La Roma sprofonda a Empoli
I giallorossi, lenti, spuntati e senza idee, sono sconfitti 1-0 dai toscani ridotti in 10 dopo 27 (espulso Lucchini)'. Decide Tavano, al quinto gol in campionato
Francesco Tavano, 26 anni, 5 gol. AnsaEMPOLI (Fi), 16 ottobre 2005 - La sconfitta (0-1 a Empoli, la seconda consecutiva) le polemiche, i petardi di frustrazione dei tifosi. Scene già viste da tanto, troppo tempo, in casa Roma. Da un anno a questa parte, per lo meno. Cambiano gli allenatori - da Voller, se non vogliamo considerare Prandelli, a Spalletti, sono quattro in dodici mesi - ma i risultati, e il gioco, restano gli stessi. E nella casa di cui sopra scricchiolano le fondamenta, se è vero che la questione-Cassano è riesplosa in tutto il suo fragore e la squadra non risponde ai comandi dell'allenatore. E' vero che tre mesi sono pochi per modellare una squadra a propria immagine e somiglianza, ma la Roma vista a Empoli non ha davvero nulla dell'Udinese frizzante e incisiva disegnata da Spalletti nei suoi tre anni in Friuli. Ed è questo - il poco tempo trascorso dall'insediamento del tecnico toscano sulla panchina romanista - l'unico motivo di consolazione per i tifosi giallorossi, costretti a sorbirsi l'ennesima, scialba prestazione dei propri beniamini: lenti, spuntati, a tratti disorientati. I numeri sono impietosi: in sette partite di campionato, per quattro volte la Roma è rimasta senza gol, e mai ha segnato in trasferta.
Quella del primo tempo a Empoli è formazione sterile, senza altre idee che le percussioni palla al piede di Totti e qualche volata sulla sinistra di Chivu, che però mai riesce a piazzare un cross decente, forse per la desuetudine al ruolo. Nonda, unica punta, si muove ma non viene mai servito a tempo, marcato com'è, oltre che dai difensori avversari, anche da Mancini e Taddei, che gli si schiacciano addosso. Totti, l'unico in grado di cambiar ritmo alla manovra, fa il regista, la mezzapunta e l'attaccante: troppo anche per un simile fuoriclasse, soprattutto se assistito zero dai latitanti compagni. Perrotta è solo in panchina, così mancano i suoi inserimenti; Dacourt, schierato al suo posto, dà ragione a chi lo considera un ex giocatore.
La squadra di Somma (3 vittorie e un pareggio nelle ultime 4 partite dopo 3 sconfitte iniziali) merita solo applausi: ha Riganò a mezzo servizio dopo una settimana senza allenamenti per un infortunio muscolare, perde dopo 27' Lucchini per un'affrettata espulsione per fallo su Taddei, si difende senza nemmeno soffrire troppo e punge in contropiede grazie alla velocità di Vannucchi e Tavano.
Nella ripresa i romani sono più vivi, e d'altra parte ci vuole poco. Taddei e Mancini riescono finalmente a fare quello che Spalletti gli chiede, i cross dal fondo, ma Nonda è sempre in ritardo e Montella, incredibilmente, gira al largo dal suo terreno di caccia, l'area di rigore. L'Empoli si difende affannandosi il giusto, Bonetto e Buscè presidiano benissimo le fasce di competenza, Almiron e Ficini fanno diga a metà campo. La fase d'attacco è affidata a due giocatori, Vannucchi e Tavano, e tanto basta: dopo un quarto d'ora dall'inizio della ripresa, il primo va via palla al piede fino al limite dell'area avversaria, inseguito invano da due avversari, e serve di precisione Tavano, che, sullo scatto, piazza di precisione la palla sul palo lungo alla sinistra di Curci. E' il quinto gol in campionato dell'attaccante napoletano, decisivo come gli altri prima.
Preso il gol, la Roma si trascina in avanti per contratto: fantasia di un ragioniere e velocità di un bradipo, gli uomini di Spalletti buttano palloni in mezzo senza costrutto, facendo fare un figurone a Coda e Pratali. Finisce con Bovo (!) che è il più pericoloso dei suoi, Almiron che maradoneggia in avanti e sfiora il raddoppio, giocatore più avanzato di una squadra senza più punte, e i soliti imbecilli che lanciano petardi per urlare la loro rabbia contro squadra e società. Sembra un incubo; se lo è, è lo stesso dell'anno scorso.