Le porte della percezione

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Droghe e tabù. Da noi, in Italia, al massimo può accadere che Patti Pravo confessi che "uno spinello ogni tanto aiuta a dormire". O che Beppe Grillo chieda la liberalizzazione delle canne per svuotare le carceri. O al limite che un Gianfranco Fini in vena di confidenze ammetta che da giovane in Giamaica, un po' di marijuana se l'era fumata, ma come massima trasgressione però.

In America no, le star fanno a gara a chi racconta delle proprie esperienze con droghe ben più pesanti. Per esempio l'Lsd. E via con la lista dei consumatori famosi di acido. Si comincia con Angelina Jolie che, prima di diventare mamma di sei bambini, un po' di allucinogeni se li era fatti. Nel 2007, confessò di aver preso acido prima di andare a Disneyland: «Ho cominciato a pensare a Topolino come un uomo di mezz'età, basso di statura e in costume che odia la vita» ha raccontato sul suo "viaggio". «Queste droghe possono essere pericolose se non le consideri con positività - spiega l'attrice compagna di Brad Pitt - io le ho prese molto tempo fa».



Anche il biologo premio Nobel Francis Crick ha raccontato della sua esperienza positiva con l'Lsd sotto l'influenza della quale scoprì la struttura a doppia elica del dna nel 1953 insieme al collega e partner di laboratorio James Watson. Crick confessò anni dopo che assumeva piccole quantità di questa droga per "aumentare le sue capacità di ragionamento". Anche gli scrittori Aldous Huxley e Anais Nin sperimentarono le sensazioni dell'acido. La romanziera francese scrisse che durante l'esperimento svoltosi nella clinica del dottor Oscar Janiger negli Anni '50, e sotto la supervisione del medico "la musica vibrava attraverso il corpo come se fossi uno degli strumenti e mi sentivo divenire un'intera orchestra di percussioni, divenendo verde, blu, arancione. Le onde sonore correvano attraverso i miei capelli come una carezza". Tra gli attori anche Cary Grant, James Coburn e Jack Nicholson erano frequentatori della clinica.

Perfino un'insospettabile geek come Bill Gates, il fondatore di Microsoft, durante un'intervista a Playboy nel 1994 non negò di aver fatto uso di acido: a una domanda sull'Lsd, Gates rispose che la sua giovinezza era finita da tempo. Poi commentò che c'erano cose che aveva fatto prima dei 25 anni che dopo non tornò a fare mai più. Ma del proprio passato psichedelico parlano senza problemi anche il giornalista Dan Rather e i due pazzi creatori di "South Park" Matt Stone e Trey Parker. Il duo di disegnatori qualche anno fa confessò che erano sotto effetto di Lsd prima di vestirsi da drag queen in attesa della consegna degli Oscar nel 2000. Restando nel campo dei cartoons anche Marge Simpson in uno degli episodi della famiglia gialla parlò di un trip da acido. Last but not least, i baronetti della musica. I Beatles erano stati introdotti all'Lsd una sera del 1965 durante una cena con le proprie mogli e il dentista di George Harrison, vicino al London's Baywater Place. Il dentista sciolse la droga nel loro caffé senza dire nulla e il resto è entrato nella storia della musica. Si dice che il loro trip da acido abbia ispirato la canzone "Help" e la famosa "Lucy in the scky with diamonds".



.. perchè in un forum che non esiste più tempo addietro avevo espresso gli stessi concetti venendo aggredito dalla admin e da altri che hanno la grande fortuna di non capire un cazzo.

Io sono cresciuta affascinata da un'immagine di nativi americani con copricapi enormi che fumavano in particolari riti (ho sempre amato le danze antiche e tribali). aveva per me un fascino misterioso e magico.
Purtroppo c'è chi non sa assumere droghe, come non sa mangiare, come non sa bere. E' l'abuso che mi stizza non nell'uso dello stesso. C'è da storcere il naso quando vedi ragazzini che mischiano alcool e droga solo per "divertirsi".
Per quanto riguarda persone che attaccano la droga a priori, anche se c'è da dire che la droga fatta al giorno è perlopiu' merda (da quanto mi hanno detto, perchè io non ne ho mai assunto), è solo perchè ha bisogno di un capro espiatorio. Meglio che ammettere la propria fragilità mentale.