Il giorno prima della felicità

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@Mimmi the Maneater@
00domenica 5 settembre 2010 16:54
di Erri De Luca
Il romanzo parla di un bambino, affidato a Don Gaetano dal padre, ufficiale di guerra fuggito in Africa ai tempi della seconda guerra mondiale dopo aver ucciso la madre, innamorato di un militare americano.
Cresce con i racconti di guerra del suo Don Gaetano, sentendosi poi con l'età adulta solamente figlio di Napoli. Come figlio di Napoli, si ritrova a respirare sino all'osso ogni caratteristica di quella città, città intesa come identità di popolo. All'età di 18 anni, Don Gaetano gli regala un coltello con manico in osso che poi lui userà per difendersi in una sfida "d'onore" dal fidanzato camorrista di Anna, la ragazzina di cui lui era innamorato da piccolo e che poi è ritornata dopo dieci anni di assenza, mandata via in una clinica perchè era una bambina che non parlava e si chiudeva nel suo mondo "quella che poi si definisce una persona autistica". Con lei si rivedrà in una scena che appare dell'incredibile e si congiungerà in modo altrettanto singolare: un appuntamento sessuale che le toglierà la verginità, mezzo che lei userà per scaraventargli contro il fidanzato:"perchè lei non voleva il mio sangue, lei voleva le sue lacrime"
Dopo l'omicidio, Don Gaetano gli prepara documenti falsi e biglietti per fuggire in Argentina -un'altra caratteristica napoletana, fare qualsiasi cosa per ottenere quello che si vuole. Lui, in partenza, alla vista del mare, delle navi nel golfo, ricorda una poesia di Salvatore Di Giacomo, "in cui si augura di essere un pesciolino afferrato dalle belle mani di donn'Amalia che l'infarina e 'o mena int'a tiella[...] Donn'Amalia era la città e la tiella nera era l'oceano".
C'è un passo fondamentale che racchiude l'identità anche storica del popolo napoletano:" Napoli si era consumata di lacrime di guerra, si sfogava con gli americani, faceva carnevale tutti i giorni. L'ho capita allora la città: monarchica e anarchica. Voleva un re però nessun governo. Era una città spagnola. La Spagna c'è sempre stata la monarchia ma pure il più forte movimento anarchico. Napoli è spagnola, sta in Italia per sbaglio."

Sono certa che Napoli abbia una personalità pregnante, ma non la catalogherei "spagnola". Perchè Napoli ama attingere ovunque e non subire. E' un popolo che non ama essere soppresso e sarà sempre scontento di ogni regno. C'era un passo in cui si dice che "La città contiene tutte le epoche. Il palazzo e gli abitanti sono il Medioevo che si è infilato i pantaloni del presente. In città votano ancora per il re, non il Savoia, votano per Ruggero il Normanno".
@Mimmi the Maneater@
00domenica 5 settembre 2010 17:05
E' scritto in tono e gergo colloquiale, questo me l'ha reso particolarmente familiare. Parole napoletane italianizzate e parole italiane napoletanizzate.
_Francis_
00domenica 5 settembre 2010 17:09
Cercavo il pezzo in cui Totò diceva che ogni popolo ha il governo che si merita, ma ho trovato questo che, anche se meno attiente è un grande pezzo, credo con l'unico turpiloquio in un fil di Totò

Mr Weiss
00domenica 5 settembre 2010 23:39
Bella recensione di Mimmi. Bel pezzo postato dal Mulo.

Non sono i napoletani a dire che Napoli vuole un re?
@Mimmi the Maneater@
00lunedì 6 settembre 2010 09:14
Re:
Mr Weiss, 05/09/2010 23.39:

Bella recensione di Mimmi. Bel pezzo postato dal Mulo.

Non sono i napoletani a dire che Napoli vuole un re?




Sì, Ruggero il Normanno (primo re di Napoli, "barbaro" [SM=x2163559] )
+cecily+
00lunedì 6 settembre 2010 09:38
L'ho comprato l'anno scorso, ma ne ho sfogliato solo le prime pagine per ora...
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