L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo
Quando un’amica mi ha detto che avrei dovuto vedere questo film, ho pensato due cose:
Primo: Beh, se il protagonista è Bryan Cranston (il protagonista della serie tv “Breaking Bad”), devo vederlo per forza.
Secondo: Chi cazzarola è Dalton Trumbo?!?
Confesso la mia ignoranza dicendo che non sapevo davvero chi fosse, ma ora che lo so nutro un grande rispetto per lui, per il suo lavoro e per le sue vicissitudini.
Dalton Trumbo è stato uno dei più grandi soggettisti e sceneggiatori nella Hollywood tra gli anni ’40 e ’70. Durante il periodo iniziale della guerra fredda, pagò a caro prezzo la sua militanza intellettuale per il partito comunista.
Inserito nella famosa “lista nera” con cui il governo americano puniva tutti coloro che mostravano simpatie per l’Unione Sovietica, riuscì con sacrificio e testardaggine a portare comunque avanti il suo lavoro e a vincere anche due Oscar (seppure sotto falso nome).
Che dirvi? Io ho trovato questo film assolutamente bellissimo e anche didattico.
Mi ha fatto ripassare la storia: quella in cui la caccia ai comunisti da parte degli yankee non era molto diversa da quelle portate avanti da altri regimi totalitari.
Mi ha mostrato da vicino il mondo del cinema di quell’epoca e i personaggi viscidi che ne facevano parte. Mi ha svelato che John Wayne era un destroide ipocrita (ma lo sapevo già), che Kirk Douglas era una brava personcina, che “Spartacus” era farina del sacco di Trumbo, così come “Vacanze Romane” (vincitore di un Oscar riconosciuto solo in seguito).
E soprattutto mi ha ricordato che certi princìpi e certe idee valgono sempre la lotta e il sacrificio.
Menzione d’onore a Bryan Cranston, che dopo il riconoscimento avuto attraverso la televisione, si merita anche quello cinematografico.
Mi era già piaciuto in “Fredda è la notte”, ma qui è davvero ottimo
Voto: 8
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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."
