-1939-

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n9p
00mercoledì 17 novembre 2004 08:53
“1939”

L’estate più calda che Smirnie abbia mai avuto a memoria d’uomo… la nave battente bandiera russa attraccò al molo sei del porto, parecchie persone scesero dalla nave ordinatamente, la maggior parte di essi erano profughi (circolava la voce che Smirnie era un pseudo paradiso terrestre) che cercavano una nuova terra da abitare e su cui stabilirsi, tra questa fiumana di persone c’era un tale che si faceva chiamare Fridrick Belugioschi, a suo dire un artista avanguardista senza una precisata nazionalità, lui non voleva assolutamente stabilirsi a Smirnie bensì godersi le sue vacanze estive e quest’ultime come è ben noto cambieranno in modo radicale Smirnie.
Le vacanze estive di Belugioschi passarono felicemente serene, faceva lunghissime passeggiate sul lungo mare costellato da piccole luci dei pescatori, si era dopo tanto tempo rilassato e risposato come gli si competeva… erano anni che Fridrick non aveva un lungo periodo fuori dalla sua consuetudine e dal suo quasi perenne stress e dopo pochi giorni che era a Smirnie suppose il perché la città marittima fu costruita in quell’insenatura e suppose inoltre il perché fu costruita proprio in quel modo… la cosa non poteva passare inosservata agli occhi esperti di Belugioschi… suppose molte cose e fu in questo supporre che decise di erigere un monumento per quella città… sapeva quasi esattamente come costruire il monumento e cosa avrebbe raffigurato.
Ora era in vacanza e non voleva ( per l’immediato futuro) pensare troppo intensamente ai suoi svariati e molteplici studi… lui però pensava di sapere cosa si celava dietro Smirnie!
Quando Belugioschi finì le sue vacanze estive non si diresse in Russia ma bensì verso la sua terra natia, l’idea della scultura aveva assillato la sua mente per gli ultimi dieci giorni di permanenza a Smirnie… naturalmente la scultura non fungeva (ad occhi troppo esperti) come un’opera d’arte in sé ma bensì per altri e oscuri scopi… Belugioschi conosceva sommariamente la leggenda (se né parlava da secoli ormai ma Fridrick non ci aveva mai dato molta attenzione!) che si vociferava riguarda ad un certo Tulem e vista la città Belugioschi aveva meno dubbi di quando era “residente” in quella città… aveva trovato nella città una presunta forte e potente testimonianza che il misterioso continente perduto era realmente esistito e che (secondo lui) Smirnie né era la prova più lampante!
L’autunno era alle porte, le prime foglie gialle incominciavano a cadere dagli alberi e Belugioschi (che è un falso nome!) incominciò a scalpellare quel blocco enorme di marmo di Carrara dando forma a ciò che supponeva era l’anello di congiunzione tra la terra di superficie e quella marittima, scalpellò per giorni e giorni prima di far apparire da quel blocco di marmo il mignolo della mano che stava scolpendo, un mese intero per l’anulare, sei mesi ininterrotti per il medio, cinque mesi per l’indice e sette lunghissimi mesi per il pollice, impiegò un anno e otto mesi per finire solamente le dita e impiego quattro frenetici ed interminabili mesi di duro lavoro per trasformare il marmo in un palmo di mano.
La scultura era pronta… ora mancava solamente il piedistallo dove appoggiarla e fissarla e la targa commemorativa per la città, per il primo il problema fu facilmente risolto; con poche e oculate telefonate, il secondo invece provocò un leggero problema visto che Belugioschi da perfezionista qual è non volle dare un compito così gravoso al primo che capitava ma voleva scegliere personalmente chi avrebbe inciso la targa per la sua scultura, la scelta cadde su una rosa di sette persone tra le più qualificate per rendere una semplice targa nella sua targa, la scelta fu presa e in poco più di qualche girono la lucente targa era pronta per essere collocata alla base della mano… risolti questi problemi Belugioschi a sue spese fece trasportare via mare il piedistallo (annesso di targa) con sopra la scultura a Smirnie.
Il sindaco dell’epoca quando si vide arrivare la scultura completa non seppe in principio che farsene né dove collocarla (doveva collocarla da qualche parte per non offendere Belugioschi!) ma quando esasperato da quella scultura gli venne in mente che la piazza vicina alla piazza del comune era alquanto spoglia e decise a malincuore di collocare la gigante mano proprio in quella piazza… la piazza che dopo anni si trasformò nel peggiore degli incubi dei cittadini di Smirnie… dopo la tragedia del maremoto la piazza fu ribattezzata a sottovoce dal popolo in :”La piazza del dolore!”

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