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n9p
00martedì 8 novembre 2005 18:40
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La sera in cui ho conosciuto Angela non sono riuscito a dormire, mi sentivo come un liceale che dopo tanta fatica mentale e fisica riesce a conoscere la ragazza più bella della scuola, sento ancora il suo profumo nel naso e in ogni atomo del mio corpo, se gli angeli dovessero esistere sicuramente avrebbero questo profumo… sono rimasto tutta la notte sveglio a girarmi e a rigirarmi nel mio letto, ora soffro di ciò che i poeti chiamano insonnia d’amore, sono perdutamente innamorato, ho subito il classico colpo di fulmine e sto da Dio!

La sveglia suona alle sei e mezza di mattina ma io sono già sveglio, poiché non ho dormito un minuto, vado in cucina e mi preparo un caffè nero e bollente per riprendere un minimo di compattezza psico fisica, questa mattina dovrò assistere all’interrogatorio del killer delle bionde formose, naturalmente non apparirò anche se il merito è il mio, non amo molto essere sotto i riflettori, l’importante è che i miei superiori sappiano chi è che ha preso il bastardo, mi lavo, mi faccio la barba ed esco.

È ancora buio tra le vie della mia città, fa un freddo cane e per riscaldarmi mi accendo una sigaretta e ripenso ad Angela, mi giro e rigiro il foglietto bianco con su scritto il suo nome, oggi pomeriggio la chiamerò ma ora devo pensare al lavoro, m’infilo il biglietto in tasca e m’incammino verso la centrale.
Dopo trenta minuti buoni entro nella hall affollata della centrale, spacco il minuto, l’interrogatorio incomincerà tra venti minuti e ho tutto il tempo di bermi un caffè e firmare le ultime carte che mi rimangono da firmare su questo caso, il tempo passa velocemente e dopo aver finito le mie “mansioni d’ufficio” mi dirigo verso la sala adiacente alla stanza degli interrogatori.
L’interrogatorio inizia.
L’omicida farfuglia qualcosa come sua madre che lo ha violentato e i problemi d’alcol del padre, delle sue difficoltà nel entrare nella società moderna e altre stronzate del genere, il commissario che si è preso la briga dell’interrogatorio gli sbatte quasi in faccia una confessione in cui c’è scritto che è stato lui ad uccidere tutte quelle donne, il ragazzo guarda i fogli sbigottito e tra le lacrime firma la confessione… questo caso è ufficialmente finito e da domani mi prenderò la briga di un altro serial killer turbato psicologicamente.

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