Commento-sfuriata su articolo del Messaggero
Mi sembra un articolo inventato di sana pianta.
Mi spiace che gente come questa Paola Vuolo prenda uno stipendio, quando tante giovani promesse del giornalismo arrancano per trovare lavoro.
Tre anni fa in occasione del Solstizio d’estate furono danneggiate diverse tombe, ma tra i viali del cimitero monumentale nelle notti appena trascorse non c’è stato nessun rito propiziatorio, nessuna magia è stata compiuta.
Ora io mi chiedo e vi chiedo: che c’entrano le tombe col solstizio d’estate? (La “morte” del giorno che si accorcia sempre più?)
Oltre ad impedire che venissero eseguiti rituali dissacranti tra le tombe, i carabinieri hanno sorvegliato i viali del Verano per evitare che qualcuno deponesse i resti di riti svolti magari in altri luoghi.
Nel marzo scorso tra i cespugli del Verano è stato trovato un pupazzetto di 30-40 centimetri ricoperto di pece nera e infilzato da decine di spilli, dal pupazzo pendeva un ciuffo di capelli, un grosso fallo e una lunga coda. Una scoperta che ha portato ad intensificare i controlli nei cimiteri capitolini gestiti dall'Ama.
Uh, che paura…
Ma vi risulta che deporre pupazzi in giro per le strade sia un reato perseguibile penalmente?
Piuttosto, chi inquina e lascia ogni tipo di rifiuti in giro, dai pupazzi alle cartacce dovrebbe essere perseguito… Ma andassero a scovare le discariche abusive, che in Italia è uno schifo! Altro che campi santi profanati: rovine greche e romane, boschi e addirittura aree protette profanate (sì, qui è il caso di dire profanate) da copertoni, firgoriferi e lavatrici, lasciati là da gente che magari va in chiesa ogni domenica…
Ma andassero a controllare che non vi siano i nazisti a imbrattare le tombe ebraiche (anche se mi sembra che per questo governo siano “solo dei ragazzacci, che volete farci…”)!
La chicca finale: il cimitero,
uno dei luoghi preferiti per appartarsi
Appartarsi a fare riti o con le prostitute? Non si capisce…
Paola, Paola, pensa ai tanti che vorrebbero fare i giornalisti e vergognati…tu e tutti quelli che scrivono articoli così.