A Carnevale ? Mi travesto da "zio Michele" ...

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binariomorto
00giovedì 24 febbraio 2011 00:01
Napoli, vestito choc per Carnevale
«Mi travesto da Michele Misseri»

Al Rione Sanità in vendita da alcuni giorni i costumi ispirati al delitto di Sarah



NAPOLI - Non fosse per la corda in mano e il cartellino apparentemente anodino «Zio Michele» potrebbe essere un costume di Carnevale come un altro: un contadino d’antan, gilet e cappello da pescatore, persino banale e poco appetibile per i gusti complicati dei ragazzini.

Ma lo zio al quale il manichino fa riferimento è Michele Misseri, l’uomo di Avetrana che si è accusato è discolpato più volte della morte di Sarah Scazzi, in un’altalena dell’orrore che ha mandato in tilt pure gli inquirenti. Proprio lui, un personaggio che è diventato simbolo del male e anche della bulimia mediatica.


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Ora, in forma fanciullesca, troneggia in una vetrina della Sanità, quella di «Le Iene Lingerie», un negozio che vende intimo, ma è anche specializzato in vestiti da Carnevale per bambini dai tre agli otto anni. La pensata choc è del 45nne Carlo Mazza che non è nuovo a proposte clamorose, provocatorie e scandalose. L’anno scorso ha realizzato il costume di Totò Riina: un gessato, una coppola siciliana, un bastone e una pistola, ovviamente, che s’è venduto senza tanto clamore.

Quest’anno non si è limitato a Misseri. In vetrina, appesi a una stampella ci sono i costumi di Ruby e Berlusconi: rispettivamente un vestitino a pois con un boa rosso e un gessato scuro con un borsalino. Ne ha venduti tre di costumi carnevaleschi di zio Michele a due mamme del quartiere e una dei Colli Aminei. In pratica ha esaurito il prodotto, perché ne ha fatti solo tre. Li fa confezionare artigianalmente. Tiratura limitata. Ma non è filato tutto liscio.

Molti clienti, come lui, si sono immedesimati nell’atmosfera della festa liberatoria e scandalosa e sono stati al gioco.

«Sono divertenti» hanno commentato. Altri hanno protestato, giudicando la pensata di pessimo gusto. Segno che l’assuefazione non ha ancora contagiato tutti. Mazza sembra un furbacchione. Ci fa più che ci è. L’importante è che se ne parli. Da tempo ha persino registrato il nome del negozio, che è precedente al successo del programma di Mediaset, e ha un sito internet per pubblicizzare i prodotti, ma anche per venderli direttamente. Sposato, due figlie, confessa che, con la crisi, si dà da fare per tirare avanti come può, senza censure.

L’epoca dei semplici e innocui vestiti per bambini è finita da tempo. Addio non solo agli Arlecchini e ai Pulcinella, maschere della Commedia dell’Arte. Persino gli eroi della televisione in bianco e nero, come Zorro, e quelli partoriti dalla mente fervida della Disney segnano tristemente il passo. Resiste, per i maschi, qualche supereroe come Spiderman e, per le femmine, la più classica delle mise: la principessa.

I costumi di dubbio gusto non sono una novità. Furoreggia anche il generico guappo (venduto al Vomero). I cattivi l’hanno sempre fatta da padrone nella festa più trasgressiva della cultura occidentale. Semel in anno licet insanire, una volta all’anno è lecito far pazzie. E così via libera a vampiri, pirati, ergastolani, mascherine spaventose e mostri disgustosi.

Lo scarto rispetto al passato è l’invasione televisiva. Lo straripamento mediatico ha travolto ormai i confini del buonsenso, portando il gioco all’estremo. Se c’è chi non esita a travestire il figlio come un «cattivo» della tv, il Carnevale può durare tutto l’anno. Nessuno se ne accorgerà.

Fonte: IlMattino
Mr Weiss
00giovedì 24 febbraio 2011 22:58
E' agghiacciante senza dubbio, ma se si fa di una tragedia del genere uno show martellante e senza fine ci si può veramente stupire che succedano ste cose?
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