11 GIORNATA SERIE A

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parrino76
00domenica 6 novembre 2005 11:18
Empoli Reggina 3-0
Lazio Inter 0-0
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 11:19
L'Empoli vola altissimo
Con una prestazione convincente e i gol Riganò, Tavano e Vannucchi i toscani travolgono la Reggina. Ora la squadra di Somma è al sesto posto
La deviazione di Riganò (a sin) per l'1-0. Fdl EMPOLI, 5 novembre 2005 - Un Empoli in grande forma, una Reggina volenterosa ma niente di più. Inevitabile che da un confronto tra due squadre in netta disparità di forze prevalesse la più brillante. I toscani hanno travolto gli amaranto per 3-0 al termine di una partita sempre condotta con ottime trame. E’ vero che il risultato è stato arrotondato al 22’ e 49’ della ripresa, ma nella sostanza avrebbe potuto finire così anche alla fine del primo tempo vista la mole di gioco e di occasioni creata dai ragazzi di Somma, nell’occasione trascinati da un ottimo Christian Riganò, autore del centesimo gol personale nei campionati professionistici.
L’Empoli parte subito bene. Dopo alcuni minuti di studio i toscani passano al primo vero affondo. Incursione di Bonetto a sinistra, scambio con Tavano che mette intelligentemente al centro: irrompe Buscè e il piatto destro leggermente deviato da Riganò non dà scampo a Pavarini. Siamo solo al 7’ ma la reazione degli ospiti si esaurisce tutta al minuto successivo. Su una mischia in area Vigiani batte di destro ma trova Berti pronto. Da quel momento è solo Empoli.
I centrocampisti vincono tutti gli scontri diretti e con ottime giocate sulle fasce Pozzi e Tavano fanno ammattire la difesa amaranto. Al 25’ Pozzi sfiora il raddoppio ma trova sulla sua strada Pavarini, splendido in una doppia respinta. La Reggina prova ad avanzare in massa ma senza troppa precisione. Anzi, rischia molto perché al 27’ i padroni di casa volano in contropiede e Buscè impegna Pavarini con un destro in corsa respinto di piede.
Cozza, Paredes e Biondini non riescono a creare pericoli al centro ben contrastati da Almiron e Ficini così i calabresi ci provano dalle fasce. Ma i cross di Mesto e Modesto trovano sempre le respinte di Coda e Pratali o in alternativa i blocchi in presa alta di Berti. Il tempo si chiude con un destro di Tavano a giro che Pavarini para bene. L’1-0 sta decisamente molto stretto all’Empoli.
La Reggina è pure sfortunata. Missiroli si infortuna nel finale e viene sostituito da Cavalli che nella ripresa deve dare forfait pure lui. Quasi una maledizione. Nel secondo tempo il risultato resta in bilico fino al 20’ quando gli ospiti sfiorano il pareggio con Ceravolo e Modesto in due minuti. L’Empoli però legittima la vittoria subito con un bel contropiede di Riganò che serve un assist perfetto a Tavano, puntualissimo all’appuntamento con l’ottavo gol in questa stagione. La partita finisce qui. Il terzo gol di Vannucchi nel recupero è la classica ciliegina sulla torta.
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 11:20
L'Inter non compie il salto
Con la Lazio finisce 0-0 al termine di una partita equilibrata ma povera di occasioni. Risultato che penalizza la classifica dei nerazzurri. Adriano impalpabile
Ancora una prova sottotono per Adriano. ReutersROMA, 5 novembre 2005 - Un punto a testa. Che forse serve di più alla Lazio, perché con l'Inter può anche bastare. Ma che non regala molta sostanza alla classifica dei nerazzurri, al secondo pareggio consecutivo dopo la sconfitta interna contro la Roma. Zero a zero giusto; che non fa una grinza.
Perché togliere Di Canio e Liverani alla Lazio è un po' come toglierle l'anima. Eppure, la squadra di Delio Rossi la sua bella figura la fa. Prima subisce l'ottimo approccio alla partita dell'Inter e, prese le misure, comincia a macinare gioco, rallentando il ritmo dei nerazzurri a centrocampo e imponendo alla squadra di Orsi-Mancini le proiezioni sulle fasce. L'Inter propone Mihajlovic al centro della difesa, mentre a sinistra Figo viene preferito a Solari, con Ze Maria piazzato sulla destra. Tutto sommato sono proprio i due uomini di fascia dell'Inter a farsi sorprendere dalla percussioni di Cesar e Behrami.
Ottima la difesa nerazzurra; ottimo il tempismo di Favalli, impeccabile su Rocchi; in imbarazzo però quando piovono i cross. Ma se azione gol c'è stata, quella è della Lazio che manca con Behrami un gol facile facile, senza dimenticare una rete dei romani che Messina non considera nemmeno avendo fischiato molto prima; difficile capire per quale motivo. La cronaca annota due sostituzioni per infortuni: Mihajlovic che lascia a Samuel e Firmani che viene rilevato da Baronio.
Ripresa con Ballotta al posto Peruzzi (risentimento alla coscia) e Cristiano Zanetti per Ze Maria, mossa, quest'ultima, che cambia volto all'Inter: schema a rombo, con Zigo trequartista. E Inter alta e in pressing, sciolta e brillante, capace di avvicinarsi alla rete a più riprese intimorendo la Lazio che sembra avere perso la verve e l'intraprendenza del primo tempo. Esce dal torpore dopo il primo quarto d'ora, riappropriandosi delle fasce, spezzando l'egemonia dell'Inter.
Ma con il nuovo modulo i nerazzurri diventano micidiali in contropiede e per due volte, innescato da Figo, Martins potrebbe fare capriole a volontà. La prima volta viene fermato per un fallo discutibile, la seconda volta dopo avere scartato il mondo, inciampa su se stesso con la porta spalancata. Pasticcione, ma il nigeriano si danna l'anima molto di più di Adriano. Spento il brasiliano, che Orsi sostituisce con Recoba, proprio mentre Simone Inzaghi rileva Pandev. L'uruguaiano, che forse avrebbe meritato più gloria molto prima, regala brio al gioco. Ma è troppo tardi nonostante le belle giocate di Figo. L'Inter, di pari in pari, si allontana sempre di più dalla Juve.
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 17:06
Ujfalusi-Toni, e la Fiorentina va
I viola regolano 2-0 l'Ascoli sul neutro di Rimini. Trovato il vantaggio dopo 50", la squadra di Prandelli domina la gara, annullando di fatto i marchigiani
Il gol di Ujfalusi, 27 anni, dopo 50". LiveraniRIMINI, 6 novembre 2005 - Su un campo neutro (quello di Rimini), muto (gara a porte chiuse) e reso assai pesante per la pioggia caduta prima dell'inizio della gara, la Fiorentina conquista la sua ottava vittoria stagionale (2-0), l'Ascoli invece subisce il quarto k.o., ma soprattutto porta a nove le gare consecutive in cui subisce almeno un gol. La Fiorentina si conferma così terza forza del campionato, alle spalle di Juventus e Milan, con Toni sempre più solitario in vetta alla classifica dei cannonieri.
Nell'Ascoli manca il non convocato (per scelta tecnica) Ferrante, la Fiorentina scende in campo con un inedito 4-2-3-1, con Toni unica punta assistito dal trio Jorgensen-Montolivo-Fiore. E l'esperimento funziona, grazie anche al gol-lampo di Ujfalusi, che dopo 50 secondi porta in vantaggio i toscani realizzando il suo primo gol in Serie A. Gara come si suol dire in discesa, anche perché il divario fra le forze in campo è evidente. La Fiorentina è padrona del campo: suo il pallino del gioco e il possesso palla, lascia all'Ascoli giusto le briciole, che mai diventano autentiche occasioni da gol. I viola costruiscono invece almeno tre situazioni da potenziale raddoppio, anche se non riescono a chiudere la gara nel primo tempo. Ma di fatto relegano all'impotenza i marchigiani, imponendo ritmi e armi del duello. Gimpaolo e Silva inseriscono Del Grosso per un Cordova visibilmente scocciato (getta la maglia per terra davanti all'allenatore e si allontana), ma nulla cambia di sostanziale.
La ripresa si apre sulle stesse note dei primi 45', con la Fiorentina che si limita a un controllo attivo della gara, ma senza troppa grinta nel cercare di sferrare il colpo del k.o. Prandelli incita i suoi ad alzare il ritmo, ma tanto ci pensa Toni: al 17' gira di testa un angolo battuto da Pasqual (bravo Dainelli a portar via il secondo marcatore e a regalare maggior spazio e libertà al compagno) e infila alle spalle di Coppola il suo gol numero 13. Poi la partita scuoce ulteriormente per un po', finchè l'Ascoli tira fuori l'orgoglio e si rende protagonista di un finale generoso. Ma la Fiorentina non molla, e si conferma alla grande nel ruolo di terzo incomodo.
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 17:09
Cagliari, digiuno e polemiche
Resta malinconicamente vuota la casella delle vittorie in campionato per il Cagliari. Il Treviso strappa il punto al Sant'Elia, ma i sardi recriminano per un rigore negato ad Esposito.
Alessandro Budel, 24 anni, contrastato da Beghetto. AnsaCAGLIARI, 6 novembre 2005 - Ancora un pareggio per il Cagliari, il quinto su undici partite. Stavolta Ballardini paga l’inconsistenza offensiva dei suoi ma recrimina sull’errore dell’arbitro Morganti che ignora un fallo da rigore di Gustavo su Esposito.
Il Treviso coglie l’obiettivo minimo, con una partita di contenimento ed un pizzico di fortuna. Rossi rinuncia al quarto difensore per sfruttare l’uomo in più a centrocampo. In realtà il Treviso finisce per farsi schiacciare senza per tutto il primo tempo. Fa tutto il Cagliari: crea, spreca, recrimina. Suazo è una calamita: chiede palla, la difende facendo salire la squadra, ma poi sbaglia sempre l’ultimo tocco. I bianchi di Ballardini aggrediscono l’avversario su ogni angolo del campo, e il loro compito è agevolato dalle sbavature degli esterni trevigiani. A sinistra Dossena e Gustavo si fanno infilare a ripetizione, e Valdez non combina di meglio dalla parte opposta. Così, le occasioni da gol per i sardi fioccano. Suazo ne divora una colossale al 27’, allungandosi troppo il pallone a due passi da Zancopè. Ma non è il solo: Gobbi ci prova di testa, Budel da fuori area, Capone fallisce la ribattuta da due passi. E il dominio nel gioco, nelle occasioni e nel possesso palla dei rossoblù, resta una frustrante consolazione. Quando al 31’ Conticchio accarezza la traversa, dopo l’ennesimo errore di Gustavo, il pensiero va a quella maledizione del Sant’Elia, dove il Cagliari non vince da sette mesi e mezzo. Quando al 44’ Morganti nega il rigore ad Esposito, spinto da Gustavo davanti alla porta sguarnita, la sensazione è che per i sardi questa stagione sia veramente segnata.
Rossi prova a cambiare l’inerzia della partita inserendo De Martino e Dellafiore, ma anche nel secondo tempo il Treviso assiste agli assalti cagliaritani, che tuttavia si fanno più sterili. Nemmeno l’inserimento di Langella agevola i sardi, che per quel gol che azzererebbe il monte delle amarezze accumulate in undici partite farebbero carte false. Per Beghetto e Reginaldo invece, giocare un pallone davanti all’area rossoblù è un’utopia. Va un po’ meglio a Fava, che appena entrato spara sull’esterno della rete un servizio di De Martino, ma lo 0-0 non si schioda. Anzi, sembra scritto. La muraglia trevigiana tiene, le amarezze del Cagliari aumentano.
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 17:12
Milan, cinquina d'autore
I rossoneri battono 5-1 l'Udinese con una prestazione strepitosa. Doppietta di Gilardino e reti di Seedorf, Pirlo e Kakà. Per i bianconeri segna Iaquinta su calcio di rigore
Alberto Gilardino, 23 anni, 7 gol in campionato. MILANO, 6 novembre 2005 - Eindhoven? Iniqua sconfitta. Direbbe Carlo Ancelotti. Ecco il vero Milan! Ribadirebbe. Che vince, stravince e segna gol a grappoli anche senza Shevchenko. L'Udinese i rossonori la battono 5-1, regalando anche spettacolo. Trovare il migliore? Impresa difficile, a cominciare dalla coppia d'attacco.
Gilardino e Inzaghi sono coppia assortita anche se si somigliano molto. Ancelotti li fa giocare insieme dal primo minuto. Forse avrebbe dovuto farlo anche a Eindhoven. Creano spazi, non si calpestano i piedi, si sacrificano e giocano l'uno per l'altro. Il gol dell'1-0 di Gila, sesto in campionato, primo a San Siro, è pura partecipazione rossonera. Dal guizzo di Kakà per Inzaghi, pronto a cucire un assist per l'ex gioiello del Parma. Abile l'attaccante nel girarsi nello spazio stretto e infilare in girata Paoletti al suo esordio in serie A (De Sanctis infortunato).
Battesimo choc per il ragazzone che nei primi 45 minuti di gol ne subisce altri due. Il 2-0 è un fiume in piena. Kakà e Seedorf rompono gli argini; straripano e nessuno li può fermare. Anche se il tocco per l'olandese al limite è ancora di Inzaghi. Il 3-0, invece, è l'ennesimo esempio di come si possa battere una punizione: tocco morbido, palla che cambia direzione e si infila alla sinistra di Paoletti che assiste a bocca aperta.
L'Udinese ha almeno il pregio di crederci sempre, anche se dopo 14 minuti perde Obodo. Chi lo sostituisce, Motta, non lo fa rimpiangere, ma servirebbe ben altro per fermare un Milan a tratti devastante. Conti alla mano i rossoneri si ritrova a chiudere un primo tempo in vantaggio 3-0 per la seconda volta consecutiva. Per la seconda volta consecutiva l'Udinese sogna una rimonta clamorosa (a Brema riuscita a metà), ma la differenza in campo è così vistosa che non c'è scampo.
I rossoneri che praticamente giocano utilizzando solo la fascia sinistra, regalano alta scuola di calcio con le pentrazioni improvvise di Pirlo e Kakà e le accelerazioni di Seedorf e Serginho, da cui parte l'assist calibrato per Gilardino: piatto sinistro e poker. L'Udinese che ha sostituito Muntari con Di Michele, accorcia su rigore calciato da Iaquinta; probabilmente inventato da Pieri che intravede un fallo di Gattuso sull'attaccante. Rigore che invece ci sarebbe sul fallo di Nesta, sempre su Iaquinta: l'illogica legge della compensazione.
Ma è giornata da Milan e da Serginho. Il quinto gol è frutto dell'ennesima sgroppata del brasileiro, che si accentra, si allarga a sinistra e fa partire un bolide; Paoletti respinge, Kakà raccoglie e infila. Ottimi presagi, dunque, mentre si profila la lunga sosta. Poi sarà Fiorentina: il vero terzo incomodo.
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 17:12
La Roma ha preso il ritmo giusto
A Messina terzo successo di fila della squadra di Spalletti: ancora in rete Mexes dopo il gol decisivo con l'Ascoli, nella ripresa raddoppia Totti con un gran destro
L'esultanza di Philippe Mexes, 23 anni. AnsaMESSINA, 6 novembre 2005 - Potenza di un'impresa, quella compiuta a casa dell'Inter, che sembra aver cambiato il verso del campionato della Roma: la squadra di Spalletti infatti, dopo aver avuto ragione dell'Ascoli all'Olimpico, ottiene il terzo successo consecutivo passando sul campo del Messina grazie alle reti di Mexes e Totti (quinto centro in campionato per il capitano) e continua nella rincorsa alle zone nobili della classifica. Rimangono insabbiati nelle retrovie invece i siciliani: la squadra di Mutti non è ancora riuscita a vincere in casa.

Lo scorso anno non era servita una tripletta di Montella a vincere in Sicilia (il Messina vinse 4-3 alla seconda di campionato), stavolta alla Roma basta l'uno-due firmato Mexes (alla seconda rete di fila) nel primo tempo e Totti nella ripresa. E' più che buona l'impressione che lasciano i giallorossi: proprio Mexes non fa sentire l'assenza di Chivu, Panucci e Kuffour tengono bene in difesa, Dacourt rimpiazza lo squalificato De Rossi e non sfigura. Il tridente Mancini-Totti-Taddei, a sostegno di Montella prima e Nonda poi, fa il suo dovere: così si spremono nove punti dalle ultime tre partite, in attesa di ricevere la Juventus all'Olimpico sabato sera.
Continua invece la serie negativa in casa del Messina, ancora senza vittorie dopo cinque partite: senza Zampagna, Iliev e Zanchi, la squadra di Mutti non convince nel primo tempo. Nella ripresa invece si scuote, tenta la carta delle tre punte (Di Napoli in aggiunta a Sculli e Muslimovic) ma non riesce a sfruttare al meglio la buona vena di D'Agostino. Il "merito" va pure a Doni, il numero uno della Roma molto positivo in più di una occasione: è anche nelle sue mani la spiegazione di un Messina che non si schioda da quota otto punti e si trova ora con solo tre squadre alle spalle.


parrino76
00domenica 6 novembre 2005 17:24
Il Parma va, il Lecce sprofonda
Gli uomini di Beretta portano finalmente a casa i tre punti, con due gemme di Marchionni, nel primo tempo, e Morfeo, nel secondo. Il Lecce può recriminare per tre legni quando il punteggio era ancora 0-0. Salentini ultimi in classifica.
Domenico Morfeo, 29 anni, festeggia il suo golPARMA, 6 novembre 2005 – Il Parma salva Beretta, il Lecce sprofonda sempre più giù. Grande prova di orgoglio dei ducali che con una prestazione tutta cuore riescono a portare a casa una partita che già sapeva di sfida salvezza. I pugliesi, invece, dopo i risultati di oggi, sono soli all’ultimo posto in classifica e sempre più in crisi.
Beretta sorprende tutti lasciando in panchina Corradi, e mettendo in campo in avanti il solo Delvecchio, che non gioca più da centravanti da tempo, supportato da Morfeo. Dall’altro lato Baldini rivoluziona il centrocampo, con Marianini e Camorani a sostegno di Ledesma.
Dopo un buon inizio del Parma, Baldini trova presto le contromisure. Il Lecce appare più convinto, e ha le migliori occasioni del primo tempo e di tutta la partita. Sono tre infatti i legni dei pugliesi in appena 15 minuti: prima un’incredibile traversa di Cozzolino (11’) che a botta sicura non riesce a mandare in gol un bel passaggio di Konan. Poi al 25’ Rullo che con un destro sporcato dalla deviazione di Rossi centra il palo alla sinistra di Bucci, e un minuto dopo conVucinic che tira bene ma il suo destro sbatte sul palo. Tra i ducali subito si vede la grandissima spinta sulla fascia destra di Marchionni, migliore in campo e autore di un paio di discese davvero travolgenti. E infatti proprio su una sua iniziativa, imbeccato bene da un lancio di Morfeo, il Parma passa: l’ala emiliana fa fuori Stovini e con un sinistro a giro mette in rete alla destra di Sicignano. Il Lecce perde poi (43’) anche Konan, che cade male e si fa male ad un ginocchio. Nonostante il vantaggio, va segnalato l’eccessivo nervosismo di Morfeo, autore di alcuni brutti interventi sugli avversari e che addirittura, alla fine del primo tempo, se la prende con un suo compagno di squadra Cardone, reo, a suo dire, di non avergli passato bene un pallone.
Tra i due però il gelo durerà poco. Appena dopo 5 minuti dall’inizio del secondo tempo, su una punizione dal limite dell’area di rigore, il fantasista ducale, praticamente da fermo, indovina uno dei suoi grandissimi tiri che finisce proprio nel “sette” e vale il 2-0 per il Parma. Dopo il gol c’è un sentito e lunghissimo abbraccio fra Morfeo e Cardone, che sancisce la pace più bella. Il secondo gol in pratica chiude la gara, perché il Lecce non riesce mai a reagire e a rendersi davvero pericoloso davanti a Bucci, frastornato dal cinismo del Parma e dalla buona difesa di Cardone e Contini. Neanche gli ingressi di Valdes (15’) e Pellè (32’) con uno schieramento a 4 punte, riescono a scuotere gli uomini di Baldini. Sull’unico brivido per il Parma ci pensa il guardalinee a fermare Cozzolino per un fuorigioco che proprio non c’era. Alla fine solo applausi finalmente per gli emiliani che riescono a prendere i tre punti. Lecce ultimo in classifica, con la peggior difesa e un Baldini che proprio non trova soluzioni valide.
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 17:25
A Siena il Chievo va in orbita
Su un campo ai limiti della praticabilità (causa nubifragio), i veneti vincono 1-0 con rete di Pellissier e salgono al 5° posto in classifica. I toscani sbagliano un rigore con Chiesa
Pellissier, 26 anni, esulta dopo il gol. OmegaSIENA, 6 novembre 2005 - Colpo grosso del Chievo che vince 1-0 in casa del Siena, su un campo ai limiti della praticabilità causa nubifragio, e sale al quinto posto in classifica a una sola lunghezza dall'Inter. A decidere il match, iniziato con dieci minuti di ritardo per permettere agli inservienti di drenare il terreno di gioco, è stato Pellissier al 10' del primo tempo. Fontana ha parato un calcio di rigore tirato da Chiesa.
Si inizia quando ormai non piove più, ma le condizioni del campo sono ovviamente pessime e il gioco ne risente. Al 10' l'azione che si rivelerà decisiva per le sorti del match: gran discesa sulla sinistra di Franceschini, cross al centro per Pellissier che, libero, segna di testa nell'angolo alla destra di Mirante. Al 16' è rigore per il Siena: Lanna su corner strattona vistosamente Negro in piena area e Tombolini sanziona il penalty. Dal dischetto calcia Chiesa che manda la palla di piatto sulla destra, Fontana si distende in tuffo e devia in calcio d'angolo.
I toscani sono padroni del campo, ma il Chievo chiude ogni varco con una prova maiuscola dei suoi centrali che bloccano tutti i rifornimenti dalle fasce per Bogdani e Nanni, quest'ultimo entrato in sostituzione dell'infortunato Locatelli (contrattura inguinale). La ripresa si snoda sulla medesima falsariga con Moro al 9' provvidenziale nel respingere una conclusione a botta sicura di Chiesa. Il Siena gioca con generosità, qualche volta presta il fianco al contropiede del Chievo e raccoglie le ammonizioni di Falsini e Legrottaglie, entrambi già diffidati e quindi squalificati per la trasferta di Lecce.
Tra il 32' e il 34' Chievo vicino al gol: contropiede di Amauri, palla per Cossato da buona posizione e Mirante respinge col piede destro. Subito dopo delizioso assist di Amauri per Franceschini che, pur scoordinato, mette di sinistro sul primo palo e Mirante mette in corner. Il finale è un assedio del Siena con Cossato che al 43' viene espulso per doppia ammonizione. Entusiasta l'ex di turno Mandelli a fine match: "Su un campo simile siamo stati bravi nel contenerli sulle palle alte, l'unico modo che c'era per attaccare. Abbiamo avuto 2-3 palle per chiudere il match, poi non ci siamo fatti prendere dal panico anche se il ricordo di un paio di beffe è ancora fresco. Il segreto del Chievo? Lavorare in settimana e non guardare la classifica".
parrino76
00domenica 6 novembre 2005 17:31
Basta un minuto da vera Juve
Nel giro di 60" Ibrahimovic e Trezeguet stendono il Livorno e mantengono i bianconeri in vetta alla classifica. Nel finale a segno Del Piero.
David Trezeguet, 28 anni, duella con Fabio Galante, 32. ReutersTORINO, 6 novembre 2005 - Quando Ibrahimovic fa un gol come quello segnato al Livorno, gli perdoni tutto. Pazienza se ogni tanto perde le staffe, pazienza se spesso eccede nei tocchi di classe dimostrando poca concretezza. Il pallonetto al volo sul lancio di Vieira mette tutto in secondo piano, perché è un gesto tecnico straordinariamente bello e importante. La squadra di Donadoni, che per un’ora di gioco aveva retto il campo benissimo, si è sentita superata dalla magia di un grande artista del pallone. Ha ceduto per un minuto, un solo minuto, ed è stata subito castigata dall’altra faccia dell’attacco bianconero, quella di Trezeguet. Il francese, contrariamente al partner svedese, in area non concede nulla e ha sfruttato al meglio la prima palla invitante (un buon cross di Zambrotta) per timbrare il 2-0. La partita del Delle Alpi, fino a quel momento equilibrata, è finita lì. De Ascentis si è fatto cacciare per un fallo di reazione sul nervoso Mutu e la Juve ha potuto limitarsi a gestire il doppio vantaggio.
Qualche pecca nella giornata di Capello, per la verità c’è stata. Camoranesi è entrato in campo al posto di Mutu ed è nuovamente uscito dopo pochi minuti, perché poco padrone dei suoi nervi. Per l’italo-argentino, stesso trattamento ricevuto a Monaco, contro il Bayern. Non sarà forse un caso eclatante e verrà di sicuro gettata acqua sul fuoco, ma è la prova che Capello sa mandare precisi segnali ai giocatori, affinché mantengano disciplina e ordine. Qualità che la Juve, contro il Livorno, ha evidenziato solo a tratti. Per un’ora i campioni d’Italia hanno tenuto in mano il gioco, ma senza sfondare l’attenta difesa toscana. E gli ospiti non sono stati certo a guardare, forti di un’ottima organizzazione tattica e di una classifica più che serena. In questi casi, si dice, serve il colpo del fuoriclasse. E Ibrahimovic, che già sentiva qualche mugugno sugli spalti all’ennesimo colpo di tacco, ha trovato un gol meraviglioso.
Nel finale di partita c’è stata gloria anche per Del Piero, subentrato a Trezeguet. Il capitano bianconero si è mosso bene e ha firmato nel finale la rete del 3-0. Una perla che gli ha permesso di raggiungere l'attuale vicepresidente, Roberto Bettega, al secondo posto tra i migliori cannonieri juventini a quota 178 gol. Adesso Del Piero punta l'ex presidente Boniperti, autore di 182 centri. Contro il Livorno, la Juve ha proseguito l’imbattibilità casalinga: a Torino non prende gol da più di 400 minuti. E in tutto il campionato la difesa non è mai capitolata nei secondi tempi. Una dimostrazione di solidità, in risposta ai cinque squilli rossoneri con l’Udinese, che per qualche minuto avevano consentito al Milan di raggiungere la Juve in vetta alla serie A.
parrino76
00lunedì 7 novembre 2005 07:30
Samp spietata, Palermo ko
Nel posticipo padroni di casa generosi, blucerchiati più concreti: finisce 0-2 con reti di Gasbarroni e Bonazzoli. E gli uomini di Novellino sono a 3 punti dal 4° posto
La gioia di Andrea Gasbarroni, 24 anni. ApPALERMO, 6 novembre 2005 - Ha vinto la Sampdoria per 2-0 ma va applaudito anche il Palermo. E' stata una partita bella e intensa, quella di stasera allo stadio Barbera della città siciliana, nonostante la pioggia e il campo pesante. Una partita che ha visto all'opera un Palermo generoso e una Sampdoria concreta e spietata. Per questo, alla fine, gli uomini di Novellino hanno portato a casa 3 punti molto preziosi che le permettono di salire a quota 17 scavalcando proprio i siciliani (fermi a 16) e agganciando l'Empoli all'ottavo posto.
Qualche sorpresa nelle formazioni iniziali. I padroni di casa rinunciano a Santana, infortunato nella rifinitura del mattino. Al suo posto c'è Gonzalez. I blucerchiati invece mandano Flachi in panchina con Zauli in campo alle spalle di Bonazzoli. Il via è veloce, con molti capovolgimenti di fronte ma poche occasioni. Un paio di fughe di Makinwa che non si concretizzano e, dall'altra parte, buone trame che si fermano però al limite dell'area.
La prima palla buona è per il Palermo al 14': gran tiro di Makinwa, Antonioli ribatte e poi Caracciolo sbilanciato calcia fuori. Al 28' spavento per i rosanero: un tiro da lontanissimo di Palombo rischia di sfuggire ad Andujar che poi ferma con un piede. Quattro minuti dopo la Samp è in vantaggio: Zauli innesca Zenoni sul cui traversone Gasbarroni spedisce di destro in rete. Nell'azione si infortuna Terlizzi, che deve lasciare il campo sostituito da Rinaudo.
Il gol è una scossa per il Palermo che, un po' alla volta, alza ulteriormente il ritmo, chiude la Samp nella sua metàcampo creando diversi pericoli. Il più grosso è un tiro di Caracciolo, dopo una fuga con relativo cross di Makinwa, che sfiora il palo di pochissimo. Ma altre non hanno successo per imprecisione o per buoni interventi dei difensori blucerchiati. Trefoloni chiude il primo tempo dopo un minuto di recupero. Da segnalare tre ammonizioni, tutte a giocatori della Samp.
Si torna in campo con un'altra sostituzione tra i padroni di casa: Brienza prende il posto di Masiello, con Grosso che avanza a sinistra e la difesa rosanero che passa a 3. Il Palermo ricomincia da dove aveva finito, chiudendo la Samp nella sua metà campo. Al 13' ha un'occasionissima: botta di Makinwa ribattuta da Antonioli, che respinge miracolosamente anche il successivo tiro di Barzagli dal limite dell'area piccola.
Dall'altra parte Gasbarroni è sempre pericoloso: al 15' scappa sulla sinistra e mette in mezzo con Barzagli che anticipa di un pelo Bonazzoli. Così Del Neri corre ai ripari togliendo Gonzalez e inserendo Ferri sulla destra per contrastare Gasbarroni, ma mantiene la difesa a tre. Il ritmo si abbassa un po' e poi, improvvisamente, la Samp raddoppia: lancio in verticale di Palombo per Bonazzoli, che elude il fuorigioco rosanero e di testa anticipa Andujar mettendo in rete.
Il Palermo accusa il colpo, le prova tutte ugualmente ma è anche sfortunato: al 30' Brienza crossa per Grosso che calcia la volo di sinistro ma sfiora il palo opposto, due minuti dopo la bella girata al volo di Caracciolo (su cross di Ferri) colpisce in pieno il legno ad Antonioli battuto. Il resto è un assalto disordinato che non produce altro. Si chiude dopo 5 minuti di recupero e la Samp può festeggiare.
parrino76
00lunedì 7 novembre 2005 07:30
Empoli Reggina 3-0
Lazio Inter 0-0
Siena Chievo 0-1
Ascoli Fiorentina 0-2
Cagliari Treviso 0-0
Juventus Livorno 3-0
Messina Roma 0-2
Milan Udinese 5-1
Parma Lecce 2-0
Palermo Sampdoria 0-2



parrino76
00lunedì 7 novembre 2005 07:31
Pt G V N P GC VC NC PC GF VF NF PF RF RS

Juventus 30 11 10 0 1 6 6 0 0 5 4 0 1 22 5
Milan 28 11 9 1 1 6 6 0 0 5 3 1 1 26 9
Fiorentina 25 11 8 1 2 5 5 0 0 6 3 1 2 24 12
Inter 20 11 6 2 3 5 4 0 1 6 2 2 2 20 10
Chievo 19 11 5 4 2 5 2 2 1 6 3 2 1 15 11
Roma 18 11 5 3 3 5 2 1 2 6 3 2 1 17 10
Livorno 18 11 5 3 3 5 4 1 0 6 1 2 3 11 13
Sampdoria 17 11 5 2 4 5 2 2 1 6 3 0 3 21 17
Empoli 17 11 5 2 4 6 4 0 2 5 1 2 2 15 15
Palermo 16 11 4 4 3 6 3 2 1 5 1 2 2 17 16
Lazio 16 11 4 4 3 6 4 2 0 5 0 2 3 13 13
Siena 14 11 4 2 5 6 2 0 4 5 2 2 1 18 20
Udinese 14 11 4 2 5 5 2 1 2 6 2 1 3 12 16
Ascoli 11 11 2 5 4 6 2 3 1 5 0 2 3 11 14
Reggina 9 11 3 0 8 6 3 0 3 5 0 0 5 10 18
Parma 9 11 2 3 6 6 2 3 1 5 0 0 5 10 19
Messina 8 11 1 5 5 5 0 3 2 6 1 2 3 10 17
Treviso 6 11 1 3 7 5 0 0 5 6 1 3 2 5 16
Cagliari 5 11 0 5 6 6 0 5 1 5 0 0 5 7 17
Lecce 4 11 1 1 9 5 1 1 3 6 0 0 6 5 21

Legenda
Pt Punti
G Giocate
V Vinte
N Nulle
P Perse
GC Giocate in casa
VC Vinte in casa
NC Nulle in casa
PC Perse in casa
GF Giocate fuori casa
VF Vinte fuori casa
NF Nulle fuori casa
PF Perse fuori casa
RF Reti realizzate
RS Reti subite

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