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La Musica del Disegno

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2011 23:58
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La sentite la musica del disegno?
L’abbozzo del soggetto a matita..come una lieve introduzione di flauti con lievissimo sottofondo di violini..un tratteggio leggero,come un allegro andante.
Le forme prendono vita..lentamente..in un crescendo di segni e di tratteggi..finchè le forme si definiscono,diventano bozzoli in attesa di muta alla realtà.
Con l’aumentare dei segni,aumenta la musica..volti,figure,paesaggi..una melodia grafica che sogna di divenire concerto pieno.
Poi arrivano i colori..tempere acriliche come tamburi e timpani..acquarelli come viole e contrabbassi..rifiniture di matite colorate come una sezione intera di strumenti a fiato..corni e trombe..tromboni e tube..clarinetti e traversi.
Un lento ed incalzante cavalcare di toni e semitoni..acuti e gravi..picchi e discese..un puzzle musicale che si va via via componendo..ogni pezzo che trova magicamente il proprio posto,dando vita ad una composizione perfetta.
Poche sono le orecchie che possono davvero comprendere fino in fondo le note dei colori che danzano,fondendosi al suono dei segni..ancora meno sono quelle orecchie che percepiscono per intero il sapore profondo e il fascino irrefrenabile di quell’amplesso creativo,fatto di luci e ombre,di sfumature e tratti secchi,di pieni e di vuoti..
La mano come la bacchetta di un direttore d’orchestra..la cadenza dei tempi e del ritmo..
Se ascoltate bene..arriva anche a voi…la musica del disegno.


Ciao a tutti da FAZ..
In questo topic faremo una specie di viaggio virtuale attraverso il delizioso mondo del disegno.
Faccio fumetti,illustrazioni e nel tempo libero a volte dipingo..insomma sono un creativo che tra alti e bassi ha fatto di questa passione un “mestiere“.
Qui posterò qualche mio lavoro e ne approfitterò per raccontare di matite e di gessetti,di tempere e di acquarelli,di carboncini e di inchiostri..
Quattro salti tra gli strumenti indispensabili per chi ha la voglia o la curiosità di cimentarsi con il disegno..l’arte visiva più vecchia del mondo.

Eviterò di scrivere nel dettaglio cosa significa disegnare,o quali sono le tecniche che si utilizzano per approcciare il disegno (per questo,se ci sarà chi è interessato,magari si potrà parlarne in un altro Topic).
Mi limiterò a chiacchierare amabilmente,presentandovi gli “amici” con cui condivido la mia passione..così,tanto per divertirci un po’ insieme.
Che ne pensate?

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Parte Uno - La Matita:

Questa è la mia prima amica del cuore.
Sia essa grassa o secca,morbida o dura,la cara,dolce matita è lo strumento principale del disegnatore.La sua versatilità è affascinante oltre che assai pratica;basta infatti variare la pressione o l’inclinazione della punta,per ottenere effetti molto diversi.
Restando in tema “musicale”,a seconda del tipo di matita si può “suonare” una “melodia” diversa.
Le matite si dividono principalmente in Dure (contrassegnate dalla lettera H) e Morbide (contrassegnate dalla lettera B).
Le 4H, 3H, 2H, sono tra le più dure e sono adatte ai disegni tecnici.Hanno un segno secco e pulito,si cancellano con difficoltà e non si sfumano facilmente.
Le 4B, 5B, 6B, sono tra le più morbide,adatte a disegni su carta ruvida,con un effetto “pennellata” molto apprezzabile.E’ adattissima per disegni sfumati o per schizzi che necessitano di un segno variato ed espressivo.
In particolare la 4B ha un tratto molto pastoso e si può davvero usare come fosse un pennello.

Qui sotto ci sono tre esempi,giusto per farsi un’idea delle differenze “musicali” della matita.
Il primo è fatto con una 2H, il secondo con una 2B e il terzo con una 6B.




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Come si può vedere,con la matita dura si ha uniformità di tono e la sfumatura è assente.
Con le matite medie e morbide si sono creati contrasti forti e si è dato rilievo alle forme,con tratteggi e sfumature,ottenute usando “di piatto” la punta smussata.


Le variazioni di tono (anche lievissime) che si possono ottenere con la semplice matita,possono dare buoni risultati di chiaroscuro senza dover per forza utilizzare chissà quali tecniche.
Qua sotto c’è una dei miei primi esperimenti musicali con la mia amica matita..il soggetto non sarà dei più esaltanti ma mi ci sono divertito un sacco..e non è venuta poi male..




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Un altro paio di cose vale la pena di dirle,prima di passare al prossimo argomento;
Rimanendo nella metafora musicale,la matita può assumere differenti ruoli all’interno dell’arte creativa.
Può essere spartito:ovvero la struttura di base che permette agli altri strumenti di suonare (lo schizzo preparatorio sul quale usare altre tecniche).
E può essere strumento:ovvero parte integrante della musica (un disegno in mezzitoni ottenuti con la sola matita o l’utilizzo della stessa come completamento di altre tecniche).
A me piace pensarla come la bacchetta del maestro che guida l’orchestra e il suo muoversi da il via alla “Overture” del concerto.


(Continua...)

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18/06/2011 23:27
 
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Intanto ringrazio Zak per queste spiegazioni, e voglio aggiungere che per quel che riguarda la musica del disegno mi viene in mente che una delle sensazioni sotto lsd è di 'vedere' la musica.
Non è molto importante in merito alla cosa, ma forse può aiutare a capire che il saper disegnare rende in grado di mettere su carta quel che 'si vede' con l'immaginazione, e non è poco.
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Re:
Mr Weiss, 18/06/2011 23.27:

Intanto ringrazio Zak per queste spiegazioni, e voglio aggiungere che per quel che riguarda la musica del disegno mi viene in mente che una delle sensazioni sotto lsd è di 'vedere' la musica.
Non è molto importante in merito alla cosa, ma forse può aiutare a capire che il saper disegnare rende in grado di mettere su carta quel che 'si vede' con l'immaginazione, e non è poco.




Proprio vero quel che dice il Dottor Weiss (grazie,Dottore).
Poter dar immagine concreta a ciò che si vede con la mente non è una cosa da poco..è sublime.
Il disegno è,forse,meno emotivamente evocativo rispetto alla musica..meno criptato rispetto alla poesia letteraria pura..meno dinamicamente coinvolgente se confrontato al cinema..ma di sicuro offre molte più opzioni visive ed è di più immediata comprensione (parere personale).

[SM=x2320233]

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Se consideriamo il foglio bianco come uno spartito,la matita è la bacchetta che traccia le note e da loro il giusto ritmo per costruire la musica;parte tutto da lì.
Da una struttura abbozzata nasce una figura,esattamente come dalle note nasce musica.
Una conoscenza di base dell’anatomia umana può dare il via a differenti stili per abbozzare una figura.

Una volta in possesso dei fondamenti necessari,possiamo abbozzare (scrivere note sullo spartito) con stili differenti:

Ad esempio,Stile Classico:



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Stile Pop:



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Stile Rhithm ’n Blues:



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Diversi stili,ma identico risultato..musica..

Nel prossimo post,parliamo un pò di china e altri "amici" con cui usarla.. [SM=g1655426]

(Continua...)

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Il piacere dell'inchiostro di china

Continuando a parlare di grafica con la metafora musicale,l’inchiostro di china è una melodia che si può suonare con diversi strumenti.
E’ la tecnica principe per chi fa fumetti e illustrazioni e offre una serie di possibili variazioni utili per chi ha una fervida creatività.
Solitamente è il passaggio successivo allo schizzo a matita,ma esistono esperti che hanno l’ardore di utilizzarlo senza la sottostruttura del bozzetto iniziale.Può essere diluita in acqua (per creare suggestivi mezzitoni) o essere utilizzata pura.
Pennelli,pennini,rapidograph,sono tutti strumenti che vengono utilizzati per i lavori a china,ma si possono utilizzare anche strumenti artigianali come la penna di carta da lucido e tecniche grezze come l’utilizzo di spugnette o batuffoli di cotone imbevuti d’acqua.
Essendo difficilmente cancellabile,la china non permette “ripensamenti” e richiede una mano ferma e decisa;per ottenere buoni risultati è dunque necessario un certo allenamento.
Qualche informazione utile:
Come detto,la china si cancella molto difficilmente,tuttavia è possibile correggere piccoli errori e sbavature.
Solitamente viene utilizzata una lametta da barba:si gratta in modo leggero il segno che si vuole cancellare,tenendo la lametta ben verticale e muovendola con delicatezza.
Una volta cancellato l’errore,è importante coprire tutta la parte grattata con la matita.La porosità della carta grattata rischia di compromettere la correzione con la china,spandendo l’inchiostro e sbavando il segno;lo strato di grafite eviterà questo spiacevole inconveniente.

Andiamo a dare un’occhiata nel dettaglio agli utilizzi di questa basilare tecnica?..Andiamo!

IL PENNELLO:

Il pennello è il primo e più vecchio strumento per l’utilizzo dell’inchiostro di china (ma ovviamente usato anche per altre tecniche come l’acquarello o le tempere).
E’ uno strumento particolarmente sensibile:il suo segno risente di ogni variazione (anche minima) della pressione o dell’inclinazione,che vanno perciò dosate con molta attenzione.
Esistono pennelli tondi e piatti e per entrambi i tipi ci sono diverse misure.




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I più sottili (1,2,3) servono per linee di contorno e ritocchi.
I medi (dal 4 al 18) si usano per tutte le tecniche più diffuse (acquarelli e tempere).
I più grossi (ne esistono fino alla misura 26) vengono utilizzati per lavori di grandi dimensioni.
I pennelli tondi di buona qualità (i migliori sono quelli di pelo di martora,ma sono discretamente buoni anche quelli di vaio),hanno forma affusolata,che termina con una punta sottile.Sono assai flessibili ed elastici e premendoli sulla superficie,si ha l’impressione di un leggero rimbalzo.
Anche i pennelli piatti si trovano in martora o vaio;hanno punta quadra o leggermente arrotondata e il loro rendimento è ovviamente diverso da quelli a punta tonda.
In generale sono più adatti a stendere la china o il colore,in modo uniforme su superfici ampie.
Naturalmente è solo l’esperienza che potrà insegnare in quali casi preferire i pennelli tondi a quelli piatti,a seconda della propria mano e dal risultato che si vuole ottenere.

Per quanto riguarda l’utilizzo del pennello con la china,il risultato di un buon lavoro appare quasi sempre fluido e molto morbido.
Utilizzata per diversi lavori di grafica,l’accoppiata pennello-china è principalmente utilizzata per il Fumetto.
In questo particolare contesto (trattandosi di lavori in bianco e nero o mezzitoni),i risultati di questa tecnica possono trasmettere diverse sensazioni visive.
Morbidezza,fluidità,calore e “pienezza” sono solitamente le impressioni più comunicate da un buon uso della china utilizzata con il pennello.
Usando la metafora musicale,il “suono” di questa tecnica potrebbe essere identificata come un buon Rithm & Blues o un allegro Country.
Qualche esempio:




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Le immagini sono tavole di Ivo Milazzo e una piccola illustrazione di Hugo Pratt.
Come si può notare l’uso del pennello,lascia poco spazio a un lavoro dettagliato;e proprio questa è la peculiarità di questo strumento.
Chi usa il pennello deve avere una particolare propensione alla “sintesi”,deve saper cogliere e riprodurre i dettagli utilizzando pochi segni ma ben fatti.
Particolari come le pieghe degli abiti o oggettistiche d’interno,vanno risolte con il minor numero di segni possibili.Per esempio le pieghe dei pantaloni di Corto Maltese;con 4 semplici segni si è rappresentata la morbidezza e la fluidità della stoffa.
Questa tecnica è ovviamente più adatta a lavori con un uso pieno del bianco e nero,ma anche con il cosiddetto disegno a “linea chiara” si possono ottenere buoni risultati.
Alcuni lettori di fumetti trovano confuse e poco “realistiche” le realizzazioni grafiche fatte con il pennello,preferendogli invece i disegni realizzati con il pennino.
Personalmente,seppur io utilizzi molto poco il pennello (se non per i lavori con acquarello o mezzitoni),trovo che il calore e la sintesi suggestiva che questo strumento è in grado di trasmettere,sia senza confronti.
Usare il pennello è sicuramente più difficile che usare un pennino.Occorre una particolare sensibilità e una speciale sensibilità nel dosare i segni.

Abbiamo visto l’uso del pennello nell’ambito del fumetto,ma torneremo a parlarne nel capitolo dedicato all’uso delle tempere e degli acquarelli,dove questo strumento è principe.


(Continua...)

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Il pennino che delizia..

Tra i pregi del pennino c’è sicuramente la semplicità d’uso.
Questo strumento produce un tratto agile ed espressivo,che si presta a realizzare schizzi e disegni nei quali si vuol dare l’impressione di immediatezza.
Meno difficoltoso del “fratello pennello”,il pennino condivide però la tecnica della pressione e dell’inclinazione che viene esercitata nel suo utilizzo.
E’ composto di due parti:il canale e la punta (o beccuccio).
Più viene pressato sulla superficie,più le due lamelle che compongono la punta si allargano aumentando il flusso d’inchiostro che scende nel canale.Di conseguenza,più le lamelle si allargano,più il segno sarà spesso.
Diamo un’occhiata ad alcuni tipi di pennini e al segno che producono:




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Il pennino è lo strumento più utilizzato nell’ambito del fumetto e dell’illustrazione in generale.
Nella tecnica del bianco e nero,il termine “linea chiara” indica un disegno che riduce al minimo indispensabile i neri e i tratteggi,rendendo le forme definite e di facile lettura.
Il pennino è lo strumento ideale per questo tipo di utilizzo.
In realtà tra pennello e pennino non ci sono grandi differenze (non per niente sono fratelli),ma il calore e l’apparenza grezza del segno del pennello è assente nel pennino,il cui segno appare sicuramente più freddo e controllato.

Il disegno in bianco e nero,proprio per la mancanza del colore,deve essere piuttosto immediato;utilizzando i due colori agli estremi,anche le “atmosfere” del disegno devono essere estreme.Con la china si hanno due sole scelte:un’atmosfera calda o una fredda.
Possiamo dire che il pennello è più adatto a creare atmosfere calde,mentre suo fratello,il pennino,è più adatto ad atmosfere fredde.
Attenzione,però:atmosfera fredda non significa statica e senza “anima”,ma semplicemente più definita e razionale.
A differenza del pennello,il pennino è più “tagliente” nella rappresentazione delle forme,offre meno libertà di segno ed è privo di possibili effetti grafici creativi.
Tornando alla metafora musicale che distingue questo Topic,se il pennello è Rithm & Blues,il pennino è decisamente Rock ed alcuni suoi utilizzi somigliano molto ad assoli di chitarra elettrica.




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Sintesi,linea chiara,segno pulito e definito..queste sono le qualità grafiche del pennino.
Manualmente è come utilizzare una matita,con la differenza che possiamo variarne il segno e rendere dinamico il disegno che stiamo definendo.
Il fatto che la gran parte dei disegnatori moderni utilizzi il pennino invece del pennello è semplicemente lo specchio dei tempi;
Utilizzando come esempio i fumetti di Bonelli (che sono i più conosciuti anche da chi non è un gran appassionato),si fa in fretta a distinguere gli utilizzi di questi strumenti.
La maggior parte dei fumetti Bonelliani del passato (Tex,Zagor,Mister No,Capitan Miki) erano tutti realizzati da autori che utilizzavano il pennello.
Nei fumetti Bonelliani di oggi (Dylan Dog,Nathan Never,Legs Weather,Martin Mystere,Brandon),un buon 80% dei disegnatori utilizza il pennino.
A parte qualche eccezione determinata da autori che si sono formati sulla vecchia scuola,tutti gli altri utilizzano il pennino considerandolo uno strumento più moderno e immediato.
Questa diversità fa definire il pennello come uno strumento “vecchio stile” e il pennino come uno strumento di “stile moderno”,ma io non sono d’accordo.

Personalmente ritengo che,proprio per la maggior difficoltà di resa grafica,i disegnatori che utilizzano il pennello (pur essendo pochi) posseggano una sensibilità particolare che si acquisisce con una grande esperienza e quindi possano essere considerati dei veri maestri.
Io uso quasi sempre il pennino (vuoi per abitudine,vuoi per facilità di utilizzo),ma non mi sognerò mai di considerare il pennello uno strumento “vecchio”.
Lo considero invece un’ottimo strumento dalle potenzialità espressive infinite..uno strumento che non è da tutti.



(Continua...)

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