+mimosa+
00martedì 14 febbraio 2006 20:31
Utili, vanno però considerati solo come primo passo del processo diagnostico ...
Forse per illusione di oggettività o perchè il tempo è denaro, ma l'uso dei test standerdizzati si diffonde sempre più, dall'accesso all'università alla ricerca del posto di lavoro. Ma da alcuni anni i test iniziano a interessare anche la pratica clinica, sia per stabilire se la persona davanti a un medico è malata, sia per aiutare a prendere le decisioni terapeutiche. Tuttavia non erano finora disponibili accurati studi sull'affidabilità dei test correntemente usati; a colmare la lacuna viene ora una ricerca condotta da un gruppo internazionale di ricercatori coordinato da Anne Rutjes, del
Consorzio Mario Negri Sud, e pubblicato sul Canadian Medical Association Journal.
Per valutare l'accuratezza di questi test, i ricercatori ne hanno confrontato - attraverso una meta-analisi- i risultati con il " gold standard", ossia versioni definitrive e controllate dei test comuni, il cui impiego nella pratica viene evitato perchè troppo costosi e/o lunghi.
E' risultato che i test danno buoni risultati nel caso di patologie gravi e piuttosto comuni, ma che perdono molto in accuratezza di fronte a forme lievi o iniziali. Secondo gli autori, per ovviare al rischio di conseguenti errori diagnostici
è essenziale che i medici prima di affidarsi ai risultati di un test per le proprie decisioni siano attentamente informati sulla struttura del corrispettivo " gold standard", su i suoi limiti di accuratezza e che, comunque, considerino i test solo come primo passo nel processo diagnostico.
GocciaDiParadiso
00giovedì 23 marzo 2006 12:18
MOLTO INTERESSANTE ......questa differenziazione tra test...
ma i medici ne terranno conto? ... faranno fare analisi + accurate ? non credo!!!!
mag