Fondriest, un viaggio di fede La partenza dalla sua Cles

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(Rosy)
00venerdì 13 giugno 2008 07:37
Fondriest, un viaggio di fede La partenza dalla sua Cles

A 20 anni dalla conquista della maglia iridata, Maurizio Fondriest è partito dal suo paese in Val di Non per un viaggio in bicicletta sportivo-spirituale che lo porterà mercoledì prossimo davanti a Benedetto XVI. Ecco la prima puntata del suo diario
Fondriest con i giovanissimi ciclisti dell'Anaunia di Cles parte per la prima tappa del suo Giro che lo porterà davanti al Papa. Mosna
Fondriest con i giovanissimi ciclisti dell'Anaunia di Cles parte per la prima tappa del suo Giro che lo porterà davanti al Papa. Mosna
Questa mattina da Cles, il paese in Val di Non dove sono nato e dove vivo, è partito il mio viaggio sportivo-spirituale a 20 anni dalla conquista della maglia iridata. A Cles ho anche cominciato a correre a 9 anni con l’Us Anaune. La prima sensazione al via è stata di emozione. Ho fatto mille gare, sapevo che è tutto organizzato bene. Questo sentimento nasce da un’altra ragione. Mi sto rendendo conto che il mio progetto sta piacendo alla gente e che riesco a sensibilizzarla verso il mio obiettivo che è quello della beneficenza verso due associazione, il Piccolo Fratello e l’Ail (Associazione italiane leucemie) di Padova che operano in realtà molto dure. Ma mi ha emozionato anche la presenza di tanti bambini e ragazzi.
In val di Non, a fine anni Ottanta, il ciclismo era molto in difficoltà. Ora ci sono quattro società giovanili con circa 150 tesserati. Bene. La prima sosta di questo viaggio, che diventerà anche un documentario di Sky, è stata a Palù di Giovo per incontrare Francesco Moser e Gilberto Simoni. Francesco era il mio idolo da ragazzo e il mio primo anno da pro’, nel 1987, è coinciso con il suo ultimo. Quando siamo ripartiti a fare l’andatura del nostro gruppetto si sono messi i fratelli Piechele. Corrono nella trevigiani, sono di Cles e li seguo personalmente. Sono atleti sani, garantisco. Andrea ha grandissime potenzialità e mi piacerebbe che un giorno lui sia il nostro erede.
L’arrivo, dopo 175 km, sei ore di bici e tanta acqua (quando ero pro’ e pioveva non mi allenavo), è stato a Castelfranco Veneto perché sono legato alla famiglia Fior. Ho corso due anni da dilettante con loro e forse sono cresciuti con me. Ma la cosa che mi fa più piacere è che si sia creato un legame di amicizia che dura da oltre vent’anni. La cena organizzata dalla Mediolanum sarà un modo per ringraziare altri amici importanti nella mia carriera: Marco Zen, che mi è stato al fianco per dieci anni; Moreno Argentin, iridato a Colorado Springs nel 1986; e Giuseppe Martinelli che è stato il mio primo diesse tra i pro’, con la maglia dell’Alfa Lum. Domani ci attende la seconda tappa: Padova-Piacenza. Sarà un’altra grande emozione.
Claudio Ghisalberti
ELIPIOVEX
00venerdì 13 giugno 2008 09:57
Mi è venuto un colpo quando ho letto Fondriest!
Ahhhhhhhhhhh quanti ricordi...
Andrei anch'io in pellegrinaggio con lui.
C'era una foto di come è ridotto adesso?
(Rosy)
00venerdì 13 giugno 2008 14:41
Questa è l'unica foto che c'è di corredo all'articolo

ELIPIOVEX
00venerdì 13 giugno 2008 18:58
Ho letto meglio il suo diario. Ma come scrive?
Mamma santissima...
(Rosy)
00sabato 14 giugno 2008 14:27
Fondriest, tappa a Padova
per la Rosa di Sant'Antonio

A 20 anni dalla conquista della maglia iridata, Maurizio Fondriest è partito dal suo paese in Val di Non per un viaggio in bicicletta sportivo-spirituale che lo porterà mercoledì prossimo davanti a Benedetto XVI. Ecco la seconda puntata del suo diario

14 giugno 2008 - E come previsto le grandi emozioni non sono mancate. E' stato infatti davvero anomalo e suggestivo per me ed i miei compagni di viaggio entrare in un luogo di culto vestito da ciclista e lo è stato ancora di più se pensate che quel posto è la basilica di Sant Antonio di Padova proprio il giorno del patrono e se ad accompagnarmi c'erano anche una bellissima rosa appena sbocciata ed una scultura alta quasi due metri intitolata "Sacrificium Corporis". Oggi gli stimoli non mi sono davvero mancati: ho provato una grandissima emozione a presentarmi al cospetto del Priore della Basilica del Santo vestito con la divisa del viaggio che mi vede impegnato sulle strade d'Italia e che da sola, con tutti suoi loghi, rappresenta il riassunto di un'iniziativa innanzitutto benefica. Le suggestioni mi hanno portato a rivivere le sensazioni più forti della mia carriera ma soprattutto della mia vita privata quando i ministri del culto hanno benedetto l'unione con mia moglie Ornella, i miei figli ed oggi la mia nuova iniziativa in favore dei bambini più sfortunati. Ed è proprio pensando a loro ed alla mia generosa Valle che mi sono sentito investito di una ambascia speciale e di un altrettanto pesante ma piacevole responsabilità. Dalle mani del priore, ho quindi ricevuto l'incarico di portare al Santo Padre la Rosa di Sant'Antonio (un clone speciale creato per l'occasione dai vivaisti di Padova) e la statua lignea creata dall'artista della Valle di Sole Loris Angeli, è stata benedetta ed anch'essa seguirà il campione verso Roma e poi tornerà in Valle di Non, a Cles, dove verrà collocata. La tappa odierna ha preso il via dallo Storico Caffè Pedrocchi nel centro di Padova dove le autorità ci hanno salutato ed abbiamo quindi preso il via della tappa sotto una pioggia torrenziale che ieri ci aveva risparmiato. Abbiamo così raggiunto, quasi a nuoto più che pedalando, Cavarzere dove si trova la sede dello stabilimento di produzione delle biciclette Fondriest gestito dal gruppo Esperia. Il viaggio è poi proseguito verso Piacenza, finalmente baciati dal sole e da un "normale" caldo estivo, per giungere in piazza Cavalli dove sono stato accolto dalle autorità e stampa del luogo e dall'amico e collega Giuseppe Saronni con Francesco Celie (già suo massaggiatore di fiducia), accorsi per l'occasione a salutarmi. Ora fervono i preparativi della terza tappa verso Novi Ligure con l'atteso incontro con Faustino Coppi e la visita al Museo dei Campionissimi. Le emozioni non finiscono veramente più. Seguitemi.
Maurizio Fondriest
(Rosy)
00sabato 14 giugno 2008 14:27
(Rosy)
00domenica 15 giugno 2008 08:39
Pellegrinaggio tra le leggende

La terza tappa del viaggio-anniversario ha portato Fondriest a Novi Ligure, terra di Coppi e Girardengo e sede attuale di un ricchissimo Museo dei Campionissimi

NOVI LIGURE (Al), 14 giugno 2008 - Siamo sinceri: al risveglio stamani a Piacenza il clima non lasciava presagire nulla di buono e lo scoramento serpeggiava tra i miei compagni di viaggio. Dopo una notte da tregenda con lampi, fulmini e pioggia in quantità torrenziale e 13° centigradi la terza tappa sembrava partire proprio con il piede anzi con il pedale sbagliato. Appena il tempo di arrivare in piazza Cavalli alla partenza, però, ed i manicotti ed i gambali invernali erano già sulle ammiraglie. Ad attendermi c'erano Gianni Motta ed Evgenj Berzin che, gioco del destino oltre alla loro simpatia ed al loro saluto, hanno portato con sè anche il sole ed una nuova giornata indimenticabile. In una escalation di nuove suggestioni ed emozioni siamo quindi partiti con molti nuovi amici ed il campione Berzin verso Castellania dove ci ha accolto Faustino Coppi, figlio del grandissimo Fausto, che ci ha accompaganto alla tomba del padre e ci ha fatto vedere la sua casa natale. Ho lasciato lì la maglietta autografata del mio viaggio come segno del mio passaggio e così ho fatto, di li a pochi chilometri, anche a Cassano Spinola ove riposa Costante Girardengo "il Campionissimo".
Come capirete le emozioni sono state indicibili trovandomi al cospetto di queste vere e proprie leggende dello sport che tanto amo, ma anche esempi di vita, insomma: grandissimi uomini. Di lì una veloce picchiata su Novi Ligure dove, al nuovissimo "museo dei Campionissimi" mi attendevano le autorità di quella cittadina che tanto ha dato e continua a dare al ciclismo mondiale. Anche al museo ho lasciato la mia maglietta con l'impegno di portare loro anche una mia bicicletta del periodo in cui correvo. Il museo è stato un vero e proprio bagno di ricordi, emozioni ed interessanti scoperte. Fremo ancora a pensare al viaggio e alle emozioni che non solo io, ma anche la mia bicicletta TF1 speciale 20° anniversario sta attraversando con me e di come anch'essa, giorno dopo giorno, sia stia impregnando di grandi significati che la stanno trasformando in un vero cimelio che alla fine del viaggio verrà messo all'asta e il ricavato andrà in beneficenza in favore delle inziative per i bambini che caratterizzano il mio viaggio. Ma il viaggio è ancora lungo e sono ancora moltissimi gli appuntamenti che mi aspettano. Venite con me, seguitemi su questo sito e scopriremo ancora nuove emozioni. Un'ultima cosa: incrociate le dita affinchè il tempo sia clemente come oggi. A domani!
Maurizio Fondriest
(Rosy)
00domenica 15 giugno 2008 08:39
(Rosy)
00lunedì 16 giugno 2008 15:11
Continuo bagno di ricordi
lungo la Via Emilia

Quarta tappa del pellegrinaggio che porterà Maurizio Fondriest a incontrare il Papa: oggi partenza da Parma per poi attraversare Bologna. Appuntamento con il vecchio meccanico e Davide Cassani in una bottega di Barbiano

CASTROCARO TERME, 15 giugno 2008 - Ci eravamo lasciati ieri alla "città dei campionissimi", Novi Ligure, e da li anche noi, stamani, siamo partiti in macchina verso Parma dove mi attendeva l'amico Vittorio Adorni, "collega" campione del mondo 40 anni fa. Nel 1968 vinceva infatti l'iride sulle strade romagnole ed è proprio in quella direzione che, dopo il suo saluto ed augurio, ci siamo recati anche noi. Abbiamo percorso la Via Emilia accompagnati da diversi appassionati che, via via, si sono aggiunti al gruppo. Tra questi il grandissimo tifoso e praticante Tarcisio Persegona personaggio molto noto nel ciclismo e del quale ricordiamo le ben 204 ascese al passo del Gavia, un record assoluto al di la dei suoi altri numerosi impegni per le due ruote.
ANCHE UN GELATO - Il tempo atmosferico è stato particolarmente clemente, salvo la temperatura decisamente fuori stagione ed un moderato vento contrario. Non ci siamo però preoccupati e abbiamo puntato diritto verso l'ascesa di San Luca che sovrasta Bologna; ma non prima di una golosa sosta alla gelateria di Vignola per ricordarci che non si trattava di una gara. Torniamo quindi alle rampe di San Luca, per me molto significative ed oggi particolarmente anche nel ricordo di Primo Franchini, che assieme a Giuseppe Martinelli sono stati i miei primi DS da professionista ed in quanto la mia prima squadra è stata proprio bolognese.
FALCO - Di lì una picchiata su Bologna e subito via in trasferimento per un nuovo bagno di ricordi: siamo infatti arrivati alla bottega di Dino Falconi detto "Falco" che è stato il mio meccanico per tanti anni ed è lui che possiede ancora le ruote della bici con cui vinsi il mondiale. Pensate: non le vedevo da quel lontano 28 agosto 1988 ed anche lui le aveva riposte tali e quali. Le abbiamo quindi viste assieme, ammirate, ricordato i bei tempi come due vecchi amici quali siamo e, colpo di teatro, le abbiamo montate sulla mia nuovissima bicicletta dell'evento la quale ha quindi potuto sfoggiare un accessorio tanto importante della mia vittoria. Incredibile: quella ruota aveva sette rapporti in scala 12-19 (oggi si parla invece di 11 rapporti 12-25) e montavano ancora i tubolari di quel giorno che, singolarmente, avevo richiesto espressamente al Falco che fossero da cronometro con diametro da 20.
CASSANI - Presso quella bottega di Barbiano ho incontrato anche l'amico Davide Cassani, che nel 1988 in maglia azzurra era stato il mio compagno di fuga ed ha avuto un ruolo detrminante per la mia vittoria in quanto rintuzzava via via tutti gli attacchi dei miei inseguitori tra cui c'era nientepopò di meno che Laurent Fignon che mi aveva già battuto nella Milano-Sanremo di quella primavera.
ERCOLE BALDINI - Di li nuovo trasferimento fino a Castrocaro Terme Terra del Sole, dove una sola settimana fa ho percorso le strade della prima gran fondo a me dedicata e dove ho potuto cenare al fianco di un altro grande uomo: l'indimenticato campione del mondo nel 1958 Ercole Baldini. Ed è dalla località turistica romagnola da dove domani partiremo per attraversare l'Appennino ed arrivare a Calenzano vicino a Firenze dal mio angelo custode ciclistico Alfredo Martini. Arrivederci a domani: seguitemi !
Maurizio Fondriest
(Rosy)
00lunedì 16 giugno 2008 15:12
(Rosy)
00martedì 17 giugno 2008 20:19
Fondriest in Toscana
incontra i c.t. di ieri e oggi

Quinta tappa del pellegrinaggio che porterà l'ex campione del mondo a incontrare il Papa: anche da Alfredo Martini e Franco Ballerini una spinta per questa impresa benefica

CALENZANO, 16 giugno 2008 - Anche oggi è stata un'esperienza veramente incredibile: ogni giorno mi riserva delle emozioni e delle sorprese davvero impensabili. Partiti con la solita temperatura molto bassa da Castrocaro Terme, ci siamo subito uniti ad un nutrito gruppo di cicloamatori della zona di Forlì dove ha sede la squadra a cui aderisco e che sostengo "Il bradipo". Assieme abbiamo puntato diritto verso la Toscana ripercorrendo parte del percorso della Gran Fondo a me dedicata e svoltasi la settimana scorsa. Abbiamo valicato gli appennini al Passo Tre Faggi e dopo una veloce picchiata al paesino di Dicomano in provincia di Firenze s'è unito al nostro gruppo la squadra dilettantistica VANGI e con loro Vasco Baroni un arzillo compagno di squadra dei campionissimi Martini e Bartali ai tempi di Coppi, che ha pedalato con noi tutti sino al traguardo con una forza ed entusiasmo indescrvibili.
A Barberino s'è unito anche l'amico e compagno di mondiale Franco Ballerini, oggi c.t. della nazionale, che ci ha portato ad affrontare l'ultima asperità della giornata: le Croci di Calenzano. Di li al traguardo s'è unito un altro enorme gruppo di amatori ed anche una squadra di giovanissimi con dei piccoli futuri campioni, tutti a fare a gara per mettere la loro ruota a fianco della mia. A Calenzano, però, l'emozione ha avuto la meglio sulla stanchezza dei 130 km pedalati quando ad accogliermi ho incontrato il mio grandissimo ed amatissimo Commissario tecnico Alfredo Martini che incarna la storia stessa del ciclismo italiano. Calenzano mi ha riservato un'accoglienza incredibile, mobilitando l'intera cittadina per salutarmi e per farsi testimone con me dello scopo benefico del mio viaggio.
La sera s'è conclusa con un momento spirituale al Santuario ufficiale del ciclismo italiano dai Carmelitani della Castellina sopra Firenze dove è stata celebrata la santa messa con la presenza di Andrea Bartali, figlio di Gino e dove mi è stato donato un quadro e la maglia originale di Mutu della Fiorentina affinchè possano essere messi all'asta per ottenere fondi per le due fondazioni che sostengo. A cena dall'amico Carmagnini si sono poi aggiunti anche Michele Bartoli, vincitore della coppa del mondo come me, Francesco Chicchi, fresco di vittoria sabato in Slovenia, ed il calciatore Fabrizio Ravanelli. Neanche a dirlo tutti impegnati con me a donare qualcosa di loro, delle loro fortune sportive per raccogliere fondi a favore dei bambini che così fortunati non lo sono stati ma che potranno forse così avere l'occasione di sperare in un futuro migliore.
Domani si va ad Assisi sulle strade percorse da Bartali: Roma è sempre più vicina. State con me.
Maurizio Fondriest
(Rosy)
00mercoledì 18 giugno 2008 15:04
L'incontro con Bartali
nel diario di Fondriest

Il viaggio dell'iridato di Renaix prosegue con l'arrivo ad Assisi e il ricordo del grande Gino in attesa dell'udienza da Papa Benedetto XVI

ASSISI (Perugia), 17 giugno 2008 - Ed eccoci giunti al termine, quantomeno dal punto di vista ciclistico, del mio viaggio spirituale da Cles a Roma. Siamo partiti stamani, finalmente con una temperatura degna di un mese estivo, facendo subito visita alla casa fiorentina di Gino Bartali. In compagnia di suo figlio Andrea, ci ha accompagnato dalla mamma e moglie di Gino, la signora Adriana, che amorevolmente ci ha preparato il caffè per prepararci alla lunga trasferta verso Assisi.
Con me c'erano il campione del mondo in carica Paolo Bettini e Fabrizio Ravanelli il grande giocatore della Juve convertito al ciclismo. La casa di Gino c'ha subito riservato delle piacevoli ed emozionanti scoperte di carattere storico, perfettamente riferiteci dal grande studioso di Bartali Paolo Alberati che è anche un ex professionista ed attuale atleta di punta del MTB. In casa Bartali abbiamo anche scoperto una piccola cappella privata con altare consacrato dove padre Raffaele del Centro spirituale del ciclismo della Castellina, in perfetta tenuta ciclistica e bici al seguito, ci ha impartito la benedizione.
Poi tutti via verso la prima "semi tappa" di Terontola, accompagnati da Andrea e Adriana in ammiraglia seguendo proprio le strade che Gino percorreva durante la guerra per portare dei documenti ad Assisi che, falsificati ad arte, servivano per mettere in salvo gli ebrei. E proprio questo oggi è stato il nostro identico percorso in compagnia di decine di amatori nonché, per alcuni tratti, anche dalla maglia ciclamino del Giro 2008 Daniele Bennati. A Terontola, dopo 121 km, l'accoglienza è stata davvero incredibile. Ci siamo ritrovati tutti alla stazione del treno ove le autorità del luogo, in una con la fondazione Bartali e l'impulso di Ivo Faltoni, avevano preparato una grande cerimonia nella quale ho avuto l'onore di poter svelare assieme alla moglie Adriana una lastra marmorea in onore di Gino Bartali che indica le gesta di solidarietà del nostro campione in favore dei soggetti in pericolo durante la guerra. Vi confido di aver provato una grandissima emozione che mi ha tolto le parole lasciandomi sgomento di fronte a tanto affetto ed a tanta attenzione che, francamente, non vedevo più dalle mie grandi vittorie in gare di altissimo livello. Tutto ciò m'ha veramente colpito in maniera favorevole e mi fa pensare di essere riuscito a far passare il mio messaggio e quanto questo viaggio significhi per me e per le iniziative che ho in cuore di sostenere. Soprattutto, mi sono reso conto di quanto Gino sia stato grande e lo sia anche oggi per la gente della sua terra e, credo, per tutti gli italiani. Il libro di Alberati su Bartali è senz'altro lo specchio fedele di tutte queste storie.
Poi via di corsa perchè Assisi ci attendeva dopo 85 chilometri ove sono stato accompagnato da altri entusiasti amatori, ma anche squadre giovanili e vari appassionati. Ai piedi di Assisi due goccie di pioggia non sono mancate, come in ogni giorno di questa settimana, ma la vicinanza del mio traguardo era tale che, in verità, non mi sono accorto di nulla e così i miei compagni di viaggio tutti tesi alla meta. Una volta entrato in città, il fascino storico, architettonico e spirituale mi ha avvolto e mi sono sentito letteralmente immerso in un mare di emozioni, rivivendo tutta questa settimana che,. come tutte le cose belle, è volata.
Ad Assisi il mio appuntamento era con suor Eleonora del Convento delle Clarisse di San Quirico che alla veneranda età di 93 anni mi ha spiegato con un grande sorriso sulle labbra di quando Bartali le portava i documenti falsi per salvare gli ebrei. Il grande Gino pranzava presso di loro e poi via di ritorno a casa per altri 180 km di strade bianche: incredibile e fantastico. Questo, ci ha detto, è accaduto almeno 30 o 40 volte. Gino, quindi, non solo ha disinnescato la guerra civile in Italia vincendo sull'Izoard durante il Tour de France ma ha anche messo a repentaglio la sua vita per salvare persone a lui del tutto sconosciute.
Con oggi, però, non tutto è concluso ed infatti mercoledì v'è l'attesissima udienza papale. Presto vi racconterò di questo altissimo evento.
Maurizio Fondriest
(Rosy)
00mercoledì 18 giugno 2008 15:05
(Rosy)
00venerdì 20 giugno 2008 15:55
Il viaggio si chiude
davanti a Benedetto XVI

Maurizio Fondriest ricevuto dal Papa, a cui regala una bicicletta. Si chiude a San Pietro il viaggio di solidarietà voluto dal ciclista trentino per celebrare il ventennale del suo titolo mondiale

ROMA, 18 giugno 2008 - Ed eccoci finalmente a Roma. Quest'oggi senza pedalare e, neanche a dirlo, il primo vero giorno d'estate con un cielo terso ed un clima davvero gradevole. Stamani l'incontro con sua Santità Benedetto XVI che ha ricevuto dalle mie stesse mani il dono che avevo portato per lui, una bicicletta TF1 Anniversario.
Abbiamo scambiato alcune parole ed ha voluto sapere se veramente ero sceso da Cles in bici e s'è dimostrato molto stupito. Gli ho mostrato anche il piccolo rosario che ieri avevo ricevuto in dono da suor Eleonora ad Assisi, e ho colto l'occasione per accennare anche alla grande storia di solidarietà di Bartali ed il suo immenso cuore. Al di là del rigido protocollo, s'è trattato dell'apice spirituale del mio viaggio che con quest'ultima tappa si conclude.
Nella città eterna, peraltro, non posso dimenticare il graditissimo incontro con Gianni Bugno, già vincitore ben due volte del campionato del mondo, che non ha voluto mancare e dimostrarmi il suo affetto donando, senza bisogno di chiedere, una maglietta originale autografata dei tempi in cui correva e che metterò all'asta con gli altri oggetti.
Mi rimane nel cuore un'esperienza fantastica, incredibile e soprattutto imprevista, con un sentimento e delle emozioni che sono cresciute via via ogni giorno. La bicicletta che ho utilizzato s'è trasformata così in un vero e proprio mosaico di ricordi, emozioni, incontri, commemorazioni, suggestioni ed il tutto con lo scopo, oramai preminente, di aiutare i bambini in favore dei quali ho fatto il mio viaggio, ed il tutto per il tramite del Piccolo Fratello di fondazione Mediolanum e l'Associazione Leucemie e Mielomi AIL sezione di Padova.
Devo confidarvi che, a questo punto della mia esperienza, il ricordo dei vent'anni dal mio titolo mondiale in Belgio è divenuto solo il pretesto per una grande operazione di aiuto e solidarietà per i più sfortunati, e per trasformare quel 28 agosto 1988 che ha fatto la mia fortuna nella possibilità per i più piccoli di poter sperare in una vita migliore. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto (e qundi tutti i numerosi sponsor che hanno creduto nel mio progetto), chi mi ha accompagnato, chi mi ha accolto con tanto affetto e l'amore che hanno dimostrato anche tutte le località dove sono arrivato e Voi di avermi seguito dalle pagine della Gazzetta. A presto
Maurizio Fondriest
(Rosy)
00venerdì 20 giugno 2008 15:56
ELIPIOVEX
00sabato 21 giugno 2008 16:17
Regge bene gli anni :)
Domani mi leggo con calma il diario sperando non l'abbia scritto tutto lui ;)
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