Holderlin
L'estratto "Il canto del destino di Iperione"
(devo controllare sul libro se è così la struttura)
Voi vi aggirate lassù nella luce,
su morbido suolo, o Dei beati,
splendenti, divine auree
vi sfiorano lievi,
come le dita dell’artista
le sacre corde.
Immuni da fato, simili al dormiente
lattante, respirano i Celesti,
castamente custodito,
in modesta gemma,
fiorisce, per loro, eterno,
lo spirito,
e i beati occhi
contemplano in calma
eterna chiarità.
Ma a noi non è dato
in alcun luogo posare,
scompaiono, cadono,
sotto il peso del dolore, gli uomini,
alla cieca, da una
ora nell’altra,
come acqua gettata di rupe in rupe,
per anni, giù, nell’ignoto.