Seconda parte
Dove eravamo arrivati? Ah sì, avevamo lasciato Luca con la mazza da baseball serrata nelle mani fuori dalla porta dei suoi in una posa che ricordava molto un battitore di baseball, appunto.
Stava per catapultarsi dentro quando si accorse che i lamenti della madre erano troppo cadenzati.
Avvicinò l’orecchio alla porta e si accorse che i gemiti erano cadenzati in crescendo. Si allontano immediatamente come se quell’uscio fosse fatto della materia più schifosa di sto Mondo e si affretto ad allontanarsi, ma purtroppo per lui non fece in tempo a sottrarsi all’ultimo lungo, soddisfatto gemito.
Tornò verso la sua stanza gobbo con la mazza che gli penzolava dalla mano. Ora pareva un uomo di Neanderthal con la clava a seguito.
Marta alla mattina si svegliò che albeggiava. Era ancora abbracciata al marito, e questo le sembrò ancor più strano che averci fatto l’amore la sera prima. Pensò di alzarsi e fagli trovare una ricca colazione pronta sul tavolo.
Mentre pensava tutto ciò gli si incuneò ancor più tra le braccia e si riaddormentò. §Si risvegliò che il Luigi non era più nel letto. Si sentì a disagio lì da sola, si alzò e lo trovò in cucina insieme ad una ricca colazione pronta per lei.
Quella mattina Luca si svegliò con una sensazione di estraneità addosso. Fissò a lungo il soffitto della camera prima di alzarsi da letto. Quando poi entrò in cucina il disagio aumentò.
I suoi genitori gli rivolgevano sorrisi offrendogli biscotti, marmellate, cappuccini, e tutto quel che cera in quel tavolo imbandito. Noto anche che spesso si guardavano negli occhi!
Non mangiò quasi nulla per la fretta di fuggire via. Preparò in fretta lo zaino (cosa che non faceva mai alla sera) e uscì dalla porta lasciandosi dietro un ciao.
Per le scale vari umori turbinavano in lui, ma all’ultima rampa di scale prevalse una sorta di divertimento: lui ancora non aveva fatto sesso e i suoi genitori lo facevano ancora! Ci avrebbe potuto scrivere un libro e diventar famoso. Ridacchiando tra se e se proseguì per la scuola, incrociò casualmente Elena e la salutò distrattamente tutto preso da queste sue elucubrazioni.
Elena: cosa possiam dire di Elena? Lei quella mattina non aveva trovato i genitori sorridenti in cucina. Si Uscivano di casa per andare a lavorare prima che lei si svegliasse, e si stavano separando. Il padre viveva ancora con loro perché stava cercando una casa ad un affitto accessibile e ancora non l’aveva trovata, ma era questione di poco e se ne sarebbe andato.
Elenca ci soffriva, e si sentiva autorizzata ad essere perfida, come con quel brufoloso Luca lì, che tutte le volte che la salutava sembrava dovesse affrontare un Grizly . A lei questo divertiva, e lo metteva ulteriormente a disagio ogni volta che poteva con un disinteresse e disinvoltura tale che sembrava casuale, non voluto.. ma perché quella mattina non l’aveva salutata appena senza neanche accorgersi di lei? Si ritrovò a rincorrerlo chiamandolo.
Una Strana giornata davvero per Luca: prima i genitori che si riscoprono innamorati, e ora Elena che non lo aveva mai calcolato se non per denigrarlo gli correva dietro.
Dimmi, disse Luca.
Si trovarono fianco a fianco entrambi imbarazzati, poi Elena si invento un ‘hai visto cos’ha fatto Manuel..’
Continuarono a parlare di discorsi terzi fino a che arrivarono all’angolo prima della scuola. Lì Elena si congedò frettolosamente, svoltò e corse dalle sue amiche.
Naturale, pensò Luca. Non si può compromettere con uno sfigato come me