Un anno senza estate come accadde nel 1816

L’incubo dei meteorologi
Un anno senza estate come accadde nel 1816
di Roberto
Nessuno sa prevedere l’evoluzione dell’eruzione dell’Eyjafjallajokull. Per gli esperti potrebbe durare anche un anno, o fare da apripista a un’eruzione ben più potente del vicino vulcano Katla: e in quel caso le conseguenze sul clima potrebbero farsi sentire. Ma fino a che punto? Nella storia della meteorologia esiste un caso celebre fra gli studiosi ma poco noto al pubblico: quello dell’«anno senza estate», provocato appunto da una gigantesca eruzione. L’anno in questione è il 1816 e il vulcano «responsabile» è il Tambora, in Indonesia. Si era nella cosiddetta Piccola Era Glaciale, durata dal 1400 al 1850 e caratterizzata da temperature in media più rigide delle attuali, ma con estati tutto sommato solo un po’ più fresche. Nel 1816, invece, con l’inizio dell’estate cominciarono a succedere cose molto insolite. Dopo un maggio freddo, il 6 giugno una fitta nevicata ricoprì il Nord Europa e il Nord America. Seguirono cinque giorni di gelo che distrussero gran parte delle coltivazioni in entrambi i continenti. Il clima parve poi rimettersi, ma era un’illusione: poco prima della metà di luglio una seconda ondata di aria polare congelò ciò che era rimasto nei campi, facendo schizzare i prezzi dei cereali. Quando già si temeva la carestia tornò qualche settimana di normalità, presto interrotta da una terza gelata alla fine di agosto. Perfino nell’area del Mediterraneo i raccolti di patate, mais e uva andarono devastati. Il disastro era compiuto. L’estate era ormai finita e di fatto non era mai cominciata. Il 1816 passò alla storia come l’«anno senza estate», cui seguirono un autunno e un inverno molto freddi e senza scorte alimentari adeguate. Soprattutto in Europa, impoverita dalle lunghe guerre napoleoniche, la fame falciò centinaia di migliaia di vite. Nessuno allora riuscì a spiegare la causa di questa anomalia. Solo alla fine del secolo la si collegò alla violentissima esplosione del vulcano Tambora, avvenuta nell’aprile 1815 e passata quasi inosservata in Occidente. L’immensa quantità di ceneri vomitata nel cielo aveva provocato nell’alta atmosfera la formazione di una nube colossale che filtrò parte dei raggi solari abbassando nettamente le temperature. E cancellando l’estate del 1816.

La fase instabile di matrice nord-atlantica continuerà ancora per qualche giorno. Poi le Azzorre spingeranno da ovest per cercare di invadere l'Europa, ma portandosi troppo a nord favoriranno la discesa di aria fredda da nord-est che darà vita ad una Goccia Fredda orientale. Le due figure bariche si contenderanno il possesso dell'Italia.

Nella Multi MTG possiamo individuare l'anticiclone delle Azzorre in espansione verso est, bloccato in tale tentativo da una goccia fredda orientale. La linea di confine tra le due figure bariche sarà proprio l'Italia.
Rielaborazione grafica di Aldo Meschiari. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo/multimodel.

Ancora qualche giorno di pazienza e il vortice mediterraneo figlio della saccatura islandese andrà esaurendo la sua influenza sull'Italia, dirigendosi verso oriente. Quindi il tempo sarà ancora dominato dall'instabilità, anche se meno diffusa in quanto più limitata ai settori settentrionali e soprattutto in prossimità dei monti. Insomma, il sole riuscirà a farsi più vedere, riscaldando e soprattutto asciugando i terreni impregnati di acqua. Ma sabato si avrà una nuova fase di maltempo, dovuta all'ingresso di venti più freschi da nord. Quindi il fine settimana non partirà nei migliori dei modi, in quanto il tempo risulterà compromesso su quasi tutto il paese. Domenica invece le piogge si porteranno al Sud, lasciando finalmente liberi da nubi i cieli del Nord. Da lunedì si dovrebbe avere un miglioramento generalizzato.

Ma attenzione, ciò non significherà che entreremo in una fase stabile e nettamente anticiclonica.
Se osserviamo la Multi MTG qui riportata capiremo meglio il perché di questa affermazione.
Come potete vedere l'anticiclone delle Azzorre riuscirà ad estendersi finalmente verso est, riuscendo ad invadere con un grande cuneo altopressorio buona parte dell'Europa occidentale. Poi però alzerà troppo la testa e anziché proseguire verso oriente sino raggiungere l'Italia ed il Mediterraneo Centrale, si allungherà verso nord-est, spingendosi sulle Isole Britanniche e il Mare del Nord.

In tal modo lascerà scoperto e vulnerabile il suo fianco orientale, che verrà appunto bucato dalla discesa di una Goccia Fredda proveniente dall'Europa orientale. Notate come tale figura ciclonica non dovrebbe riuscire, almeno stando alle attuali emissioni, a penetrare decisamente nel Mediterraneo centrale: in tal caso si aprirebbe una nuova fase di maltempo. Però sarebbe comunque in grado di richiamare venti freschi da nord e da nord-est che comunque in questa stagione renderebbero instabile il tempo su molte regioni del Centro-Sud, favorendo possibili temporali pomeridiani.

Le temperature,infine, alla quota di 850 hPa, si manterrebbero basse, generalmente di 3/5°C sotto la media del periodo. Ciò contribuirà oltre che a mantenere relativamente fresco il clima, soprattutto di notte, anche ad instabilizzare la colonna troposferica, sempre nel segno di favorire sull'area peninsulare le formazioni di nubi cumuliformi. Rimando comunque ai prossimi editoriali per avere maggiori notizie sull'esatta collocazione della Goccia Fredda orientale, perché è da ciò che dipenderanno le sorti meteo del medio-lungo termine.

Aldo Meschiari

Capperini! Lo dicevano che l'era glaciale era una roba ciclica, ma io non potevo vivere nell'era tropicale!?

Mr Weiss, 14/05/2010 12.34:

---

Capperini! Lo dicevano che l'era glaciale era una roba ciclica, ma io non potevo vivere nell'era tropicale!?

---

Poi sudi e puzzi

SPACC THE BALLS, 14/05/2010 12.53:

---

Poi sudi e puzzi

---

E che problema è?

Ma non bastava la fine del mondo nel 2012? Pure affamati e infredoliti ci dobbiamo arrivare?


facciamo un gesto scaramantico?

Piove sempre, governo ladro!!!

Qui a Napoli o' soleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee


























il meteo dice che domani piove