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Buon compleanno Italia: 150 anni e non li dimostri ...

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2011 10:50
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20/03/2011 20:08
 
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Napolitano si commuove sul palco
"Umiltà per chi ha doveri istituzionali"

Visita del capo dello Stato nel secondo giorno di celebrazioni per il 150esimo dell'Unità d'Italia. I lavoratori espongono striscione tricolore, appello al Quirinale contro i tagli. Fischi al sottosegretario leghista Davico e al governatore Cota poi contestato anche alla mostra nelle ex Officine

Un bagno di folla accompagna la visita a Torino del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Con la moglie, signora Clio, il presidente ha raggiunto Palazzo Carignano per visitare il nuovo allestimento per il Museo del Risorgimento ma la folla lo ha invitato a più riprese a fermarsi per stringergli la mano, farsi fotografare con lui sventolando il tricolore.

"Sono qui per rendere merito a Torino, che sin dall'inizio ha creduto in questo evento e ha approntato un programma di celebrazioni che mi ha subito colpito", ha esordito Napolitano al Regio di Torino, dove è arrivato alle 11 per la cerimonia d'apertura dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Il capo dello Stato, che ha scoperto fra applausi e tricolori un busto di Cavour in marmo di Carrara - dono dell'amministrazione torinese - che sarà poi installato al Quirinale, ha preso la parola dopo il sindaco Sergio Chiamparino e il presidente della Regione, Roberto Cota, ricordando il ruolo storico di Torino Capitale e la "straordinaria fusione di italiani del Sud e del Nord" avvenuta nella città piemontese, "che ha contribuito alla grande crescita della nostra economia e della nostra società" dopo la guerra. Richiamando poi la soglia di duplice mandato per i sindaci, Napolitano ha rivolto un augurio diretto e personale a Chiamparino, e si è commosso visibilmente mentre evocava dal palco "l'umiltà necessaria a chi è chiamato ad alte responsabilità istituzionali".

Il Regio accoglie Napolitano

Merito a Torino e Roma. Napolitano ha sottolineato che "al di là dei cambiamenti di direzione politica della regione Piemonte" il nutrito programma per l'Unità è stato condotto a termine nella sua interezza. "Va a vostro onore", ha detto rivolto al sindaco e al governatore. Poi ha reso omaggio anche a Roma, nel suo ruolo storico e anche nel suo essere stata all'altezza delle celebrazioni. E al sindaco della capitale, Gianni Alemanno, ha riconosciuto il merito delle "bellissime e commoventi iniziative" svoltesi ieri. "C'era tanta gente col tricolore - ha osservato - che ha riscoperto qualcosa. Dobbiamo ora ritrovare il patrimonio storico e ideale del Risorgimento", ha aggiunto Napolitano, per lungo tempo "poco studiato e poco sentito". Poi, l'invito a una più forte "coesione nazionale, indispensabile per far fronte alle prove anche molto ardue che ci aspettano"; ma già all'inizio del discorso il presidente si era rallegrato per "lo scatto di sentimento nazionale" avvertito durante le celebrazioni, scatto che "volevamo suscitare".

La Libia. Nell'imminenza delle decisioni europee, dopo la risoluzione Onu sulla No fly zone in Libia, Napolitano ha ribadito l'impegno italiano. "Non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica repressione di fondamentali diritti umani in qualsiasi Paese. Non possiamo lasciare che vengano distrutte, calpestate le speranze, che si sono accese, di un Risorgimento anche nel mondo arabo. Mi auguro che le decisioni da prendere siano circondate dal massimo consenso".

L'arrivo. Napolitano è stato accolto da una delegazione dei lavoratori del Regio che , davanti al teatro, protestavano contro i tagli alla cultura. Sul loro striscione, la scritta "Presidente, non lasciamo che la culla dell'arte ne diventi la tomba". Fischi e contestazioni ("buffone, buffone") per il sottosegretario leghista Davico. Ad attendere il presidente della Repubblica - con lui anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno - i massimi vertici politici ed economici. Oltre a Chiamparino e Cota, anche il presidente della Provincia Antonio Saitta, il vicepresidente del Csm Michele Vietti, l'ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera, il presidente di Cariplo Giuseppe Guzzetti, l'ex ministro Domenico Siniscalco, il presidente della Fiat John Elkann e l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, che ha detto: "Noi non abbiamo mai dimenticato cos'è l'Italia per la Fiat". Al Regio era presente anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

Chiamparino e Cota. Dopo l'inno di Mameli, all'inizio della cerimonia ha preso la parola Chiamparino che si è rivolto al presidente. "Siamo lieti di poterle testimoniare la gratitudine profonda per il suo ruolo di garante della Costituzione, di riferimento morale di questo nostro tempo incerto e simbolo altissimo dell'unità del nostro paese". Proteste e fischi - ma alla fine anche applausi - durante l'intervento del governatore leghista Cota, quando ha fatto riferimento alle polemiche di ieri seguìte alla sua assenza dalla cerimonia dell'alzabandiera, invitando a "non strumentalizzare". I fischi si sono ripetuti più tardi, quando il corteo delle autorità si è diretto verso Palazzo Madama.

Cota ha apprezzato l'attenzione per la vocazione industriale di Torino dimostrata da Napolitano nella scelta dei luoghi da visitare oggi e domani, dal nuovo Museo dell'Auto a uno stabilimento della Pirelli. "In Piemonte - ha detto Cota durante l'intervento al Regio - sentiamo l'esigenza di rilanciare un patrimonio di valori fatti di lavoro, produzione, innovazione. Ho molto apprezzato - ha aggiunto rivolgendosi al capo dello Stato - la sua decisione di visitare il Museo dell'Auto e di farlo nella prospettiva di credere nella vocazione produttiva del nostro territorio, di un futuro che sia all'altezza del grande contributo che questa Regione ha sempre dato allo sviluppo del nostro sistema produttivo. Uguale sensibilità colgo nella visita al rinnovato stabilimento Pirelli, dove lavorano 1.200 persone. Puntare sul lavoro - ha concluso Cota - vuol dire costruire una casa vera, che non sia un castello di carta".

Fonte: Repubblica
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