Bush: "America drogata di petrolio"

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CARMINE84
00mercoledì 1 febbraio 2006 15:29
Discorso dell'Unione del presidente

Rompere la dipendenza dai fornitori in aree del mondo "instabili", vale a dire il Medio Oriente. E' questo l'input dato da Bush durante i 51 minuti del discorso dell'Unione tenuto nella riunione plenaria del Congresso. "L'America è drogata dal petrolio, dobbiamo cercare nuove fonti". E poi la sua ricetta politica: fermezza contro i tiranni dei paesi canaglia, pazienza in Iraq ed espansione dell'economia americana.

Il presidente americano ha provato a rilanciare il programma del partito repubblicano dalla tribuna del Congresso e ai milioni di americani che lo ascoltavano in tv. L'anno, il sesto di Bush alla Casa Bianca, si chiuderà con delicatissime elezioni che potrebbero togliere ai repubblicani la maggioranza dopo dodici anni al potere.

In crisi nei sondaggi da mesi, criticato sul fronte interno e isolato in politica estera da una guerra sempre più impopolare, Bush ha snocciolato la sua ricetta per il futuro. Per raggiungere i suoi obiettivi, Bush promette di risolvere il problema energetico, liberando l'America dal giogo del petrolio mediorientale (ridurre il fabbisogno di oltre il 75% entro il 2025) e scommettere sull'istruzione, in particolare di matematica e scienze, per competere con Cina e India.

In politica estera, ha spiegato Bush "la via dell'isolazionismo è larga e invitante" come la porta dell'inferno. Se l'America smettesse di guidare il mondo, questa scelta sarebbe portatrice di pericolo e tensione. Morale: il presidente promette di continuare a combattere contro le tirannie nel mondo, che aprono le porte ai terroristi come Osama bin Laden (citato due volte per nome nel discorso) e rappresenterebbero una minaccia ancora più grande se fossero dotate di armi nucleari.

L'Iran è la più pressante di quelle minacce. Bush ha ribadito l'appello alla cessazione del sostegno al terrorismo nei Territori palestinesi e in Libano e a rinunciare alle ambizioni nucleari. Fermezza, il presidente americano, l'ha espressa anche su Hamas: i vincitori delle elezioni palestinesi della settimana scorsa dovranno rinunciare al terrorismo, riconoscere Israele come Stato e trattare la pace.

Nel discorso di Bush hanno fatto notizia anche alcune cose non dette. Il presidente non ha indicato nuovi piani per la ricostruzione nelle aree del Golfo del Messico devastate nella stagione degli uragani. Nessuna proposta neppure sulla questione morale, con l'inchiesta sul lobbista Jack Abramoff e la tangentopoli di Washington che rischiano di mettere nei guai decine di repubblicani in un anno elettorale. La mancata risposta all'emergenza Katrina e la questione morale sono i primi motivi del calo di Bush nei sondaggi.

Prima che Bush entrasse al Campidoglio per il suo discorso, Cindy Sheehan, la "mamma della pace" che era stata invitata da una deputata della California, è stata arrestata dagli agenti di sicurezza: colpa di una scritta pacifista che aveva sulla maglietta. Un caso che susciterà polemiche: la polizia, che l'ha portata via in manette, temeva che facesse una scenata.

La replica democratica al discorso, affidata al neo governatore della Virginia Tim Kaine si riassume in una frase: "L'America può essere governata meglio di così".
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