ITALIA - NORVEGIA

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xwitchx
00lunedì 6 settembre 2004 10:49
LA PARTITA DEL (mio) CUORE

Non sono mai stata brava a fare calcoli ad occhio.. Anche questa volta avevo perso il conto dei palermitani che insieme a me attendevano di varcare una soglia familiare ma con un motivo d’orgoglio in più nel cuore.
Non mi stupirei se il 4 Settembre 2004 diventasse per noi una sorta di data “storica”. Le squadre “punitrici” delle forze dell’ordine non erano l’unica minaccia su cui i miei occhi si sono soffermati. Mentre raggiungevo l’ingresso, infatti, l’accesa folla norvegese prorompeva nel suo urlo di battaglia. Stretti gli uni agli altri e frementi sembravano sul punto di abbattere il recinto che li tratteneva e gli imponeva l’ordine.
Questo non è il racconto di una tifosa accanita e calcisticamente molto preparata, ma di una palermitana emozionata all’idea che il campo dei palermitani di serie A avrebbe ospitato un’Italia reduce di una spietata guerra critica purtroppo anche legittima. Ma emozionata soprattutto per la viva speranza che il nostro calore fosse uno stimolo sufficiente per vincere quest’incontro.
E mentre mi alzavo in piedi per intonare l’inno una nuova voce s’univa al coro delle “maglie azzurre”, quella del beniamino di casa Luca Toni richiesto in campo fin dall’inizio dai tifosi. Mi chiedo quanto tempo occorra ad un giocatore per dirsi concentrato dall’ingresso in campo. 42 secondi bastano? Evidentemente no.. dal momento che Gigi Buffon è stato colto impreparato dal tiro dell’attaccante norvegese John Carew, un gol che ha, almeno momentaneamente, frenato l’entusiasmo dei più. Avrei sperato fosse solo una prova d’accertamento sulla consistenza della rete avversaria da parte dei norvegesi ma fortunatamente in campo la reazione non è stata di scoraggiamento e smarrimento come per me. L’ha dimostrato De Rossi che dopo neanche 3 minuti ha pareggiato i conti e dato ai tifosi occasione di ripetere il clamore questa volta trionfante. Ho osservato con piacere uno scambio ironico e divertito tra i tifosi delle rispettive squadre che dimostravano di essere totalmente catturati dal match. D’altronde il fischio d’inizio ronzava ancora nelle orecchie ed erano già stati segnati 2 gol. Il primo tempo ci ha dato prova di un’insolita ma ben trovata “voglia di fare” da parte della nostra squadra, come suggerivano involontariamente dietro di me. Gli azzurri hanno avuto numerosissime occasioni-gol grazie al bel gioco di cui sono stati protagonisti. Ma non è mancata agli avversari la determinazione per contrastare la furia degli italiani. Non pochi dunque gli incidenti di percorso causati dalla frenesia di entrambe le squadre e per i quali occorrevano brevi interruzioni per prestare soccorso. La fine del primo tempo è arrivata dopo un gol annullato che spegne l’entusiasmo alzatosi repentinamente dopo l’azione del venerato numero 10 Miccoli.
Non c’è stato intervallo per chi attendeva l’ingresso in campo del numero 9 del Palermo e neanche per chi come me voleva spiegare con parole cosa significasse vedere giocare Luca Toni in maglia azzurra.
- 45 minuti … ROSA!” – ha risposto qualcuno quando ho rivolto la mia domanda.
Ma all’inizio del secondo tempo non c’era alcun volto nuovo in campo, sebbene 3 fortunati avessero lasciato la panchina per cominciare il riscaldamento. Intenta a seguire l’incontro che manteneva il livello del primo tempo mi sono sentita inizialmente stordita dall’esultanza levatasi all’improvviso tra le file del pubblico italiano. Avevo perso un gol?No.. ma un quarto fortunato stava raggiungendo i compagni fuori campo e l’attenzione s’era dunque spostata lì per qualche minuto, ovvero il tempo trascorso prima che sorgesse il delirio per il cambio tanto atteso, il terzo e l’ultimo, a favore dell’alto e moro numero 18. Il “Luca Toni gol” del pubblico ha cercato fin da subito il gol e, delusi da una prima azione che prometteva la vittoria, abbiamo accolto il 2-1 dell’80’ con le più varie e sensazionali manifestazioni di gioia. Quando è giunto l’imminente fischio, il campo è stato inondato dai sostenitori a bordo campo e quei mille colori attorno al nostro azzurro sembravano dare inizio alla grande festa per la vittoria dell’Italia e di Toni. Senza fretta ho raggiunto l’uscita, mentre riflettevo sul valore che rivestiva per me una delle rare occasioni di condividere un lieto fine così con migliaia di italiani, la maggiorparte dei quali palermitani.


Gabriella Penna
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