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Elektra: assassin
Testi: Franck Miller
Disegni: Bill Sienkiewicz
Novembre 1991
Rizzoli – Milano Libri
Quante volte è capitato a chi legge comics da una vita sentirsi dire frasi tipo “ma alla tua età ancora leggi i fumetti?”.
Ormai non ci faccio più caso e liquido tutto con una semplice battuta e un sorriso ironico. Un sorriso ironico perché chi pone questa domanda spesso non si rende conto di quanto ai miei occhi possa apparire superficiale o, a esser buoni, quanto meno qualunquista.
Con questa premessa non voglio certo creare polemica, ma queste domande spesso cariche di ipocrisia mi fanno subito saltare in mente capolavori come Elektra: assassin che con la lettura per bambini hanno veramente poco a che fare.
Pubblicato in Italia dalla Rizzoli nel 1991, Elektra: assassin è a tutti gli effetti un vero capolavoro.
Opera assolutamente originale, ai pennelli troviamo un Sienkiewicz in stato di grazia, dove l’artista di origine polacca può dare spazio a tutta la sua arte e farsi influenzare da molteplici stili pittorici. Vediamo passare sotto i nostri occhi tavole art decò, astratte o costruite da autentici collage. Non possiamo non notare in queste pagine influenze ispirate da Warhol, Hopper e Klimt passando addirittura per Disney in un insieme di immagini veramente rivoluzionario.
In tutta questa poesia per gli occhi anche la trama di Miller tocca livelli complessi e curati che per capirli tutti appieno bisogna rileggere il libro almeno una seconda volta.
Buona parte della trama è narrata attraverso gli occhi, le sensazioni e la mente di Elektra utilizzando le didascalie in terza persona, taglienti e decise, del miglior Miller. L’effetto finale è impegnativo, spesso spiazzante e caotico, ma assolutamente coinvolgente. Il lettore, con gli occhi della protagonista deve cercare di ricomporre i pezzi della psiche della stessa Elektra che si ritrova a combattere in più piani temporali mescolati alla rinfusa. Ma alla fine di tutto, niente sarà dettato dal caso.
Ogni tavola graficamente è legata alla psiche di Elektra. Ogni suo stato d’animo è marchiato nelle tavole dipinte da uno stile differente.
Il Frank Miller sceneggiatore di fumetti di quegli anni è stato l’uomo del cambiamento. E’ stato capace di portare nel mondo dei comics venti di rivoluzione. Ha riscritto Batman con Dark Knight Returns, ha tratteggiato il miglior ciclo di Devil di sempre e, tempo dopo, ha creato quella icona grafica che si chiama Sin City. In futuro, quando mi chiederanno di nuovo “ma alla tua età ancora leggi i fumetti?”risponderò con un sorriso ironico e dirò a bassa voce: “Io ho letto Elektra: assassin… tu cosa né sai di cosa è veramente un fumetto?”
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 9
Disegni: 9.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
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I buoni vannoinvece ioche sonovado dove voglio
Errare è umano, perseverare è cattolico