Altro argomento che vale la pena di approfondire è la rappresentazione che la Marvel dava delle tematiche sociali dell’epoca.
Mai prima di allora i fumetti trattavano problematiche sociali;cose come la droga,legami sentimentali o depressione erano argomenti tabù e mai rappresentati nella loro concretezza.
La Torcia Umana dei Fantastici Quattro,ad esempio,nei primi numeri della serie era un ragazzino senza coscienza e con una scarsa educazione.
Spesso e volentieri ingaggiava risse con La Cosa,distruggendo i laboratori del Baxter Building,e non era avvezzo a seguire le “regole” del gruppo.
Anche la citata Cosa (Ben Grimm) aveva scatti d’ira devastanti,depresso dal fatto che mentre gli altri tre avevano ricevuto super-poteri senza cambiare la propria forma umana,lui si era trasformato in un mostro deforme.
Anche Matt Murdock (l’identità reale di Daredevil) aveva i suoi momentacci,non potendo rivelare alla donna che amava la sua veste di eroe senza paura.
Ma il caso emblematico riguarda il fumetto più famoso:l’Uomo Ragno.
Depresso per aver perso l’amore della bella Mary Jane Watson,Harry Osborne (figlio di Norman,il Goblin originale),comincia a fare uso di droghe (nello specifico pillole).
La cosa fece così scalpore che finì per diventare un vero e proprio problema.
Nel 1971 la Comics Code (una sorta di Autorità dedita alla censura editoriale) intentò una battaglia contro la Marvel con l’intenzione di vietare l’uscita di quel numero della serie.
Quel numero uscì comunque,senza il bollino di approvazione della Comics Code;l’opinione pubblica premiò la scelta dell’editore e la storia che raccontava una realtà amara ma reale.
Fu il primo passo verso l’indebolimento di una censura editoriale fin troppo bigotta,e l’ennesimo segno del cambiamento del fumetto.
Qua sotto,una tavola dell’Uomo Ragno numero 97: Harry a colloquio con il suo pusher..
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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."