Criminali per finta o per davvero?

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merinze
00sabato 6 giugno 2009 19:19
Molti dei criminali che vediamo nei film sono realmente esistiti, ma non tutti. Alcuni sono usciti dalla penna degli sceneggiatori.
Tu sai riconoscere un vero criminale da uno inventato?

Al Capone, Gli intoccabili (Brian De Palma, 1987)



Frank Lucas, American Gangester (Ridley Scott, 2007)



Joe Cabot, Le iene (Quentin Tarantino, 1992)



Henry Hill, Quei bravi ragazzi (Martin Scorsese, 1990)




Tony Montana, Scarface (Brian De Palma, 1983)



Neil McCauley, Heat – La sfida (Michael Mann, 1995)



Frank William Abagnale, Prova a prendermi (Steven Spielberg 2002)



Vito Corleone, Il Padrino (Francis Ford Coppola, 1972)



Il Libanese, Il Dandi, Il Freddo, Romanzo Criminale (Michele Placido, 2005)



David Aaronson (Noodles), C’era una volta in America (Sergio Leone, 1984)



Al, Jack, John, La leggenda di Al John e Jack (Massimo Venier, 2002)



Aileen Wuornos, Monster (Patty Jenkins 2003)





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merinze
00sabato 6 giugno 2009 19:29
Alphonse Gabriel Capone (1899- 1947), criminale statunitense di origine italiana, che agì soprattutto negli anni ’20. Durante il proibizionismo.
Nonostante gli siano stati ascritti, anche in vita, diversi omicidi (tra cui la strage di San Valentino nel 1929) non fu mai incriminato, grazie alla sua abilità nel manovrare i complici e organizzare le azioni criminali.
Nel 1930 fu dichiarato dall’ FBI il nemico pubblico n. 1 della città di Chicago, tanto da creare per lui addirittura una legge. Nacque così una norma che prevedeva la tassabilità dei redditi provenienti da guadagni illeciti. E solo così finì in carcere: condannato a 11 anni per evasione fiscale.
Il film narra la vicenda del pool di esperti soprannominati “gli intoccabili” che ebbero il difficile compito di “incastrare” Al Capone.
Una curiosità: la scena sulla scalinata della Central Station di Chicago, con la carrozzina che "rotola" giù è un omaggio al film La corazzata Potëmkin di Ejzenštejn.


Frank Lucas (1930) ha iniziato la sua carriera di criminale ad Harlem, quartiere nero di Manhattan, all’età di 16 anni. Lucas fece lauti guadagni con la Blue Magic, come era soprannominata l’eroina, che acquistava in Vietnam e rivendeva negli Stati Uniti direttamente, senza intermediari.
Pare che al culmine della sua carriera guadagnasse anche un milione di dollari al giorno.
Arrestato nel 1975 dal poliziotto Richie Roberts (interpretato da Russell Crowe), fu condannato a 70 anni di carcere, che però non ha mai scontato. La pena, infatti, gli fu ridotta a 15 anni perché divenne un collaboratore di giustizia: grazie alle sue confessioni fu possibile realizzare una vasta operazione che portò all’arresto di numerosi poliziotti corrotti nella narcotici.
Dopo un po’ di anni, Roberts e Lucas divennero amici. Tanto che Roberts fece da padrino al battesimo del figlio di Lucas.

Il criminale Joe Cabot non è mai esistito realmente. Ma c’è una piccola curiosità in proposito. Si tratta di una strana inversione di ruoli: se di solito gli attori intepretano i criminali, nel film Le iene un ex criminale fa l’attore. Tra i 6 uomini di Cabot (Mr. White, Mr. Blonde, Mr. Blue, Mr. Brown, Mr. Pink e Mr. Orange), infatti, ce n’è uno, Mr Blue, che ha passato gran parte della sua vita fuori e dentro i penitenziari americani.
Si tratta di Edward Bunker (nella foto): il più giovane recluso del carcere di San Quentin, in California, a soli 17 anni. Da allora ha cominciato a scrivere romanzi, il primo pubblicato nel 1973 (Come una bestia feroce).
Tarantino è un grande conoscitore dei romanzi di Bunker, molti dei quali autobiografici. Tuttavia il film non si ispira alla sua vita.


Henry Hill (1943), entrò nella malavita di Brooklyn molto giovane. Fin da piccolo, infatti, era mosso da una vera e propria ammirazione per i boss mafiosi della zona, in particolare Paul Vario, al quale cominciò ad avvicinarsi a soli 10 anni.
Negli anni 60 organizzò una banda dedita a rapine, truffe e a piccoli omicidi mafiosi. Fu condannato nel 1980 per traffico di droga e divenne un informatore della polizia, permettendo l’arresto di diversi capi mafiosi, tra cui Vario.
Si dice che Hill uscì dall’alcolismo proprio grazie all'aiuto di Ray Liotta, l’attore che interpreta il suo personaggio nel film. Dopo alterne vicende, oggi vive in California e gestisce un ristorante che si chiama appunto Wiseguys (in inglese bravi ragazzi), titolo orginale del romanzo di Nicholas Pileggi (in italiano Il delitto paga bene) del 1986, da cui il film è tratto.

Antonio Montana, Scarface (Brian De Palma, 1983) è un personaggio inventato.
L’unico legame che il personaggio ha con la realtà è il cognome, quello del giocatore di football americano Joe Montana. Lo sceneggiatore Oliver Stone (non è un omonimo, è proprio il regista), infatti, decise di chiamare così il protagonista in omaggio al suo idolo sportivo.
Il cubano Antonio Montana è un violento criminale dedito al traffico di cocaina negli anni ’80. Il film è un remake, rimodernizzato, dell’omonimo film del 1932 di Howard Hawks nel quale il protagonista Tony Camonte non è un narcotrafficante ma un gangster all’epoca del proibizionismo, liberamente ispirato alla figura di Al Capone.

Neil McCauley, Heat – La sfida (Michael Mann, 1995), è un personaggio inventato.Il protagonista del primo film in cui Al Pacino e Robert De Niro recitano insieme, non è ispirato a un criminale reale.
L'unica scena in cui i due attori recitano assieme in tutto il film fu girata in un locale di Beverly Hill (Los Angeles), il Kate Mantilini. Da allora, all’ingresso del ristorante campeggia un’insegna luminosa con la scritta “Heat”.
Nel 2008 Al Pacino e Robert De Niro sono tornati sul set nel film Sfida senza regole di Jon Avnet. Ma questa volta, sono diverse le scene in cui compaiono insieme.

Frank William Abagnale Jr, nato nel 1948, è un personaggio realmente esistito. Grande truffatore degli anni ’60, ha incassato centinaia di assegni falsi negli Stati Uniti e in 26 paesi del mondo, rubando in tutto circa 2 milioni e mezzo di dollari.
Nella sua “carriera” di truffatore si è finto pilota di aerei, pediatra, avvocato, medico e insegnante. Oggi dirige la Abagnale and Associates, una compagnia di consulenza antitruffa per le banche e ha contribuito allo sviluppo di avanzate tecniche anticontraffazione per gli assegni. Multimilionario vive in Oklaoma con la moglie e i figli.
Il film è basato sulla sua autobiografia anche se alcuni eventi differiscono dal racconto del libro.

Vito Andolini, detto il Padrino, nacque a Corleone nel 1892, figlio di un cacciatore, imparò a sparare con la lupara andando a caccia da bambino.
La storia è verosimile, ma non è vera. Nonostante il famoso mafioso del film sia liberamente ispirato a un vero boss, Carlo Gambino - capostipite dell’omonima e longeva famiglia di mafiosi - la sua vita è totalmente inventata.
Anche altri personaggi minori della saga, come per esempio, Frankie Pentangeli, sono ispirati ad alcuni boss di Cosa Nostra.
Il regista Francis Ford Coppola era inizialmente molto indeciso sull'attore a cui affidare il ruolo di Don Vito. I provini furono chiesti a vari attori e la scelta finale era in sospeso tra Lawrence Olivier e Marlon Brando. L’attore americano, per convincere il regista a dargli la parte, si presentò al provino finale con del cotone in bocca, per dare al personaggio l’inconfondibile aspetto “mascellone”. A Coppola l’idea piacque moltissimo, tanto che per le riprese fu in seguito costruita da un dentista un’apposita struttura.

Il Libanese, il Dandi e il Freddo, Romanzo Criminale (Michele Placido, 2005), sono realmente esistiti.
Il film racconta la storia della “Banda della Magliana”. Un’organizzazione criminale romana (che prende il nome da un quartiere della capitale da cui provenivano la maggior parte dei componenti) che negli anni ‘70-'80 fu protagonista di numerosi crimini.
Al gruppo sono stati attribuiti legami con Cosa Nostra, la Camorra, la ‘Ndrangheta e con la destra eversiva. Si è sempre sospettato, anche se mai chiarito, il loro parziale coinvolgimento anche in grandi fatti criminosi come la scomparsa di Emanuela Orlandi, l’omicidio Calvi, l’attentato al Papa, la strage alla stazione di Bologna. Le principali attività della banda erano però il traffico di droga, i sequestri, le scommesse ippiche e il contrabbando di armi.
Il Libanese era Franco Giuseppucci ucciso nel 1980 da una banda rivale. Il Dandi, al secolo Enrico De Pedis, fu anch’esso ucciso nel ’90 per un regolamento di conti. Il terzo fondatore storico della banda è Maurizio Abbatino, detto il Freddo, unico sopravvissuto e collaboratore di giustizia.

Soprannominato Noodles, David Aaronson era un vero gangster che agì insieme all’amico Maximilian Bercovicz (Max), in un arco di tempo abbastanza lungo, tra gli anni ’30 e gli anni ’60.
Quando Sergio Leone lesse la biografia The Hoods (Mano Armata), scritta da Aaronson stesso con lo pseudonimo di Harry Grey, decise che sarebbe stato un ottimo soggetto per un suo film.
Secondo alcuni critici, la pellicola narra soltanto un sogno di Noodles. La storia, infatti, inizia e finisce nel 1933 in una fumeria d’oppio. In uno stato di allucinazione il protagonista avrebbe sognato tutto quello che avviene nel film, mischiando passato, presente e futuro immaginato.
La tesi non è mai stata confermata né smentita dal regista.

Al, Jack e John, La leggenda di Al John e Jack (Massimo Venier, 2002), sono inventati.
Anche se i protagonisti e la storia sono tutti inventati, qualcosa di vero c’è. È realmente esistito un uomo che perdeva la memoria continuamente, come Al nel film di Aldo Giovanni e Giacomo. Si chiamava Henry Gustav Molaison. Nato nel ’26, aveva perso la memoria a breve termine a causa di un intervento chirurgico al cervello. I suoi ricordi non duravano più di 20 secondi, ma almeno riusciva a ricordare eventi molto lontani nel tempo.
Molaison passato alla storia della neurologia come “il caso H.M.” è morto nel 2008 e il suo cervello è ancora conservato in una Università negli Usa.

Aileen Wuornos, nata in Florida nel 1956, era una prostituta che diventò una serial killer. Uccise diversi clienti, si pensa sette in tutto. Nel 1993 fu condannata alla pena di morte per l'assassinio di quattro di questi e venne giustiziata nel 2002.
Ingrassata e visibilmente imbruttita, l’attrice Charlize Theron vinse l’Oscar per la sua interpretazione della Wuornos.





Mr Weiss
00sabato 6 giugno 2009 21:27
BLOW




La storia è basata su un romanzo di Bruce Porter su George Jung, un trafficante di droga legato al cartello di Medellín, attivo negli anni settanta e ottanta.
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