MATURAZIONE E PRIME DELUSIONI
Gli anni Settanta s’ incamminano verso il riflusso politico; l’orgia luddista della generazione post bellica si attenua, sostituita dalla lotta armata, tragico epilogo che non ammette sconfitta, trascinando nella criminalità politica un nucleo consistente di giovani proletari.
L’estremismo, malattia infantile del comunismo di leninista memoria, accende quei primi fuochi di guerriglia che si spegneranno solo e purtroppo molti anni dopo.
Il nostro, deluso dal mancato avvento della Rivoluzione, incapace di incanalare la tensione politica nelle file del Partito, si avvia verso una fase di riflessione che lo porta a percepire il senso dell’ingiustizia sociale come il trampolino di lancio per un sicuro miglioramento economico.
Lavora e lavora sodo. Inizia a salire le scale dell’ascesa sociale, lentamente, dal basso.
Operaio prima, poi impiegato e quadro. Le certezze rivoluzionarie non sono più sicure, ormai l’odore dei primi soldi guadagnati lo inebriano e gli permettono il riscatto di una vita grama, condita più dalle sconfitte che dalle vittorie.
Il colore rosso che lo infiammava si stinge; probabilmente, per superare in modo il meno traumatico possibile il crollo dell’Ideale, diventa socialista, forse vota repubblicano. Non credo diventi democristiano: troppo è forte il ricordo dei trascorsi per vendersi ad un clericalismo di maniera.
Di certo percorre le tappe di una carriera irresistibile. Si dedica anima e corpo nel lavoro, 12/14 ore tra progettazione, stages, ricerca ed innovazione.
E trascura la famiglia. La moglie non lo capisce, nicchia, lo trascura. Lui si sente insoddisfatto; sicuramente la tradisce, forse con qualche sottoposta nell’azienda in cui opera. Mantenendo le opportune distanze.
Come il grande Toscanini, il Nostro attua una dicotomia fondamentale nelle relazioni sessuali tra gradi gerarchici diversi: “ A letto mi puoi chiamare Beniamino, sul lavoro io sono il signor Bianchi” ripete alle sue conquiste.
Ed intanto accresce nell’esperienza e nelle capacità. Indelicate sgomitate ai concorrenti gli permettono di accrescere in prestigio e fama: sicuramente gli avvalgono le esperienze di quando lottava nell’agone politico livornese.
Ha fama di duro e deve mantenerla se vuol crescere ulteriormente.
Forse cambia diverse aziende, attratto da miglioramenti stipendiali. Infine divorzia.
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