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Il nemico in casa, sospetto terrorismo nella strage in California nel centro disabili

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2015 23:45
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California, strage nel centro disabili, l’Fbi: «È terrorismo»


Sono Syed Rizwan Farook, 28 anni - cittadino americano di origine pakistana, musulmano, un uomo che l’anno scorso si era recato in Arabia Saudita - e Tashfeen Malik, la moglie, gli esecutori materiali della strage di San Bernardino, in California, dove mercoledì mattina 14 persone sono state uccise e 21 ferite in quello che, ora dopo ora, assume sempre più l’aspetto di un attacco terrorista anche se la matrice jihadista non è ancora certa. Syed, hanno spiegato fonti giudiziarie alle Cnn «si era radicalizzato», ed «era entrato in contatto con più di un soggetto del terrorismo internazionale». E giovedì l’Fbi, secondo quanto riferisce il New York Times, ha fatto sapere che sta trattando la sparatoria come «un caso di terrorismo». Pochi dubbi sulla premeditazione della carneficina avvenuta all’interno dell’Inland Regional Center, un centro di assistenza per disabili di questa città di 250 mila abitanti, a un’ora d’auto da Los Angeles. «Non è escluso il terrorismo ma nemmeno una lite di lavoro», aveva dichiarato il presidente Obama. Farook era un dipendente della contea presso l’ispettorato della Sanità. Era sposato con Malik. I due avevano un figlio di sei mesi. Come riporta la Cnn, Farook è stato sposato per due anni, ma il Council on American Islamic Relations, non conferma che la moglie in questione fosse Malik. Altro elemento noto è che Farook e Malik avrebbero lasciato la bambina dalla nonna mercoledì sostenendo di avere una visita medica. I due killer avevano a disposizione un vero e proprio arsenale. Due fucili d’assalto, un M-16 semi automatico, due rivoltelle e cinquemila proiettili. I due fucili sono stati acquistati legalmente, così come pure le pistole, in alcuni casi a nome dei killer in altri con un nome diverso. Ma non solo. Un ordigno artigianale composto da tre tubi pieni d’esplosivo interconnessi fra loro e azionabili a distanza è stato trovato sul luogo della strage. Il malfunzionamento di un telecomando ne avrebbe evitato l’esplosione. In casa dei due killer, fa sapere la polizia, sono stati rinvenuti altri 12 ordigni del genere. «Non sappiamo ancora perché una cosa così terribile sia accaduta - ha detto il presidente americano Barack Obama parlando dallo Studio Ovale, dove ha riunito il Consiglio per la sicurezza nazionale - La sparatoria potrebbe essere legata al terrorismo, ma anche che sia legata a una lite per questioni di lavoro». «Quello che posso assicurare a tutti gli americani è che andremo a fondo» ha aggiunto. «I due sospetti - ha spiegato il capo della Casa Bianca - avevano delle armi e altre armi sono state trovate nella loro casa». Il presidente Usa ha quindi ribadito: «Dobbiamo fare di più per prevenire le sparatorie e tutti dobbiamo fare qualcosa per rendere più difficile l’accesso alle armi da fuoco. Tutti devono fare la loro parte». Obama ha quindi disposto che il 7 dicembre in tutti gli uffici pubblici e alla Casa Bianca le bandiere siano a mezz’asta per ricordare le vittime della sparatoria.La sparatoria è avvenuta nell’auditorium del centro nel quale era in corso un grande pranzo, sostanzialmente una festa natalizia, organizzata dal County Health Department, il dipartimento sanitario della contea della quale Syed era un ispettore. Nelle prime ore dopo la strage la polizia aveva raccolto testimonianze secondo le quali Syed avrebbe avuto un alterco con altri partecipanti al pranzo celebrativo. Si sarebbe quindi allontanato tornando poco dopo armato e coi complici, compiendo la strage. Ma in serata, man mano che il quadro delle indagini si faceva più nitido, sembra essere emersa un’altra ricostruzione: Syed si era affacciato nell’auditorium solo per controllare che il bersaglio fosse sufficientemente «soft», privo di protezioni. Poi sarebbe tornato con la complice (ma forse c’era anche terzo killer) vestito come un incursore e con diverse armi d’assalto con le quali ha scaricato per più di trenta secondi raffiche di colpi sui presenti. Poi ha ricaricato e ha continuato la carneficina. Quindi la fuga a bordo di un “Suv” nero che cinque ore dopo il massacro è stato individuato dalla polizia in un quartiere residenziale a due miglia dal luogo del massacro: il conflitto a fuoco si è concluso con la morte dei due in fuga sul veicolo e il ferimento di un agente. Si fa strada la pista del radicalismo islamico, secondo quanto riferiscono fonti giudiziarie alla Cnn Syed Farooq sarebbe stato in contatto telefonicamente e via social media «con più di un soggetto del terrorismo internazionale». Sono le stesse fonti a spiegare che il 28enne autore della strage «si era radicalizzato». E proprio sulla pista legata al radicalismo islamico stava indagando l’Fbi: potrebbe trattarsi del primo caso di terrorismo jihadista di vaste dimensioni negli Stati Uniti. I primi ad esserne consapevoli sono i rappresentati della comunità musulmana americana: mercoledì sera, mentre la polizia stava ancora setacciando la casa di Syed a Redlands, una cittadina a dieci chilometri da San Bernardino, i rappresentanti californiani del Council of American Islamic Relation hanno tenuto con sorprendente rapidità (ammirevole per alcuni, sospetta secondo altri) una conferenza stampa per condannare la strage e assicurare l’estraneità della comunità musulmana. Presente sul palco anche il marito della sorella di Syed che si è detto affranto e incredulo per il crimine commesso dal suo parente.

Fonte: MSN
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