Fatti curiosi del 2010

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merinze
00mercoledì 9 novembre 2011 17:38
dal libro dei Fatti 2010
Trento, anziano a processo per coltivazione di marijuana: "E' per le galline"
Trento, 15 gen. - (Adnkronos) - Un anziano di 82 anni e' a processo a Trento per una coltivazione di marijuana e davanti al giudice l'uomo si e' giustificato che le piante erano per le galline. Si tratta di un pensionato di Pergine Valsugana, scrive il quotidiano 'L'Adige', difeso dall'avvocato Andrea di Bertolini, rischia una condanna pesante tenendo conto delle nuove norme al riguardo. Annunci Google

Il giudice per le indagini preliminari, Carlo Ancona, ha concesso alla difesa un rinvio per dare la possibilita' di dimostrare che l'agricoltore utilizzava la 'cannabis sativa' come fibra al posto del cotone, come antiparassitario biologico e come mangime per le galline, come si faceva una volta nelle valli trentine, scrive il quotidiano.
merinze
00mercoledì 9 novembre 2011 17:42
Ordina di tutto poi confessa:
"Non ho soldi, lavo i piatti?"

Dall'antipasto al dessert con bottiglia di vino annessa. E' quanto accaduto in un ristorante sul lungomare a Livorno. Protagonista della vicenda un quarantenne disoccupato originario di Enna

Livorno, 8 giugno 2010 - Si è recato al ristorante ordinando l'antipasto, primo, secondo e dessert, il tutto pasteggiando con una bella bottiglia di vino rosso. Poi, giunto alla cassa, è mancato un 'dettaglio': i soldi. E si è quindi 'offerto' di lavare i piatti. E' quanto accaduto ieri in un locale sul lungomare a Livorno. Protagonista della vicenda un quarantenne disoccupato originario di Enna, che ha una decina di precedenti analoghi, soprattutto a Firenze.



Ieri sera, il quarantenne è entrato nel ristorante ha chiesto un tavolo e ha ordinato la cena a base di pesce e crostacei. Dopo aver gustato il dolce e aver bevuto il caffé, si è alzato e al cameriere ha confessato: ''Non ho denaro, se volete posso lavare i piatti sporchi''. Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia e l'uomo rischia una denuncia per insolvenza fraudolenta, ma il titolare del locale non sembra intenzionato a denunciarlo.

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merinze
00mercoledì 9 novembre 2011 17:45
Libraio troppo chiacchierone e il bandito
10 dicembre 2010 — TORINO

C'È DA chiedersi se il merito sia dell'indignazione o non vada invece ascritto alla capacità di persuasione. Sta di fatto che, per la prima volta nella storia del crimine, un rapinatore è stato messo in fuga dall'eloquio (forbito!) della sua vittima. Al punto da chiedere l'intervento di un'ambulanza e farsi ricoverare in ospedale per un eccesso di stress. È accaduto mercoledì, verso mezzogiorno, alla libreria Bicros in via Montevideo 14. Il bandito, un ex poliziotto cacciato dopo essere diventato tossicodipendente, ha atteso che il negozio fosse momentaneamente vuoto e poi è entrato. Il resto della storia lo racconta Silvio Campus, 49 anni, titolare della libreria nonché autore di un pregevole romanzo psicologico, "La Pintadera". «Mi si è presentato davanti incappucciato e tenendo la mani in tasca, dove poi ho saputo che nascondeva un coltello e una pistola giocattolo - racconta il libraio - e con un tono duro e gonfio di prepotenza mi ha detto che dovevo dargli cinquanta euro. Sarà che stavo lavorando da ventotto giorni di seguito, sarà che in quel momento ero particolarmente nervoso, ma quell'imposizione mi ha dato particolarmente fastidio».

E come ha reagito? « Gli ho detto che se aveva bisogno di soldi non era quello il modo di chiederli. Che uno poteva anche dargli una mano, se aveva davvero bisogno, ma che con la violenza otteneva l'effetto opposto». E il bandito come ha reagito? «Facendo la voce grossa e agitando le mani che teneva in tasca per farmi capire che probabilmente nascondeva un'arma. In quel momento però la mia indignazione era più forte della paura. Gli ho risposto che, se aveva intenzione di aggredirmi, doveva farlo con attenzione perché io potevo essere più veloce di lui e che quindi non era ancora deciso per chi potesse finire male».

A quel punto il suo aggressore che ha fatto? «Mi ha indicato i libri negli scaffali dicendo che con una libreria come la mia gli sembrava assurdo che facessi tante questioni per cinquanta euro. Gli ho risposto che tutto quello che vedeva intorno a sé aveva un costo.

È vero ho molti libri esposti sugli scaffali, ma si tratta di prodotti comprati e con tanti sacrifici.

Mica si tratta di roba regalata. In più quello che mi dava davvero fastidio era l'imposizione, la prepotenza. Per questo ho reagito in malo modo. Urlavo così forte che un vicino che passava di fronte alla libreria con il figlio è entrato per vedere che cosa succedeva». E a quel punto? «Ho detto al bandito che forse non era il caso di continuare a farmi urlare e soprattutto di non dire parolacce visto che aveva fatto capolino un bambino. Lui è uscito ed è tornato dentro quando il vicino e il bimbo se ne sono andati. "Sei di nuovi qui?" gli ho chiesto. E lui mi ha risposto che voleva solo che chiamassi il 118 perché si sentiva male. E così ho fatto...». Il rapinatore è stato arrestato poco dopo in ospedale dai carabinieri della Compagnia Mirafiori che hanno proceduto d'ufficio dato che Silvio Campus non ha voluto sporgere denuncia spiegando: «Non mi sembrava in caso, in fondo la rapina non c'era stata».

Blumare369
00mercoledì 9 novembre 2011 19:03
Re:
merinze, 09/11/2011 17.42:

Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia e l'uomo rischia una denuncia per insolvenza fraudolenta, ma il titolare del locale non sembra intenzionato a denunciarlo.

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Infatti! mi ha detto che in fondo in fondo gli sono simpatico.

Mr Weiss
00giovedì 10 novembre 2011 00:19
Re: dal libro dei Fatti 2010
merinze, 09/11/2011 17.38:

Trento, anziano a processo per coltivazione di marijuana: "E' per le galline"
Trento, 15 gen. - (Adnkronos) - Un anziano di 82 anni e' a processo a Trento per una coltivazione di marijuana e davanti al giudice l'uomo si e' giustificato che le piante erano per le galline. Si tratta di un pensionato di Pergine Valsugana, scrive il quotidiano 'L'Adige', difeso dall'avvocato Andrea di Bertolini, rischia una condanna pesante tenendo conto delle nuove norme al riguardo. Annunci Google

Il giudice per le indagini preliminari, Carlo Ancona, ha concesso alla difesa un rinvio per dare la possibilita' di dimostrare che l'agricoltore utilizzava la 'cannabis sativa' come fibra al posto del cotone, come antiparassitario biologico e come mangime per le galline, come si faceva una volta nelle valli trentine, scrive il quotidiano.





Ora capiamo che non è che la gallina non sia un animale intelligente, ma è semplicemente in botta...

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