Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
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Gipi

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2011 03:02
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09/11/2011 14:24
 
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A pochi mesi dall’uscita del film “L’ultimo terrestre”,vale la pena di far due chiacchiere sul regista Gian Alfonso Pacinotti,che come forse pochi sanno,è più conosciuto come autore di fumetti sotto lo pseudonimo di Gipi.
Dell’opera cinematografica (anch’essa tratta da un fumetto di Giacomo Monti “Nessuno mi farà del male”) parleremo più avanti;prima è interessante scoprire (o ri-scoprire) un Autore che ha segnato gli ultimi 20 anni attraverso l’arte della Graphic Novel.

Se c’è un Autore di Fumetti Italiano che può (in parte) raccogliere l’eredità di Andrea Pazienza,questi è Gipi (al secolo Gian Alfonso Pacinotti).
Nato a Pisa nel 1963,Gipi comincia come illustratore pubblicitario,ma non ci vorrà molto perché la sua vena di narratore lo porti dalle vignette su “Cuore” (dove esordisce nel 1994),alle prime storie a fumetti pubblicate su “Blue” tra il ’97 e il 2000.
Nel 2000 fonda l’etichetta “Santa Maria Video” con la quale scrive e realizza cortometraggi in video e in animazione;per chi ha nel sangue l’arte della narrazione,appare un passo scontato passare dal fumetto al cinema.



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Nel 2002 Gipi comincia a collaborare con la casa editrice bolognese Coconino Press,ed è da quel punto in poi che la la sua svolta autorale e artistica si manifesta in tutta la sua versatile e poetica potenza.
In quegli anni vedono la luce alcune delle sue migliori opere:”Esterno Notte”,”Appunti per una storia di guerra”,”Gli Innocenti”,”Questa è la stanza”,”Hanno ritrovato la macchina” e “S”,esaltano la forza espressiva di Gipi e lo consacrano come grande autore di Graphic Novel riconosciuto in tutta Europa.
Con l’opera ”La Mia Vita Disegnata Male”,tra le più autobiografiche,Gipi conferma nuovamente (anche se non ce n’era bisogno) la sua incredibile Arte narrativa.

ESTERNO NOTTE
Leggo che la critica sottolinea la “rabbia creativa” e la “simbiosi emozionale” come segni caratteristici di questo volume.
E’ il primo fumetto di Gipi che lessi,e indubbiamente i termini utilizzati dai critici corrispondono a verità.
Personalmente trovo che le 5 storie raccolte in questa antologia siano frammenti di ricordi..immagini di un passato che riemerge..racconti venati di malinconia.. un vissuto che non si può dimenticare e che ha lasciato il segno.
Con questa opera,Gipi si aggiudica il premio Micheluzzi (come miglior disegnatore al Comicon di Napoli) e un gran premio Romics.



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APPUNTI PER UNA STORIA DI GUERRA
Tre ragazzi di 17 anni..una guerra alle porte..l’incontro con un miliziano dall’animo crudele..
Questo è lo sfondo su cui si dipana la vicenda di questo bel racconto di Gipi.
Christian,Stefano e Giuliano,molto amici sebbene diversissimi,verranno coinvolti dalle filosofie assurde di Felix,un militare senza cuore e che forse non l’ha mai avuto.
Con questo racconto,Gipi ha vinto il premio Goscinny 2006,un premio come miglior libro al Festival di Angouleme,un premio Margouilla come miglior albo,un premio come miglior libro al festival Romics,e l’inserimento tra i 20 migliori libri tout court nella classifica stilata dalla rivista francese “Lire”.
E scusate se è poco.



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GLI INNOCENTI
Un paesino di provincia,di quelli dove non succede mai niente..uno zio che porta a spasso il suo nipotino..un vecchio amico appena uscito di prigione che lo chiama perché vuole vederlo..
Questa è la trama iniziale de “Gli innocenti”,un racconto che parla di una provincia non così distante dalle grandi città..che parla degli anni 70 e del momento storico che fu..
Un pezzo di Storia..un racconto semplice..così semplice da risultare crudele..per poi scoprire che in fondo nessuno è poi così innocente.




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QUESTA E’ LA STANZA
Uno dei racconti che preferisco in assoluto.
Quattro ragazzi con storie di vita problematiche e diversissime, uniti dall’amore per la musica.
Il padre di uno di loro gli concede l’uso di un vecchio magazzino per trasformarlo in una sala prove.
Da quel momento,quella stanza diventa una sorta di rifugio,un isola felice in cui le quattro problematiche esistenze dei ragazzi vengono cancellate dalla musica e dai sogni di un futuro diverso.
Lo spaccato provinciale raccontato in questa opera è così realistico da apparire familiare..l’inseguire un sogno (la musica) per cambiare il corso di una banale esistenza asfittica e senza scelte,è così ben rappresentata da sembrare viva.
Semplicemente da leggere.



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HANNO RITROVATO LA MACCHINA
La strada è la protagonista.
La strada che è ambiente di crescita.
La strada dalle mille insidie..la strada puttana.
Quei ragazzi ormai adulti,dovranno fare i conti con il passato e i ricordi che la strada gli riporta sotto al naso.Un passato che ritorna e li riporta indietro nel tempo,per fare i conti con le loro coscienze.



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S
S sta per Sergio,il padre di Gipi.
Nel racconto che narra il bombardamento di Pisa del 1943,si mescolano diversi piani temporali e diversi ricordi (diversi nel senso letterale del termine);le memorie di Gipi bambino,i ricordi di suo padre,percezioni e reinterpretazioni di una realtà multiforme e cangiante.
Il tutto confluisce nel presente,quello in cui S non c’è più ma del quale è rimasta l’impronta.
Questa storia è ovviamente un vissuto personale di Gipi,ma è anche un vissuto che fa parte di noi e che raccoglie quei momenti e quelle parole che si vorrebbero rivivere..discorsi interrotti o mai affrontati con chi non c’è più.
Un piccolo capolavoro.



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Fine prima parte...


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02/12/2011 14:40
 
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LA MIA VITA DISEGNATA MALE

Se nella quasi totalità delle opere di Gipi la vena autobiografica è evidente,lo è ancor di più in questo libro:”La mia vita disegnata male”.
Punto di partenza della narrazione è il periodo in cui Gipi scopre di avere un problema al pene e comincia un pellegrinaggio da un medico all’altro per scoprirne la causa e individuare la cura.
Ovviamente il “problema al pisello” è un pretesto per raccontare altro;un’adolescenza ribelle,la sua compagnia di amici un po’ strambi,gli eccessi nell’abuso di alcol e droghe della giovinezza e delle due facce dell’amicizia ora crudele,ora tenera.
Tra i frammenti di questi ricordi mescolati alla realtà,si materializzano strani incubi che hanno sempre un lieto fine e che hanno come protagonisti dei buffi pirati.
Altro risvolto di questa stupenda storia dai mille volti è il ricordo del suo amico perso e ritrovato, e poi nuovamente scomparso, eppure profondamente amato,che ci mostra la tenerezza di Gipi e la sua vena poetica.



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DIARIO DI FIUME E ALTRE STORIE

Altro capolavoro da inserire tra i miei preferiti.
Cosa sia esattamente “Diario di Fiume e altre storie” è difficile;E’ un fumetto?E’ un’antologia?E’ un romanzo?
Forse è tutto questo..e anche molto di più.
In questo volume sono raccolti 10 anni di racconti,tra cui molti inediti,che possono restare meravigliosamente autoconclusivi,oppure legati l’uno all’altro a formare un’unica narrazione.
C’è tutto.
C’è l’avventura, narrata nella storia che da il titolo al libro,e che si rivela più grande e incredibile di quanto i due protagonisti immaginassero.
C’è la poetica donchisciottesca de “Il Cacciatore di Cuori,una storia tra epico e fantasy che si rivela un ricordo a due.
C’è la spietatezza dolorosa de “Il Pugile”,un gioco di flashback sognanti come il protagonista che torna bambino.
C’è la tristezza in cerca di conforto ne “I Due Funghi” (bellissimo racconto),dove si narra di due anime (un padre e un figlio) tormentate da una perdita e che cercano di affrontare le loro paure.
C’è una epica saga familiare ne “Sul figlio dell’uomo”.
C’è il surrealismo paradossale de “La ragazza Volpe”,un’unica tavola che spiazza il lettore e lo spinge a riflessione.
C’è l’amicizia adolescenziale in “Genio”,dove ritroviamo Dorelli e Metadonius (già raccontati in “La Mia Vita Disegnata Male).
C’è il potere della sintesi in “Puzzola”,altra tavola unica in cui Gipi riesce a tratteggiare un epoca e i suoi personaggi.
C’è la follia in “Io,Te,Il Demonio e la Magia Nera”,in cui si intrecciano messe nere nei boschi e vita di periferia.
C’è il dolore e la speranza in “Dramma Marocchino”,storia che narra della migrazione e del viaggio,spesso duro e allucinante,di chi cerca una vita diversa.
C’è il glamour in “La ragazza di Plastica”,una sorta di storyboard di un film sexy,tanto sono “cinematografici” i personaggi che lo interpretano.
C’è il il romanticismo non banale in “Appuntamento a Venezia”,raccontato da Gipi con inquadrature e carrellate degne di una pellicola.
E infine c’è lo sballo irriverente narrato in “Una storia sulla Merda”,un raccontino ironico e capriccioso che assomiglia davvero allo sballo tra due vecchi amici.
Da leggere.



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VERTICALI

Un “esperimento” di Gipi,legato alla pubblicazione del fumetto su web,in cui la storia si sviluppa appunto in verticale.
Altro “esperimento” di Gipi in quest’opera è “fare i conti con il bianco”;il bianco/vuoto che fa da onnipresente sottofondo in queste tavole è popolato da forme accennate..da figure abbozzate..di parole strambe.
Lo stile è grezzo,grazie anche all’utilizzo della Pilot G Tech (una penna particolare che ha un segno preciso e non spande l’inchiostro) e da alle tavole un segno ancor più sintetico e immediato.
“Verticali” è un’altra serie di racconti,ma questa volta volta (forse) meno autobiografici e sicuramente più ironici ed esilaranti.
Il pezzo forse più divertente è quello dedicato alla decostruzione di Lost, il lunghissimo, complicatissimo serial che ha resettato le regole del genere e, come si suol dire, ha tenuto incollati al teleschermo un tot di telespettatori ai quattro angoli del globo. Gipi prende in giro la ricerca continua del colpo di scena, che serve solamente a mandare avanti in un modo o nell’altro la storia, senza preoccuparsi della plausibilità della trama pur non smettendo mai di dichiarare profondo rispetto per l’intelligenza dello spettatore: al posto di un plot iperincasinato che in definitiva non ha altro senso se non andare avanti il più possibile causa introiti pubblicitari, Gipi risponde con narrazioni brevi, talvolta brevissime, flash che servono a isolare modi di pensare e dispositivi di comportamento che stanno cannibalizzando ciò che resta della civiltà occidentale mediocratica – uno per tutti,(la sfilata di assassini seriali che però non si sognerebbe mai di torcere un capello a un bambino).



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(Continua...)


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Son proprio curioso di leggere un fumetto di questo Gipi.
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Re:
Mr Weiss, 02/12/2011 18.02:

Son proprio curioso di leggere un fumetto di questo Gipi.




"La Mia Vita Disegnata Male" è il più trovabile..ma se puoi comincia da "Esterno Notte" o da "Questa è la stanza"...o meglio ancora da "Racconti di Fiume"

In realtà,ognuna delle opere di Gipi,vale la pena di esser letta..perciò non è importante da dove inizi..è importante che inizi e basta.. [SM=g7350]


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