Nicola Martella - La questione del velo (1 Corinzi 11,2-16) +19-09-09‏

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ClintEastwood82
00sabato 19 settembre 2009 12:54
 

Invito alla lettura su "Fede controcorrente"

LA QUESTIONE DEL VELO (1 CORINZI 11,2-16)

 

Paolo Brance' nella sua breve riflessione esegetica sul velo e la sua attualita' nella chiesa d'oggi, inizia come segue: Il capitolo 11 e' centrato sul tema del culto pubblico, tema che e' anche affrontato nei capitoli 12-14. Probabilmente Paolo risponde ad alcune domande poste da alcuni della chiesa. Per comprendere correttamente il testo, e' necessario inserirlo nel suo contesto. Paolo sta scrivendo alla chiesa di Corinto, citta' greca, economicamente florida, culturalmente ricca, moralmente riprovevole (la citta' era nota per la sua licenziosita' sessuale). La chiesa era formata da pochi Giudei e un buon numero di pagani (cfr. Atti 18). Questi ultimi, sebbene convertiti, portavano ancora con se' la propria cultura ellenistica (significa filosofia ed eloquenza, una religiosita' politeista, modo di vivere libertino). Noi notiamo che Paolo, scrivendo la sua seconda lettera (che e' la nostra 1a lettera canonica ai Corinzi), ha cercato autorevolmente di riportare ordine e decoro in quella comunita' estremamente caotica. (Nella comunita' persisteva una vita partigiana, incesto, controversie dibattute nei tribunali civili, divieto del matrimonio, irriverenza verso colui che era piu' debole nella fede con la partecipazione ai banchetti con carne immolata agli idoli, disordine liturgico, negazione della risurrezione dei corpi).  Il testo di 1 Corinzi 11,2-16, che stiamo esaminando riguarda la vita liturgica dei Corinzi estremamente caotica. Paolo era stato informato che le donne corinzie non indossavano il velo. Tutta la questione di questo testo e' centrata essenzialmente sull'indumento femminile del velo nell'atto liturgico, che dalla cultura ebraica era entrato a far parte della tradizione cristiana, un segno o simbolo di sottomissione al marito. Infatti, il giudaismo contemporaneo prescriveva alle donne sposate di portare, fuori di casa, un velo sul capo quale segno d'appartenenza e di sottomissione al marito. La societa' greca era emancipata... [Continua la lettura: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Velo_esegesi_oggi_GeR.htm] A lui risponde Nicola Martella. Dopo aver letto l'intero scritto, voi che rispondereste alle questioni in esso contenute?

 

Inoltre, ecco gli ultimi scritti gia' messi in rete:

-- Suo figlio ha un tumore al cervello: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Tumore_cervello_figlio_MeG.htm

-- Anania e Saffira puniti per avarizia?: http://puntoacroce.altervista.org/Artk/1-Anania_Saffira_avarizia_Avv.htm

-- Pentecostali e carismaticisti: e' necessario distinguerli?: http://puntoacroce.altervista.org/Temi/1-Pentec_carismatici_parla_Mds.htm

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