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Tutti scrivono libri

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2011 18:10
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24/05/2011 02:57
 
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Scrivono tutti..ma proprio tutti.
E non solo scrivono..pubblicano pure!

Comici,attori,cantanti,pensionati,casalinghe e perfino bambini di 12 anni.
Tutti contagiati dall’arte letteraria..tutti che sfornano libri..romanzi e racconti..raccolte e saggi..il sacro fuoco della scrittura si è diffuso ovunque e in chiunque.
Pare che l’Italia sia paese di poeti,marinai,musicisti e..scrittori.

Bambini di 12 anni scrivono libri di fantasy..i comici scrivono libri in cui raccolgono le battute migliori della loro carriera..gli attori scrivono della lunga e faticosa strada percorsa per raggiungere il successo..i cantanti scrivono dei loro viaggi e di come son nati con la musica nel DNA..le casalinghe e i pensionati diventano esperti di problematiche quotidiane e ci scrivono dei manuali.
Insomma..si parla tanto del fatto che c’è crisi editoriale..si predica sul fatto che gli Italiani leggono poco..si bestemmia sul fatto che si vendono pochi libri e che l’interesse alla lettura ha raggiunto un peso risibile..
Eppure scrivono tutti..c’è una moltitudine di persone che ha deciso che scrivere un libro sia un’ottima occasione per aumentare il proprio prestigio.

Intendiamoci:alcuni di questi “scrittori” qualcosa da dire e qualche buona emozione da comunicare ce l’hanno pure..in mezzo a 100 romanzi,una decina con un senso compiuto si trovano..ma gli altri?
Senza contare i libri sulla cucina,che ultimamente escono a frotte..manco fosse che il fatto che la cucina italiana sia tra le migliori del pianeta,sia una scoperta di quest’anno!
E invece si trova di tutto:dai consigli sui problemi coniugali (scritti dalla divorziata di turno) alle tecniche perfette per l’arte del Decoupage in 5 volumi..dai gialli scopiazzati da Raymond Chandler al manuale sui segreti del fai da te in 10 semplici mosse..dal come cucinare un uovo in 300 modi differenti al potere dei mirtilli del Madagascar.

Eppure è così.
Scrivono tutti..anche se scrivono di cose inutili..anche se scrivono di cose già conosciute..anche se scrivono di cose già scritte mille volte..scrivono…
E non è tanto il fatto che scrivano..è il fatto di cosa scrivono.
I comici,per esempio..hanno lo standard di scrivere i libri con le raccolte delle loro battute o dei loro monologhi.Non ci sarebbe niente di male se non fosse che:la gran parte di loro (non tutti) non sono gli autori dei loro pezzi..ne sono interpreti.
Tutto il “lavoro” è raccogliere il repertorio migliore in un libro (spesso corto ma con gran tiratura) e riproporlo a distanza di un paio d’anni.

Scrivono e..qualcuno li pubblica.
Essere pubblicati significa spese;un minimo di 5000 copie ha un costo non indifferente (e 5000 copie è il minimo da pubblicare),senza contare la distribuzione e la pubblicità..
Una spesa tale (moltiplicata per tutti gli pseudo-scrittori) deve avere un riscontro economico,no?
Comici e attori a parte (noti per via della televisione),in grado di vendite che valgono le spese..tutti gli altri come fanno?

Qualcuno dirà:se un editore li pubblica significa che ci vede un guadagno.
L’ho pensato pure io..ma purtroppo le classifiche di vendita non danno indicazioni in questo senso.
A parte i suddetti comici (spinti dalla presenza televisiva),degli altri “scrittori” si perdono le tracce..per non dire che sono praticamente inesistenti.
Che senso ha pubblicare libri che non si vendono in un paese che legge poco???

La gran parte di questi “nuovi libri” (per fortuna non tutti) scritti da “scrittori vari” non passano da concorsi..non passano da giurie..non passano da nessun tipo di “lettura preventiva”..vengono semplicemente pubblicati.
Molti di queste “opere” sono proposte da persone che gravitano in ambienti editoriali (televisione,riviste,quotidiani,etc) o che hanno agganci in quel senso.
E gli altri?
Quelli che non hanno notorietà o agganci editoriali e devono proporre e riproporre i loro manoscritti a concorsi e giurie varie?Quelli che non scrivono di cucina,di battute comiche presentate in tv,di filosofia spiccia o di hobby?

Silvia Avallone ha vinto il premio Alfonso Gatto nel 2008,per l’opera prima “Il libro dei vent’anni”e il premio Strega nel 2010,per il libro “Acciaio”.
Paolo Giordano ha vinto il premio Strega nel 2008 per il suo romanzo d’esordio “La solitudine dei numeri primi”.
Muriel Barbery ha vinto il premio Brassens per "L'eleganza del riccio" nel 2006 ed è balzato in cima alle vendite Italiane nel 2008,grazie ad una sorta di passaparola tra lettori.
Questi autori son passati dalle forche..si son messi in gioco senza timore..hanno scritto bellissimi libri senza nessun appoggio editoriale..li hanno scritti per il puro piacere di scrivere e comunicare.
Questi sono Autori e i Libri per cui vale la pena di sprecare carta..persone che qualcosa da dire l’avevano davvero..altro che le cazzate che ogni giorno spuntano fuori.

E tutti scrivono……
Voi che ne pensate?


[SM=x2320233]

[Modificato da ZAK007. 24/05/2011 02:58]
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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."



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