Re: Il problema è tutto qui:
merinze, 15/07/2014 09:42:
Israele oggi, conta un PIL di 150 mila miliardi di dollari, la Palestina conta un PIL di 2400 milioni di dollari.
Beh..sotto il punto di vista del potere economico che fa essere amiconi delle altre potenze mondiali e permette di schiacciare i meno abbienti, anche questo fa sicuramente parte del problema.
Ma il vero nocciolo del problema è sepolto nei meandri della Storia..ed è sepolto così’ in profondità da essere stato dimenticato da molti.
Politica e religione (da sempre a braccetto) furono la causa scatenante che da più di 2000 anni fa, ci ha portato ai giorni nostri (con tutte le variabili del caso).
Facciamo un breve ripassino di Storia?
Sarebbe da ricordare (a tutti coloro che non ne sono ben informati) che in origine la Palestina (che si chiamava Canaan) era abitata dai Palestinesi (Cananei) e non dagli ebrei (come tutti pensano).
I discendenti di David la colonizzarono intorno a 1200 a.C. a scapito degli abitanti originari del luogo.
Poi, a causa di una carestia, gli ebrei pensarono bene di trasferirsi in massa nel vicino Egitto; la guerra che oppose gli egiziani alle dinastie regnanti di origine straniera, cambiò la situazione e fece si che gli ebrei (pure loro stranieri che mai si erano integrati) venissero sottomessi e ridotti in schiavitù.
L’arrivo di Mosè e del suo spot preferito riguardante la “terra promessa” riportò gli ebrei a Canaan, dove scacciarono militarmente i Cananei e si impadronirono della loro terra.
Quando i Romani arrivarono in Palestina e ne presero possesso, gli ebrei si ribellarono e vennero cacciati disperdendosi in tutto il mondo (fenomeno conosciuto col termine di Diaspora).
Al termine della seconda guerra mondiale, i superstiti della Shoah si trasferirono tutti in Palestina (come richiamati da un canto lontano).
All’epoca la regione era sotto il controllo dell’esercito Britannico che, visto l’aumento esponenziale della popolazione ebraica (che superò di gran lunga quella araba) decise di lavarsene le mani (come Pilato secoli prima) e li lasciò lì liberi di fare il cazzarola che gli pareva.
E questi si sono dati da fare;
Nel 1967 israele attaccò Egitto,Giordania e Siria (la famigerata “guerra dei 6 giorni”), li sconfisse in un batter d’occhio e gli sottrasse porzioni di territorio.
E i Palestinesi?..
Beh..ormai considerati una minoranza, vennero confinati in piccole aree del paese che un tempo era il loro.
La storia attuale la conoscete tutti: gli ebrei occupanti hanno il totale controllo militare ed economico del territorio, fanno il bello e il cattivo tempo in Medio Oriente e si lamentano con papà America non appena qualcuno osa mettere in dubbio la loro libertà di fare ciò che meglio credono.
Gli occupati, invece, sono condizionati in ogni risvolto della loro esistenza; se non concessi da israele non hanno accesso a servizi basilari (come l’acqua), non possono lavorare oltre i confini nei quali sono rinchiusi e sono trattati peggio delle bestie.
E’ un po’ come se voi foste tranquilli a casa vostra, bussano alla porta, voi aprite e ricevete un cazzotto in faccia..dopodichè cominciano a rubarvi i mobili e se vi lamentate ricevete un calcio in culo.
Si arriva al punto in cui gli aggressori prendono possesso della vostra casa adducendo come scusa il fatto che circa2000 anni prima era casa loro, e voi venite confinati al cesso, unica stanza che rimarrà di vostra proprietà finchè concessa dai vostri nuovi occupanti (che però vi negano l’uso dell’acqua e vi murano le finestre).
Vi piacerebbe?
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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."
