La domanda era ovviamente una provocazione, estremizzando le perplessità di Asgeir, in un altro topic.
E' ovvio che la musica colta e' quella che si studia nei conservatori e che ha la sua avanguardia, il suo presente, nella musica contemporanea.
E' colta non nella accezione comune (sapere pensare), ma nel senso musicale (sapere suonare), anche se qualche borghese benpensante e' convinto che fare cultura musicale significa andare a vedere, vestiti di tutto punto, l'opera in teatro, e conversare amabilmente subito dopo sul significato della stessa.
Sia Sery, quando rimarca la differenza fra musica di facile ascolto e musica che richiede una preparazione, sia Mrathlon900, che si chiede dove siano i confini fra musica colta e musica popolare, hanno, a mio parere, centrato bene la questione.
Per approfondire la natura della musica colta ed il suo rapportarsi con il resto, se ne avete voglia, potete leggere questo articolo, scritto da uno studioso "colto", un musicologo, che in pratica fà il punto della situazione partendo da un'autodefinizione di musicista "colto" ed arrivando ad interessanti conclusioni.
Avvertenza, quando si parla di musica "altra", si riferisce alla musica che noi siamo usi commentare nel nostro forum.....
http://musicaclassica.biblio-net.com/artman/publish/news20.shtml
Il mio personale convincimento è che, con tutto il rispetto per la musica colta e per l'importanza che ha ancora oggi, la nuova musica possa nascere soltanto da quei musicisti che, pur avendo basi musicali solide, percorrono strade diverse e del tutto nuove.
[Modificato da mariusko 06/12/2005 17.52]