Il cambio titoli all'italiana

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Mr Weiss
00sabato 25 giugno 2011 21:27
In Italia usa doppiare i film in lingua nazionale, e in questo dicono che abbiamo i doppiatori migliori, però sarebbe meglio a mio avviso sottotitolarli per far sì che tutti imparino l'inglse come succede in Olanda ad esempio.
Il mio dubbio maggiore riguarda il bambio dei titoli a discrezione del ditributore nazionale.
L'ultimo film visto (grazie tre) al cinema con un titolo stupido che non c'entrava niente è stato 'l'ultimo dei templari'.
Al di là del fatto che il protagonista era un crociato e non un templare la storia ha a che fare più con la peste e la stregoneria che con le crociate.
Vero titolo 'Season of the Witch' che ci calza molto di più.
Gli esempi in merito sono innumerevoli, ed uno più vergognoso dell'altro.
Mah!?
velenissima65
00domenica 26 giugno 2011 01:22
Tutto ebbe inizio nei lontani anni ’80 quando una serie di traduttori spinti da alcuni produttori in preda ad una sorta di follia mistico-commerciale ebbero la malaugurata idea di rendere più appetibili le pellicole internazionali che approdavano nelle nostre sale modificandone di sana pianta i titoli che come tutti ben sanno sono l’anima e la summa del pensiero e del contenuto del film stesso, ma a loro la cosa parve non essere vitale.
Si cominciò col massacrare gli horror, dopo che il successo di cassetta Evil Dead di Sam Raimi era diventato La casa, qualsiasi film che seguì divenne una sorta di brochure immobiliare, La casa 2,3, fino al thrillerThe horror show diventato La casa 7, ma non dimentichiamo The Texas chainsaw massacre di Tobe Hooper divenuto Non aprite quella porta che scatenò la fantasia dei produttori sfornando una sequela di risibili e minacciosi avvertimenti come Non entrate in quella scuola (Prom Night), Non aprite quell’armadio (Monster in the closet), ormai si sfiorava veramente il ridicolo.
In questi ultimi anni sembra che questa mania di trasformare i titoli snaturandone il significato colpisca più che altro le commedie, ricordiamo The runaway bride diventato Se scappi…ti sposo, The break-up con Jennifer Aniston trasformato nel delirante ti odio, ti lascio ti…, ma l’esempio più eclatante è la bellissima e surreale commedia con Jim Carrey e Kate Winslet Eternal sunshine of the spotless mind, questo poetico titolo è diventato l’orrido Se mi lasci ti cancello.

Ad oggi sono centinaia i titoli di film vittime di queste storture, questione commerciale o semplice poca fantasia da parte degli addetti ai lavori?, comunque spezziamo una lancia a favore della tendenza degli ultimi anni di lasciare i titoli originali, magari accompagnati da un sottotitolo italiano esplicativo, che ci salva non poco da questa pessima abitudine tutta italiana.il cinemaniaco
velenissima65
00domenica 26 giugno 2011 01:46
magari tutto è iniziato ben prima degli anni 80. ne parlava un famoso doppiatore,erede di una delle due più famose stirpi di doppiatori italiani,luca ward.
wikipedia descrive bene la storia del doppiaggio in italia:
"Fino alla fine del 1930, l'arrivo dei film sonori in Italia fu soggetto a restrizioni, sia dal punto di vista tecnico, per colpa delle sale non attrezzate, sia da quello politico, a causa dei provvedimenti del regime che non vedeva di buon occhio le pellicole straniere. Dopo il 1930, lo Stato permise di proiettare dette pellicole ma con la sovrapposizione dei dialoghi italiani o con l'immissione di sfondi neri e didascalie come quelle dei film muti.

Nel 1931 la Metro-Goldwyn-Mayer, per non perdere la distribuzione nel Bel Paese, con la direzione di Carlo Boeuf iniziò la pratica del doppiaggio con gli attori Augusto e Rosina Galli, Argentina Farraù, la cantante Milly e Francesca Bragiotti. Il successo immediato del film doppiato fu dovuto al fatto che una parte consistente della popolazione italiana era all'epoca analfabeta e non poteva quindi seguire i film sottotitolati.

Fino ad allora l'industria americana girava più versioni dei film più accreditati per poi distribuirli nei vari paesi. Un esempio di questa pratica era rappresentata dalla coppia di comici Stan Laurel e Oliver Hardy, che si autodoppiavano in diverse lingue, fra cui l'italiano. Un certo commendatore Fritz Curioni riprese l'inconfondibile accento dei due comici, che poi venne affidato, tra il 1932 e il 1933, a Carlo Cassola e Paolo Canali, due studenti - a Roma per ragioni di studio - che imitarono la buffa cadenza italo americana.

Il primo stabilimento di doppiaggio in Italia, venne aperto nell'estate 1932 a cura della Cines-Pittaluga di Emilio Cecchi, con direttore Mario Almirante.[2][3] Da allora, in Italia, la pratica di ridoppiare i film fu praticamente adottata da tutta l'industria cinematografica.

L'Italia è una delle nazioni che più utilizza il doppiaggio, e vanta grandi artisti in questo settore. Ad esempio al funerale di Ferruccio Amendola vennero tutti i principali attori da lui doppiati: Al Pacino, Sylvester Stallone, Dustin Hoffman, Robert De Niro e Peter Falk.

Le principali città in cui si realizza il doppiaggio sono Roma, dove si doppia fin dal 1933 - anno in cui il doppiaggio fu inventato - e Milano, che ha dato inizio a una propria tradizione di doppiatori negli anni settanta. Negli ultimi anni il doppiaggio si pratica anche a Torino e Verona"
Mr Weiss
00domenica 26 giugno 2011 13:53
Tutto questo è molto interessante e vero.
Piccola parentesi: 'se mi lasci ti cancello' piacque molto anche a me.
velenissima65
00domenica 26 giugno 2011 20:39
sai che l'hanno trasmesso in tv e io non sono riuscita a guardarlo bene? [SM=g1652446]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:35.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com