Dopo aver visto il trailer di presentazione (e aver rischiato un infarto),ho scaricato il film dal Mulo e..l’infarto l’ho avuto davvero..e infatti vi sto scrivendo dall’ospedale.
Mmm..Dei “camei” ci sono: il galeone,la sonata al clarinetto,la tazza di Scotland Yard e la fotografia di Groucho sulla scrivania..beh..saran pure simpatici ma mi san tanto di pezze per rattoppare qualcosa che non c’è..e in questo film,a parte la camicia rossa e la giacca nera,di Dylan Dog non c’è nulla..SIGH!
Fatico sempre a riprendermi da queste parodie malriuscite,ma stavolta si è superata la decenza.
Il mio giudizio è ovviamente più che negativo..chissà cosa ne pensano gli altri..
Leggo recensioni giornalistiche sul film di Dylan Dog;un titolo è esaustivo:”Dylan Dog,il film uccide il fumetto.”
Il “regista” Kevin Munroe dice:”Abbiamo cercato di rimanere fedeli allo spirito del fumetto,accontentando quando possibile i fans,ma le differenze sono inevitabili.Non è possibile scendere nel dettaglio,quando si introduce per la prima volta un personaggio così nuovo ad un pubblico digiuno del suo universo.Se il film andrà bene,sarei pronto a farne un sequel,ma verrei a girarlo in Italia e approfondirei il personaggio.”
Sulla location ci spiega:”A Londra non potevamo girare,perché ci sarebbe costato 4 volte di più.”
E sulla mancanza del personaggio cult,Groucho,dice:”Impossibile usare le sue battute senza il consenso della famiglia.”
Che dire a mister Munroe?
Avete cercato di rimanere fedeli allo spirito del fumetto?Beh,non ci siete riusciti.
Il buon Dylan,che Munroe definisce un “personaggio nuovo”,è in piazza da 25 anni ed è stato pubblicato con successo in quasi tutto il mondo (America compresa);definire nuovo un personaggio che vive da un quarto di secolo,è quantomeno ridicolo.
La forza di Dylan Dog,sta nella costruzione che Tiziano Sclavi (suo creatore) ha fatto delle sue caratteristiche peculiari;il discorso vale per la maggioranza dei personaggi dei fumetti,che grazie a dettagli che li rendono unici,sono diventati icone.
Già,i dettagli.
Piccolezze: come le scarpe Clarks (che nel film diventano scarpe da tennis),l’esclamazione “Giuda Ballerino” (che nel film diventa Jackpot) o il fatto che il “Dylan” del film creda al sovrannaturale (mentre il vero Dylan del fumetto è sempre stato un po’ scettico) ,sono dettagli che fanno dell’Indagatore dell’incubo un personaggio particolare e riconoscibile.
Stendiamo poi un velo pietoso sull’attore scelto per il ruolo di Dylan,tale Brandon Routh,che con l’originale (disegnato sulla fisionomia di Rupert Everett),centra come la marmellata sulla pizza.Troppo palestrato e fighetto,buono per fare Superman ma non certo per essere convincente nel ruolo dell’Indagatore dell’Incubo.
Sarebbe bastato che mister Munroe avesse approfondito la sua scarsa conoscenza del personaggio (senza aspettare un eventuale sequel),per ottenere un risultato più fedele all’originale del fumetto.
Sulle differenze macroscopiche il discorso è differente..e sono tutte dovute ai soldi (che non si sono voluti sborsare).
La mancanza di Graucho è la cosa più evidente.
Le motivazioni di questa mancanza sono ovviamente economiche,poiché per utilizzare l’immagine del comico,si necessita di una licenza che costa parecchio.
Ma visto che se ne fa una questione di budget insufficiente,qualcuno può spiegare a mister Munroe che per ottenere un prodotto di qualità,qualche sacrificio bisogna pur farlo?
Sto tizio ha praticamente risparmiato su tutto.
Non si fanno le frittate se non si rompono le uova..e se si fanno,non sono frittate.
Per quanto riguarda l’aspetto maggiolino..il fatto che la Disney si sia presa i diritti che coprono tutti i modelli wolksvagen bianchi di quel modello,mi pare proprio un’assurdità.
Tra tutte le incongruenze,forse questa e la più digeribile.
Ma in fondo,non si sarebbe potuto aggirare il problema evitando di usare il colore bianco a favore di un grigio chiarissimo (tendente al bianco)?Di sicuro sarebbe stato più vicino all’originale piuttosto che utilizzarne uno nero.
Riguardo alla location:nonostante mister Munroe dica che New Orleans è la città che più si avvicina al “concetto di città Europea” (cosa per altro discutibile),l’abisso architettonico e di atmosfera che la separa da Londra è enorme.
E’ verissimo che si possono fare grandi film con budget limitati,ma per farlo occorre essere professionisti con una marcia in più,bravi attori,un ottimo soggetto o,nel caso di una trasposizione,mantenersi il più possibile vicini all’originale da cui è tratta.
Quindi,a quanto pare,il problema delle macroscopiche differenze è puramente legato al budget.
Ma fosse solo quello!
In questa “parodia” manca tutto,non solo Groucho,il maggiolino o Londra.
Mancano le atmosfere..manca quel noir letterario che il fumetto ha sempre proposto..mancano personaggi basilari..ma soprattutto manca Dylan Dog!
Diciamolo chiaro:non è solo una mancanza di somiglianza fisica..è una mancanza d’anima!!!
La storia che sto “pupazzetto” che scimmiotta Dylan,va in giro con un tirapugni d’argento mi ha fatto sbellicare dal..piangere!
Il vero Dylan Dog è tutt’altra cosa:è introverso,con un passato complicato,sensibile e a tratti poetico,è un eroe anti-eroe.
Il pupazzetto,invece,è solo un fighetto che pare appena uscito da chissà dove,duro e senza paura..espressivo come un blocco di marmo!..Punteggio?..ZERO!
Insomma,mister Munroe ci dice che :”si sa che ogni trasposizione è un cambiamento,un compromesso.”
A parte il fatto che la parola compromesso spesso nasconde la parola “stravolgimento”,il risultato ottenuto è la cosa più lontana dall’originale che si potesse immaginare.
Il Dylan Dog fumetto e il Dylan Dog film,non sono solo lontani anni luce l’uno dall’altro,ma probabilmente non fanno neppure parte dello stesso universo.
Quindi,mister Munroe,se il suo intento era ottenere una americanata da Blockbuster,insipido e irritante,sappia che ci è riuscito alla grande.
Tutta questa atmosfera alla Buffy..con i cattivi che sembrano presi dalla trilogia di Blade..mi fanno pensare alla poca voglia di rappresentare un’icona del fumetto e all’unico intento di riempirsi il portafoglio sfruttando l’icona stessa.
Dubito che questo film avrà gli incassi che lei spera,ma se così fosse mi auguro che non le venga davvero in mente di girare un sequel.
I fans di Dylan Dog sono già rimasti sconvolti da questo suo primo tentativo fallimentare.
Torni pure a girare cose tipo le Tartarughe Ninja e lasci perdere le icone del fumetto,soprattutto quelle italiane che già sono poche e non hanno bisogno di essere massacrate a favore di film di serie C.
Ma..
Il vero dilemma che mi assilla è:MA COME CAZZO E’ POSSIBILE CHE BONELLI E SCLAVI ABBIAN POTUTO VENDERE (SVENDERE) I DIRITTI DI DYLAN DOG A CODESTO INCAPACE???
Una rispostina l’avrei ma..meglio sorvolare..sono in ospedale e i medici mi hanno consigliato di non agitarmi…
Di sicuro,se fossi Tiziano Sclavi,col cazzo che svendevo una mia creatura così a cuor leggero.
I personaggi che si creano,sono come figli..non si danno in pasto al commerciale scadente per vederli sminuiti e privati dell’anima.
Il vero sogno resta:un Dylan Dog interpretato da Rupert Everett,girato a Londra,con un personaggio almeno più simile al mitico Gaucho e magari pure un Ispettore Bloch credibile.
Purtroppo l’unica trasposizione fumetto-film degna di rispetto resta il “Sin City” girato da Rodriguez sull’opera di Frank Miller.
Dopo quello,il buio.
Ma continuiamo a sperare.
Detto ciò..mi vado a rivedere “Dellamorte Dellamore” (diretto da Michele Soavi che ha trasposto un fumetto con un successo mille volte superiore a quello di mister Munroe)..almeno lì c’è Rupert Everett che mi riconcilia con l’immagine del vero Dylan Dog.
PACE