di minoranza, Nino Rizzo Nervo. Secondo Rizzo Nervo il direttore del Tg1 avrebbe speso, con la carta di credito, 86 mila 680 euro superando in 14 mesi i 60 mila euro del 2010 di spese effettuate dai direttori di primo riporto dell'azienda. Nella lettera di Rizzo Nervo si chiedono sanzioni disciplinari a carico di Minzolini per violazione del codice etico e un internal audit sulla vicenda.

"Approfondimenti in tempi brevi". Sulla vicenda sono in corso "approfondimenti puntuali per fare chiarezza" fanno sapere della direzione generale. Approfondimenti mirati a fare chiarezza, "come dice il presidente Garimberti", "in maniera cristallina e al di là di ogni ragionevole dubbio". L'esito sarà definito "in tempi brevi così come avviene ed è avvenuto in casi analoghi". C'e' da ricordare che la direzione generale nell'ambito del piano di risanamento aziendale ha già da tempo sospeso l'utilizzo delle carte di credito aziendali. Quella che non è all'ordine del giorno è una convocazione ufficiale del direttore del Tg1 da parte della direzione generale per il semplice motivo che la direzione generale "è in contatto costante sia con i direttori di rete che con quelli di testata".

La reazione di Minzolini. "Ho dato mandato al mio legale, avvocato Carlo Pandiscia, di sporgere denuncia-querela nei confronti de 'Il Fatto Quotidiano' per la persecutoria campagna di stampa intentata nei miei confronti con la pubblicazione di notizie contrarie a verità e gravemente lesive del mio onore, della mia dignità e della mia professionalità." riferisce Minzolini.

L'opposizione contro il direttore. "E' di una gravità inaudita quanto sta emergendo attorno alle spese del direttore del tg1. Crediamo importante che si possa e si debba avere al più presto una esplicita discussione in seno alla commissione parlamentare di vigilanza, che rientri in un progetto di più generale chiarimento cui sta già pensando il presidente zavoli" dichiarano i senatori del Pd Vincenzo Vita e Luigi Vimercati. "Se Minozlini non è in grado di spiegare la natura dei suoi rapporti con la Royal Caribbean e le folli spese da lui effettuate ha il dovere di dimettersi" rincara il portavoce dell'IDV Leoluca Orlando

Fonte: Repubblica
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09/12/2010 18:39
 
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Re:

Di Minzolini si può dire tutto, ma non che abbia un diavolo per capello...
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Il foro di Settecolori

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02/02/2011 15:46
 
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"Quelle spese sono un benefit"
Rai, Masi assolve Minzolini

Nessuna inchiesta sull'utilizzo della carta di credito aziendale da parte del direttore del TG1. "Il presidente sapeva" ma Garimberti smentisce. Non comunicati "per ragioni di riservatezza" i viaggi a Marrakech, Capri e Dubai


ROMA - Per Mauro Masi il caso è chiuso. "Minzolini ha sempre rispettato le regole e non emergono violazioni", scrive il direttore generale della Rai in una lettera inviata al consigliere Rizzo Nervo giovedì scorso (numero di protocollo 8676). Il direttore generale dunque non aprirà alcuna inchiesta interna sulle spese del direttore del Tg1.

Spese per 86.680 euro addebitati sulla carta di credito della Rai in uso a Minzolini nel periodo agosto 2009-settembre 2010. Ma è proprio la lettera di Masi a aprire nuovi interrogativi. Perché il dg, offrendo una copertura totale a Minzolini, scende nei dettagli, svela particolari del contratto del direttore e delle sue trasferte. Dettagli che secondo Rizzo Nervo configurano l'ipotesi di reati fiscali, come ha scritto nella lettera spedita lunedì al presidente Paolo Garimberti per discutere il caso Minzolini nel cda di domani. E domani se ne discuterà al settimo piano di Viale Mazzini.

Masi giustifica Minzolini sostenendo che la sua carta di credito è "una sorta di benefit compensativo". Per altro concordato con Garimberti "come lui può sicuramente confermare". Ma Garimberti non conferma, anzi smentisce seccato: "Non ero in alcun modo a conoscenza che la carta di credito concessa al direttore del Tg1 fosse un benefit compensativo", scrive il presidente lo stesso giovedì a Rizzo Nervo e a Masi (lettera protocollata con il numero 3639). Ma c'è di più. "Non sono a conoscenza di alcun particolare
che riguardi il contratto tra la Rai e Minzolini", aggiunge Garimberti. Non stupisce la reazione del presidente. Il benefit infatti, tanto più in un'azienda pubblica, va dichiarato per pagarci sopra le tasse e i contributi previdenziali. Questa norma non è stata rispettata, e il presidente non ne sapeva nulla.
Nel carteggio con Masi (da due giorni a disposizione di tutti i consiglieri di amministrazione) Rizzo Nervo rileva anche la "stranezza" dei numerosi viaggi di Minzolini: 129 giorni lavorati fuori sede in un anno. Nel foglio trasferte, solo per un numero esiguo si specifica il motivo del viaggio. Quale è la ragione di queste "lacune"? Lo spiega Masi: "Quando non è stato indicato lo scopo della missione ciò è avvenuto per motivi di riservatezza previa autorizzazione telefonica della direzione generale". E quali sono le mete "segrete"di Minzolini pagate dall'azienda? Tra le altre compaiono Marrakech (2 volte), Cannes (2 volte), Ischia, Capri, Positano, Cortina, Taormina, Praga, Istanbul, Dubai, Madonna di Campiglio. Località turistiche di grande prestigio raggiunte nel 90 per cento dei casi durante i week-end, anche lunghi.

Masi però illustra come "questo lavoro di rappresentanza" possa diventare "proficuo per la testata e per l'azienda". Fa l'esempio dell'uso dalla carta di credito per incontrare a Capodanno 2009-2010 esponenti del governo marocchino "instaurando un rapporto tale per cui sei mesi dopo un redattore del Tg1 è messo nelle condizioni dal governo di Rabat di fare un reportage sulle infiltrazioni del terrorismo fondamentalista. Ebbene - scrive il dg - credo che l'azienda ci abbia più che guadagnato". Questa "filosofia" inoltre, ha permesso "un risparmio di gestione di oltre 600 mila euro".

Ma che qualcosa nel benefit compensativo di Minzolini non abbia funzionato e che l'uso disinvolto della carta di credito comporti dei rischi amministrativi per l'azienda lo ammette lo stesso Masi. Annunciando nella lettera: "Le carte di credito aziendali assegnate ai direttori di testata sono state sospese su mia iniziativa a far data dal 1 dicembre 2010. Quindi la fenomenologia fin qui segnalata non potrà più, per definizione, verificarsi in futuro". Come dire: il problema c'è stato, eccome. Per questo i consiglieri di minoranza continuano a chiedere un'inchiesta interna fatta dall'apposito ufficio e non si accontentano della lettera "tombale" di Masi. E domani sono pronti a riaprire il caso che Masi considera chiuso.

Fonte: Repubblica
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17/02/2011 00:26
 
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Istruttoria della Corte dei Conti
sui rimborsi spese di Minzolini

I magistrati contabili indagano sul direttore del Tg1, che replica:
"Un atto dovuto su fatti inconsistenti".
Il Pdl "ammorbidisce" la direttiva sul pluralismo:
sparisce il divieto di programmare più talk show sullo stesso argomento


ROMA - La Procura della Corte dei Conti apre un'istruttoria sulla vicenda legata al rimborso spese del direttore del Tg1, Augusto Minzolini, chiedendo la documentazione all'azienda. La comunicazione sarebbe stata data in CdA dal Presidente Garimberti. Immediata la replica del direttore del notiziario della rete ammiraglia della Rai: "è un atto dovuto - ha fatto notare Minzolini - perché come è sua consuetudine probabilmente il consigliere Rizzo Nervo ha presentato un esposto alla Corte su fatti inconsistenti". Circostanza, quest'ultima, negata dal diretto interessato: "Purtroppo come sua consuetudine il direttore del Tg1 non verifica le notizie", dichiara Rizzo Nervo. "Non è mia abitudine presentare esposti alla Corte dei Conti".

Lo scorso 7 dicembre, Rizzo Nervo aveva inviato una lettera al direttore generale Mauro Masi chiedendo chiarimenti sulle spese rimborsate a Minzolini. La Direzione generale aveva avviato approfondimenti e nell'ultimo Cda aveva indicato che tutto quanto si doveva fare era stato fatto. Nell'ultima riunione del Consiglio di amministrazione della Rai la vicenda era stato seguita anche da Luciano Calamaro, delegato della Corte dei conti (presente alle riunioni del Cda con il compito di controllare la gestione finanziaria dell'azienda).

"Ammorbidita la direttiva sul pluralismo". E in serata il Pdl ha depositato la bozza di maggioranza dell'atto di indirizzo sul pluralismo informativo. Rispetto all'ipotesi iniziale - ha fatto sapere il capogruppo del Pdl in Vigilanza, Alessio Butti - è stata eliminata la norma sul divieto di replicare lo stesso tema nei talk show nell'arco di otto giorni. Un'altra novità riguarda il divieto per chi ha ricoperto ruoli politici nazionali di condurre programmi di approfondimento del servizio pubblico. Il divieto sarà valido per i due anni successivi alla cessazione del mandato politico.

"Con la soppressione del comma ho inteso evitare ulteriori tensioni polemiche veramente prive di senso", ha spiegato Butti "Rispetto alla traccia iniziale - ha argomentato l'esponente del PdL - depositata irritualmente su gentile richiesta del presidente Zavoli al fine di agevolare l'inizio del dibattito - ci sono alcune rilevanti novità che tengono conto esclusivamente e giustamente dell'esito del dibattito parlamentare appena avviato".

Giudizio sospeso da parte dell'opposizione: "Dal senatore Butti, che ormai abbiamo imparato a conoscere, non ci aspettiamo certo una redenzione sulla via del pluralismo", osserva il capogruppo Idv in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi. "Aspetteremo quindi di leggere la nuova versione del testo, che non ci è ancora arrivato nè ufficialmente nè per le vie brevi. "Nel frattempo - aggiunge Pardi - prendiamo per buone le sue dichiarazioni e giudichiamo semplicemente un atto di ragionevolezza aver eliminato due norme scandalose. Era il minimo che potesse fare".

Fonte: Repubblica
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12/05/2011 23:12
 
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Rai, Minzolini indagato per spese carta aziendale
68mila euro in 15 mesi con carta aziendale è la cifra su cui s'indaga

ROMA - Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle spese effettuate con la carta di credito affidatagli dalla Rai. I pm ipotizzano il reato di peculato. Per gli inquirenti, comunque, l'iscrizione è un "atto dovuto", alla luce di alcuni accertamenti che sono stati svolti, di documenti che sono stati acquisiti dagli investigatori della Guardia di finanza e degli atti relativi ad una indagine interna svolta dall'azienda di viale Mazzini.

E' attesa, intanto, a breve sulla scrivania del procuratore aggiunto Alberto Caperna una relazione conclusiva del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza guidato dal colonnello Virgilio Pomponi rispetto alle deleghe investigative che erano state date dall'autorita' giudiziaria. Gli accertamenti, a piazzale Clodio, sono stati avviati sulla base di un esposto presentato da un'associazione di consumatori. Gli inquirenti sarebbero a lavoro su una serie di spese non autorizzate che ammonterebbero a 68 mila euro in 15 mesi. Il direttore della testata giornalistica potrebbe essere convocato prossimamente a piazzale Clodio per fornire la sua versione dei fatti.

MINZOLINI, CONTRO DI ME OPERAZIONE POLITICA - "Se la notizia è vera, è l'ennesimo attacco in quel delta del Mekong che è la Rai: dopo l'inchiesta della procura di Trani, le polemiche dell'Usigrai, le iniziative dell'Agcom è arrivato il turno della procura di Roma", dice Augusto Minzolini, direttore del Tg1, commentando in una dichiarazione la sua iscrizione nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle spese effettuate con la carta di credito affidatagli dalla Rai. "Quello che mi fa sorridere, e non mi arrabbio né mi stupisco sapendo come vanno le cose in Italia, è che questa notizia sia finita sui media a due giorni dalle elezioni", aggiunge Minzolini, che parla di "strumentalità politica più che evidente", visto che "l'indagine penale prende spunto dall'esposto di un partito politico, quello di Antonio Di Pietro". Il direttore del Tg1 si dice "più che tranquillo", visto che "si tratta di un 'atto dovuto'". Precisa di aver "già ridato indietro alla Rai l'intera somma in questione", di aver "nel contempo avviato un'azione legale di rivalsa nei confronti dell'azienda".

Fonte: ANSA
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12/05/2011 23:28
 
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Qui la notizia secondo Repubblica ...
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15/10/2011 23:56
 
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Re:
binariomorto, 12/05/2011 23.28:





Ed ora la Procura della Repubblica di Rome ne chiede il processo ...
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16/10/2011 00:25
 
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... Penati, De Benedetti e l'ex sindaco di Bologna docet.
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Generalità: Giordano Bruno

Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
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