Non aveva un nome..solo un soprannome..
Non aveva una vita reale..anche se pensava di averla..
Non aveva un passato..non gli apparteneva..
Non aveva un futuro..anche se ci sperava..
Aveva solo un presente..e l’ha vissuto come meglio poteva..libero.
E così,l’uomo senza nome si è spento.
Poca gente al suo funerale,ma quei pochissimi che l’hanno conosciuto davvero erano addolorati dalla sua scomparsa.
C’erano Anna..Laura..Miriam..Lisa..Hans..Morgana..Luca Boschi..e perfino Cinzia.
Osservavano le bara aperta con gli occhi umidi..le facce sbiancate..sembrano irreali,eterei..come se fossero sul punto di scomparire anche loro.
L’hanno conosciuto..hanno vissuto quel suo presente limitato..lo hanno amato anche se non era perfetto..lo hanno seguito e hanno condiviso la sua vita,anche se sapevano che era fragile e leggera come una piuma;sempre con la possibilità di essere spazzata via dal vento.
E così è successo..il vento se l’è portato via.
Io lo conoscevo bene,l’uomo senza nome.
Era mio amico..era mio fratello..era come un figlio..
L’ho visto nascere..l’ho visto crescere..l’ho seguito nella sua ricerca..ne ho pianto gli errori e ho sorriso con lui nei momenti di gioia.
Pochi lo hanno compreso..ma d’altronde la superficie nasconde sempre ciò che sta in profondità..e la profondità non è luogo per tutti..chi lo ha amato lo sa.
Il problema dell’uomo senza nome era il suo passato..è stato il suo unico pensiero ancora prima che nascesse..e qualcuno dice che è stato la causa della sua fine.
Io non lo so se questo è vero..so che lui ha vissuto il suo presente con quel passato chiuso nel cuore e che pensava fortemente che chi era fosse determinato da chi era stato.
Benchè quel passato non gli appartenesse,lui lo ritrovava nel suo presente..”Ricordi di Ritorno” li chiamava lui con un sorriso.
Forse il passato che viveva era quello di qualcun altro?
Lui non lo sapeva..e neppure se lo chiedeva..semplicemente viveva.
Viveva..amava..aveva le sue convinzioni..faceva scelte..era un creativo..era reale..
Viveva..e io ho vissuto con lui..ho riempito le sue giornate come lui ha riempito le mie..l’ho amato come un figlio..
Avrei moltissime cose da raccontare di lui..ma lui non c’è più.
Sono rimasto solo davanti alla bara aperta..osservo il suo viso e provo una gran tristezza per quel passato che gli è sfuggito e per il futuro che non ha avuto..si è spento senza rendersene conto..spero che non abbia sofferto quanto ho sofferto io.
Gli amici sono andati..spero che le loro vite non siano leggere come piume..spero che non si spengano anche loro..
Tiro fuori dalla tasca un ultimo dono per il mio grande amico che non c’è più.
Una piccola scatola nera con il coperchio di madreperla,lungo 11 cm e largo 6.
Contiene le cose che l’uomo senza nome amava di più.
So che gli farebbe piacere.
Addio,amico mio.
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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."