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ANDREA PAZIENZA

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2011 14:45
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Prima di riaprire la discussione improntata al mitico Andrea,riporto quì un post scritto da tale Gino 01 sul Forun QLibri.
Questo per dare voce anche a chi ha opinioni differenti su Pazienza.
La mia risposta la posto in un secondo tempo..in modo da dar occasione,a chi è interessato,di leggere e farsi un opinione..

Da QLibri
Post di Gino 01:

Un grande fumettista italiano, forse sminuito proprio dalle valutazioni esagerate e dal podio su cui è stato posto...C'è chi dice fosse un'artista, c'è chi dice un genio, io non sono daccordo, ma ognuno ha una sua opinione. Dal punto di vista prettamente estetico basta aprire qualche volume che per capire che quella stagione pop e di rivincita dell'underground di cui Pazienza è l'emblema è stato qualcosa di notevole, ma geniale...Toppi ha spaccato la gabbia del fumetto e creato una cifra stilistica impossibile da copiare, ha infranto le regole del fumetto classico alla eisner riducendo all'estrema sintesi le parti di puro collegamento per passare a sequenze e illustrazioni monumentali, Battaglia ha graffiato il foglio, Pratt con estrema sintesi ti immergeva nelle vignette fino a farti respirare il mare delle spiagge esotiche...E malgrado la loro grandiosità nessuno di essi si è dichiarato artista, anzi, di solito hanno affermato il contrario e lo stesso ho sentito uscire di bocca da qualche fumettista che conosco...Il fumettista non è un'artista, deve sottostare a regole imprescindibili date dal supporto per quanto ribelle e innovatore che sia, c'è chi ha infranto anche questo, certo, Pazienza non è tra loro. Un fumettista è un artigiano abile, e certe volte questo è molto più duro. Escludendo l'aspetto estetico, ciò che mi lascia più in dubbio di Pazienza è il resto...Pazienza è praticamente sconosciuto all'estero, proprio per il linguaggio usato e la tipologia delle storie, alcune estremamente personali e quindi digeribili a pezzetti -noiose e a volte insignificanti per quanto caratteristiche nel panorama fumettistico, dico io...geniali? Ditemi perchè...ho un sacco di libri di pazienza, ma certe parole vanno usate bene...Comunque Pazienza ha per me un grande valore per quanto riguarda l'aspetto estetico(quando disegnava con rigore), ma spesso e volentieri è stato sopravvalutato...







Poi vi riporterò la mia replica... [SM=g7352]

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Vista la grandissima richiesta.. [SM=g1652135] ..riporto la replica da me postata al buon (?) Gino 01...

Buona la premessa sul fatto che ognuno ha una sua opinione.
Partiam dall’inizio:
Definire “stagione pop e rivincita dell’underground” un momento storico che ha segnato (nel bene e nel male) un’epoca,mi pare un po’ riduttivo.
Così come mi sembra riduttivo limitare all’estetica un’espressione artistica come il fumetto.
Secondo me il fumetto è qualcosa di più di un “bel segno”.
Hai citato grandi autori come Toppi,Battaglia e Pratt;tutti grandi rappresentanti del fumetto,tutti in possesso di un proprio “stile”.
Aldilà del fatto che tutti i citati sono anagraficamente più vecchi di Andrea e quindi con un’esperienza molto diversa dalla sua,bisogna anche dire che il rapporto tra Autore e Lettore da loro proposto è piuttosto “lontano”.
ATTENZIONE:tengo a precisare che la mia affermazione non vuole sminuire in alcun modo la loro bravura ne la loro importanza nel panorama fumettistico;
Sergio Toppi,come giustamente hai affermato,ha innovato un certo metodo di inquadrare le tavole.Ed è azzeccato anche il termine “graffiare il foglio” che hai attribuito a Dino Battaglia.Ed è altrettanto vero che Hugo Pratt ha un potere di sintesi affascinante e coinvolgente.
Il fatto è che Andrea è qualcos’altro.

Sergio Toppi (sicuramente un grande) ha davvero innovato la tecnica rappresentativa..tanto che molte delle sue tavole sembrano più illustrazioni che fumetto.Le sue rappresentazioni grafiche improntate all’uso del verticale piuttosto che dell’orizzontale,hanno davvero rotto uno schema.La sua tecnica ricercata e talvolta minuziosa all’inverosimile,è uno stile che soddisfa molto gli amanti dell’estetica.

Per Dino Battaglia vale un po’ lo stesso discorso che riguarda Toppi;nonostante abbia lavorato ad alcuni progetti fumettistici,le sue realizzazioni sono più inerenti all’illustrazione che al fumetto vero e proprio.e’ sicuramente un grande disegnatore,ma rinchiudere il suo stile in un fumetto ne sminuisce l’effetto e non rende completa la sua espressione grafica.

Hugo Pratt è davvero in possesso di uno stile sintetico ma raffinato.Ma la sua grande notorietà è dovuta alla creazione del personaggio di Corto Maltese,senza il quale non so se avrebbe avuto la fama che ha.Resta inattaccabile il suo essere grande autore,ancor più che disegnatore,perché Ivo Milazzo (il disegnatore di Ken Parker su testi di Giancarlo Berardi) ha un potere di sintesi pari (se non superiore) al suo,eppure è meno conosciuto.

Andrea Pazienza non ha uno stile solo..ne ha più di uno.
Ognuno di questi non è fine a se stesso,ma adattato a ciò che vuol raccontare.
Ora sintetico,ora grezzo,ora minuzioso,ora morbido..mai lo stesso eppure sempre riconoscibile.Senza contare il fatto che,a differenza di altri che preferivano raccontare testi “classici” o di “letteratura” o di “fantasia avventurosa”,Andrea raccontava di realtà e sentimenti..coinvolgenti quanto una spiaggia esotica di Pratt.

Nessuno dei fumettisti citati (Toppi,Battaglia,Pratt o Pazienza) si è mai definito artista?
E ci mancherebbe altro!
Neppure io che faccio il fumettista (seppure non al livello dei Grandi sopracitati),mi definisco Artista.Preferisco di gran lunga il termine “Creativo”.
In realtà sono i lettori che utilizzano il termine Artista,poiché se lo facessero gli autori stessi,avrebbe più il sapore di una autocelebrazione senza la minima modestia.
Sul termine Artista,bisognerebbe aprire una discussione,tanto interpretabile è questo concetto,ma di una cosa sono certo:se l’Arte è un linguaggio che racconta ed esprime la vita e il pensiero nelle sue molteplici sfaccettature,raccontando e provocando emozioni in chi osserva e legge,allora il Fumetto si può considerare Arte.
E’ di poco tempo fa la notizia che dopo decenni,il fumetto è diventata la “nona arte”,dopo pittura,scultura,poesia,architettura,musica,danza,teatro e cinema/televisione.
A parte il fatto che questa mania del voler etichettare ad ogni costo mi fa davvero intristire (per non dire altro),ho sempre pensato che l’Arte fosse un concetto a se stante non applicabile in base a una classifica.
Troppi anni son passati con il vecchio adagio che dice:il fumetto è una sottocultura..e mi ha sempre dato un gran fastidio.

Le regole imprescindibili di cui parli,sono sempre state infrante nel tempo.
Tecniche e materiali si sono evoluti e non sono mai diventati dogmi.L’unica “regola” che resta fissa è il materiale che il Fumetto usa per comunicare:la carta.
L’uso di questo supporto non può cambiare,in quanto è il mezzo naturale che si utilizza per disegnare fumetti.Tutto il resto è soggetto a variazioni,interpretazioni e mutamenti che vanno di pari passo con i tempi.
Senza contare che il Fumetto,nonostante sia soggetto a una sceneggiatura (a meno che non si sia autore del proprio lavoro) è un linguaggio che da libero spazio alla fantasia..e la fantasia non ha regole.

Per finire:non è la notorietà che fa un Artista (e questa mia affermazione susciterà un vespaio,già lo so).Che il suo lavoro sia riconosciuto o meno,non sminuisce il suo essere artista dentro.Il fatto che Andrea Pazienza non sia conosciuto all’estero non toglie nulla alla sua grande creatività,ne al suo stile fatto di “mondi in un mondo”.
Definire le sue storie noiose o insignificanti è solo una tua opinione,e benchè io la trovi assolutamente distante dalla realtà,sei liberissimo di esprimerla.Mi limito a dire che come hai ben detto tu “certe parole vanno usate bene”.

In fondo di opinioni si parla,no?
Tu hai esposto la tua e io la mia.

Pace da ZAK

P.S. Sul perché Andrea Pazienza è definito genio,ho risposto in parte in precedenza.Si potrebbe anche andare in profondità,ma se trovi insignificante e noioso il suo modo di raccontare,credo che niente possa essere utile a cambiare la tua opinione,perché c’è gia un pregiudizio in partenza.


Tranquilli...ora si tornerà alle cose serie...
Nel prossimo post:"Pazienza e il Linguaggio"..

P.S. Non affollate il 3D..c'è posto per tutti.. [SM=g7350]

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Re:


Grazie Zak di avermi fatto conoscere questi aspetti del grande Pazienza.
Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, essendo troppo giovane all'epoca della sua scomparsa.
Leggo e rileggo le sue storie (Zanardi, Pertini,Le straordinarie avventure di Penthotal...); come per i classici, Pazienza si riscopre nei continui dettagli nascosti nelle pieghe della sua anima.

E poi le copertine degli LP - Montecristo,Antipatici Antipodi,Robinson tanto per citare i più famosi - deliziosi cammei di capolavori musicali.

Pazienza non si legge, lo si respira.


Hasta.

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Ieri da Fiorello Benigni ha ricordato Paz.
Si è legato al discorso della sua famiglia profondamente socialista, e quindi a Pertini con le sue vicissitudini, e da li Paz che a Pertini gli ha voluto bene alla sua maniera, disegnandolo.



E chiudo con quanto ricordato da Benigni diceva Pazienza:

INDIETRO NON SI TORNA, NEANCHE PER PRENDERE LA RINCORSA!
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06/12/2011 18:37
 
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Re:
Mr Weiss, 06/12/2011 16.00:

Ieri da Fiorello Benigni ha ricordato Paz.
Si è legato al discorso della sua famiglia profondamente socialista, e quindi a Pertini con le sue vicissitudini, e da li Paz che a Pertini gli ha voluto bene alla sua maniera, disegnandolo.



E chiudo con quanto ricordato da Benigni diceva Pazienza:

INDIETRO NON SI TORNA, NEANCHE PER PRENDERE LA RINCORSA!




Benigni era amico di Pazienza, infatti gli ha dedicato il film "Il piccolo diavolo"
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Re: Re:
merinze, 06/12/2011 18.37:




Benigni era amico di Pazienza, infatti gli ha dedicato il film "Il piccolo diavolo"




Non lo sapevo. Comunque Paz ci ha lasciato troppo presto, e oltretutto lasciando incompiuto Astarte (il cane di Annibale) che sposa due mie passioni. il fumetto ed i mastini.
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Re:
Mr Weiss, 06/12/2011 16.00:

Ieri da Fiorello Benigni ha ricordato Paz.
Si è legato al discorso della sua famiglia profondamente socialista, e quindi a Pertini con le sue vicissitudini, e da li Paz che a Pertini gli ha voluto bene alla sua maniera, disegnandolo.



E chiudo con quanto ricordato da Benigni diceva Pazienza:

INDIETRO NON SI TORNA, NEANCHE PER PRENDERE LA RINCORSA!




Per dovere di cronaca,la frase "Indietro non si torna mai,neanche per prendere la rincorsa",è una frase attribuita a Ernesto Guevara detto il "Che"..
Durante gli anni 70,questa frase veniva vergata su molti muri,a testimoniare il passaggio di un idea rivoluzionaria che resterà (forse) utopicamente eterna.



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[Modificato da ZAK007. 07/12/2011 02:11]
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Re: Re:
ZAK007., 07/12/2011 02.09:




Per dovere di cronaca,la frase "Indietro non si torna mai,neanche per prendere la rincorsa",è una frase attribuita a Ernesto Guevara detto il "Che"..
Durante gli anni 70,questa frase veniva vergata su molti muri,a testimoniare il passaggio di un idea rivoluzionaria che resterà (forse) utopicamente eterna.



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Non sapevo neanche questo.

Ricordo comunque altre frasi colorite sui muri:


SE VEDI UN PUNTINO NERO ALL?ORIZZONTE SPARA.
O E' UN PRETE O UN FASCISTA


...e altre così.
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