Monsignor Aldovalli e le bibite

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Rado il Figo
00martedì 26 ottobre 2004 19:51
[racconto di prova per vedere se il contenuto è ritenuto consono al forum. la calvomobile citata alla fine è in realtà il maggiolone bianco tirato a lucido di montalbano]

Monsignor Aldovalli ha appena terminato un’estenuante partita a tennis, dove ha battuto kurty per 6-0 6-0 6-0, contando sia sulla propria esperienza sia sulla scarsa mobilità dell’avversario.
Assetato, l’alto prelato si precipita al bar del Green Tennis, scoprendo, con raccapriccio, che un Gatorade al gusto verde da cl. 33 costa ben €. 3,00, quando l’ultima volta che l’ha acquistato, il 31 dicembre 2001 al veglione di capodanno, il prezzo era di sole £. 3.000. Chiede pertanto spiegazioni a C.C. il quale, come Tremonti, accusa l’euro, come se una moneta avesse anima propria ed agisse di sua spontanea volontà.
Monsignor Aldovalli preferisce tenersi la sete ed uscendo, borbotta fra sé e sé che sarebbe molto meglio se le strutture sportive private fossero dotate di distributori automatici di bibite, impedendo così ai gestori dei bar interni di ingrassare alle spalle dei poveri clienti. Tale affermazione non sfugge alle vigili orecchie di Leo, appartatosi dietro un ombrellone, sempre attento a fiutare ogni affare da cui trarre vantaggio personale. Detto fatto, nel giro di una settimana organizza un mega incontro nella stessa canonica di Aldovalli promettendo lauti guadagni grazie ad una nuova idea imprenditoriale. Inutile aggiungere che l’intero microcosmo Green partecipa in massa e, distribuitosi con ordine nella sala, assiste interessato a quanto Leo illustra.
In sostanza, si tratta di piazzare nei vari centri sportivi privati dei distributori automatici di bibite sempre fresche: l’idea innovativa consiste nel fatto che in luogo delle scomode e pesanti monete, gli apparecchi accettano esclusivamente pagamenti tramite carta di credito, molto più comoda e facile da portarsi dietro. Tramite un accordo che lo stesso Leo ha sottoscritto colle principali banche, e che fugacemente mostra da lontano, una volta digitato il codice nell’apposita tastierina e scelta la bibita preferita, per mezzo di un collegamento ADSL interno al distributore, il prezzo viene addebitato direttamente in conto e dopo pochi secondi, effettuate le opportune verifiche degli isitituti di credito (tipo controllare se l’assetato non abbia il conto in rosso), ecco comparire l’agognata bottiglietta. L’accordo stipulato da Leo è tale da permettere di vendere bibite da cl. 33 ad appena €. 1,50, abbattendo nettamente i prezzi correnti nel mercato.
La sala si anima di genuino entusiasmo che diventa puro delirio quando Leo scopre un velo e mostra il prototipo dell’apparecchio: un elegante distributore in plexiglas blu elettrico su cui campeggia la scritta: “Leo ve le fa bere tutte!”.
Leo a fatica calma la piccola folla ed annuncia: per dare inizio all’impresa necessita di due volenterosi soci, e per non effettuare scelte sbagliate, fa distribuire ai presenti in sala un test psico attitudinale da compilare. I due migliori saranno i fortunati prescelti.
Dopo un’ora Leo ha terminato di analizzare i test e da il responso: i due soci saranno Montalbano e Pezzi, che iniziano a festeggiare guardando tutti gli altri con supponente superiorità.
La scelta dell’ineffabile coppia lascia un po’ perplesso Monsignor Aldovallli: dando una sbirciatina ai loro test, aveva notato come Montalbano alla domanda “Il contrario di ossimoro” avesse risposto “carne bianca” e che Pezzi alla domanda “Quando viene assegnata la partita IVA ad una società” avesse scritto “in qualsiasi momento, purché prima della sua costituzione”.
L’indomani i due iniziano la distribuzione degli apparecchi che Pezzi trasporta dopo averli accatastati su una carriola. Buon ultimo del giro, il Green Tennis, dove si sono un po’ tutti riuniti per vedere all’opera il nuovo distributore. Montalbano chiede ai presenti se qualcuno ha la carta di credito giusto per fare una prova, ma tutti ne sono sprovvisti. Mentre Pezzi pensa “Che pezzenti”, il calvo mister introduce la propria, sceglie un’orzata e digita il proprio PIN. Passano i minuti, ma nulla accade: anzi, il distributore sputa fuori la carta. Tocca ora a Pezzi che introduce la sua VISA Card, sceglie una spuma bianca e digita il proprio codice segreto. Il Segretario si rivela essere più fortunato di Monti: dopo 5’ di attesa la carta viene sì sputata fuori, ma dalla grata delle bibite compare il fax in bianco in nero della spuma richiesta.
Un po’ tutti i presenti cominciano ad avere dei dubbi sulla reale funzionalità del distributore, quand’ecco che inizia a trillare il cellulare di Montalbano, il quale però non risponde: “Sarà il solito simpaticone che poi mette giù”. Subito dopo trilla quello di Pezzi, che invece risponde: è il professor Skiavo che ha provato anch’egli a ordinarsi una gassosa ottenendo dopo vari tentativi gli stessi risultati.
Montalbano e Pezzi si precipitano quindi nell’ufficio di Leo, ma lo trovano deserto. Improcrastinabili appuntamenti d’affari lo hanno fatto partire per le Barbados.
L’indomani l’ineffabile coppia ha una bella sorpresa: Leo non è tornato ma in compenso è arrivato l’estratto conto dalla banca, che rivela come il giorno prima sia stato effettuato un prelievo tramite carta di credito che l’ha totalmente prosciugato. Stesso destino anche per Skiavo e per chiunque avesse tentato di ordinarsi una bibita coi distributori di Leo.
Una corposa folla inferocita si raduna in piazza dei Signori e si prepara ad andare a fare visita a casa Pezzi e Montalbano, mentre i due, raggruppato lo stretto necessario, si dirigono colla Calvomobile verso il massiccio del Monte Bianco cercando di far perdere le proprie tracce.


ariadipoesia
00martedì 26 ottobre 2004 20:40
bellissimo racconto,

la lettura è facile e scorrevole, lo stile narrativo scelto permette al lettore di individuare le figure e di partecipare, come parte attiva emozionale, al racconto stesso.

aspettiamo di sapere cosa succede alle carte di credito, cosa succede agli sportivi, cosa succede a Leo.

complimenti [SM=x557359]
Rado il Figo
00mercoledì 27 ottobre 2004 12:06
Re: bellissimo racconto,
mi sono commosso per i complimenti[SM=x557356]

comunque i miei racconti non sono "in progress", ovvero non è prevista una continuità cronologica, o anche solo logica. in pratica ad ogni nuovo racconto i personaggi si comportano, salva qualche rara eccezione, senza alcun nesso coi racconti precedenti.

questo pomeriggio spedirò il secondo (devo operare una scelta fra quelli "pubblicabili" e quelli no): in tutti i casi ogni racconto è preceduto, se del caso, da una breve nota esplicativa.

grazie.

ariadipoesia
00mercoledì 27 ottobre 2004 13:54
molto bene , allora ti consiglio di postarli in questo modo se a te non dispiace:
inserisci prima il prologo poi in risposta metti il racconto. e dai il titolo del racconto al prologo in modo che resta in evidenza nella prima schermata.[SM=x557379]

S[SM=x557373] e ritieni, invece, di postare diversamente, non sarò io a dirti di no.[SM=x557359]
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