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Le immagini sono tavole di Ivo Milazzo e una piccola illustrazione di Hugo Pratt.
Come si può notare l’uso del pennello,lascia poco spazio a un lavoro dettagliato;e proprio questa è la peculiarità di questo strumento.
Chi usa il pennello deve avere una particolare propensione alla “sintesi”,deve saper cogliere e riprodurre i dettagli utilizzando pochi segni ma ben fatti.
Particolari come le pieghe degli abiti o oggettistiche d’interno,vanno risolte con il minor numero di segni possibili.Per esempio le pieghe dei pantaloni di Corto Maltese;con 4 semplici segni si è rappresentata la morbidezza e la fluidità della stoffa.
Questa tecnica è ovviamente più adatta a lavori con un uso pieno del bianco e nero,ma anche con il cosiddetto disegno a “linea chiara” si possono ottenere buoni risultati.
Alcuni lettori di fumetti trovano confuse e poco “realistiche” le realizzazioni grafiche fatte con il pennello,preferendogli invece i disegni realizzati con il pennino.
Personalmente,seppur io utilizzi molto poco il pennello (se non per i lavori con acquarello o mezzitoni),trovo che il calore e la sintesi suggestiva che questo strumento è in grado di trasmettere,sia senza confronti.
Usare il pennello è sicuramente più difficile che usare un pennino.Occorre una particolare sensibilità e una speciale sensibilità nel dosare i segni.
Abbiamo visto l’uso del pennello nell’ambito del fumetto,ma torneremo a parlarne nel capitolo dedicato all’uso delle tempere e degli acquarelli,dove questo strumento è principe.
(Continua...)
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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."