Argentina, muoiono nello scontro in volo tra due elicotteri tre atleti francesi tra cui la nuotatrice Camille Muffat, erano impegnati in un reality t

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binariomorto
00martedì 10 marzo 2015 23:19
Argentina, scontro di elicotteri:
morti Muffat, Arthaud e Vastine

I tre sportivi transalpini hanno perso la vita, insieme ad altre sette persone, in un incidente a La Rioja.
La nuotatrice Camille Muffat si era ritirata dopo la medaglia d’oro nei 400 sl a Londra 2012;
la velista Florence Arthaud aveva vinto la Route du Rhum nel 1990,
mentre Vastine era stato bronzo nella boxe a Pechino 2008


Tragedia per lo sport, non solo francese. L’olimpionica dei 400 sl Camille Muffat, la velista Florence Arthaud e il pugile Alexis Vastine sono morti nella provincia di La Rioja, in Argentina, per lo scontro tra due elicotteri della troupe di Dropped, un programma tv di TF1 simile a «L’Isola dei Famosi». Lo scontro è avvenuto alle 17.15 argentine - le 21.15 italiane - in località Villa Castelli, a 330 km da La Rioja. Secondo il quotidiano argentino El Clarin, gli elicotteri, due Eucopter AS350, erano in fase di decollo dal campo del club “Bella Vista” verso la Quebrada del Yeso, quando si sono toccati e hanno preso fuoco, esplodendo nel contatto con il suolo. Entrambi i mezzi avevano a bordo cinque persone.
“C’è stata una terribile esplosione e tutto è stato avvolto dalle fiamme” ha detto Susana Rojas di Radio FM La Troya, una giornalista testimone oculare dell’evento. Due le ipotesi, l’errore umano e una corrente termica che abbia “risucchiato” verso l'alto uno dei due mezzi. Secondo il quotidiano argentino, i partecipanti erano saliti a bordo bendati. Ai soccorritori sono state necessarie ore per spegnere il rogo. I corpi delle vittime sono stati prelevati solo 15 ore dopo l'incidente, a causa del difficile accesso alla zona nella precordigliera andina e alle alte temperature provocate dall'incendio dei due velivoli. I cadaveri saranno trasportati in un obitorio di La Rioja per l'autopsia e l'identificazione che si annuncia complicata per lo stato dei corpi carbonizzati.


L'INCHIESTA — Il governatore de La Rioja, Luis Beder Herrera, ha fatto sapere che i tecnici dell'Aeronautica Civile responsabili dell'inchiesta sull'incidente - il più grave disastro aereo nella storia della provincia - saranno assistiti da specialisti inviati dalla Francia, provenienti dall'Ufficio di inchieste e analisi (Bea), l'Airbus, che fabbrica gli elicotteri, e la Turbomeca, che fabbrica i motori dei velivoli. Quanto agli altri membri della produzione di «Dropped» - circa 20 persone - sono stati portati a Villa Union, nell'ovest de La Rioja, dalla Quebrada del Yeso, la zona semidesertica dove dovevano svolgersi le riprese del reality. Scoperta dai media internazionali durante il Rally Dakar del 2012, la Quebrada del Yeso è stata da allora al centro di varie iniziative per promuovere il turismo nella regione.
Le condizioni meteo erano buone. Non ci sono sopravvissuti all’incidente: con gli sportivi hanno perso la vita altre sette persone, tra le quali i due piloti argentini degli elicotteri - Juan Carlos Castillo e Roberto Abate — e cinque membri dello staff del format. Si tratta di Laurent Sbasnik, Lucie Mel-Dalby, Volodia Guinard, Brice Guilbert ed Edouard Gilles. Gli altri cinque sportivi coinvolti nel format, il nuotatore Alain Bernard, la ciclista Jeannie Longo, il calciatore Sylvain Wiltord, la snowboardista Anne-Flore Marxer et il pattinatore Philippe Candeloro, si sono salvati.



IL FORMAT — La trasmissione sarebbe andata in onda quest’estate in Francia. Il format, noto in diversi Paesi da una quindicina d’anni, prevede che gli sportivi vengano lasciati da soli in mezzo alla natura. “Dropped” riprendeva un programma svedese. L’idea è di rilasciare due squadre di 4 campioni o ex sportivi in mezzo alla foresta con l’obiettivo di uscirne in tre giorni per andare a ricaricare il telefonino. Anche l’edizione del 2013 era stata segnata da una tragedia. Un partecipante, Gérald Babin, era morto per una crisi cardiaca, e dopo questo dramma il medico della trasmissione si era suicidato. Le riprese di quella che sarebbe stata la nuova edizione erano iniziate da una settimana. I lavori sono stati sospesi e tutte le persone che vi lavoravano saranno rimpatriate. Il gruppo TF1 ha espresso “immensa tristezza”.

I TRE CAMPIONI — Camille Muffat, 25 anni, era stata oro nei 400 sl, argento nei 200 sl e bronzo con la 4x200 sl. Ai Mondiali aveva conquistato quattro bronzi: due a Shanghai 2011 (200 sl e 400 sl) e due a Barcellona 2013 (200 sl e 4x200 sl). Nata a Nizza, si era imposta all’attenzione ai campionati francesi del 2005, a 15 anni, quando batté nei 200 misti una Laure Manaudou all’apice della propria carriera. Timida di carattere, docile e grande lavoratrice, a livello internazionale aveva conquistato la prima medaglia agli Europei di Eindhoven 2008, bronzo ancora nei 200 misti. Compagna di allenamenti di Yannick Agnel, dal 2010 si concentrò nello stile libero, per essere protagonista a Londra 2012.
Obbiettivo centrato: ai Giochi fu la quarta francese olimpionica nel nuoto, dopo Jean Boiteux, Laure Manaudou e Alain Bernard. I Mondiali di Barcellona 2013 per lei furono una delusione (due bronzi), e, con la partenza di Agnel da Nizza e dal coach Pellerin, decise di ridurre gli allenamenti. Nonostante altri quattro titoli francesi, conquistati a Chartres nel 2014, nel luglio 2014 Camille annunciò dalle colonne de L’Equipe il proprio ritiro. Parlò di una “scelta di maturità”, senza rimpianti, per potersi godere una vita normale insieme al compagno. “Aveva solo voglia di essere felice” ha ricordato il suo agente, Sophie Kamoun, ancora sotto choc. Florence Arthaud, 57 anni, era una delle più grandi navigatrici al mondo, imponendosi in un contesto tradizionalmente maschile come quello della vela.
Chiamata “la fidanzata dell’Atlantico”, nel 1990 si era imposta nella Route du Rhum, la più prestigiosa delle traversate dell’Oceano in solitaria, da Saint-Malo (Bretagna) a Pointe-à-Pitre (Guadalupa). Alexis Vastine, 28 anni, era stato medaglia di bronzo all’Olimpiade di Pechino 2008. Sia in Cina, sia a Londra, le sue lacrime avevano commosso la Francia. Nel 2008 perse in semifinale (categoria 69 kg) contro il dominicano Felix Diaz su decisione arbitrale. Stessa sorte, e stesse polemiche, nel 2012, quando uscì ai quarti contro l’ucraino Taras Shelestiuk. “Non credevo che sarebbe potuto succedere una seconda volta – disse a caldo, dopo essere transitato una prima volta per la zona mista in lacrime, senza fermarsi -. È stata un’ingiustizia. Lo dico chiaramente, è una questione di politica, lo sport non c’entra”.



GASPORT

Fonte: gazzetta
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