Deuterocanonici? Un'analisi storica
A tutto il gruppo, La Pace di Cristo!
Come vedete non sono morto, vado solo ogni tanto in letargo per spuntare quanto meno ve lo aspettate.
L'argomento mi ha interessato perchè vengo fresco fresco da un esame scritto di Introduzione alla Sacra Scrittura, e nella lezione precedente all'esame il prof (Emilio Salvatore, licenziato in Teologia Biblica) ha trattato proprio la questione dei deuterocanonici.
Allora, visto che i messaggi sono solo 9, vorrei dare uno sguardo di insieme, se me lo permettete.
Chi mi conosce già sa quanto ci tengo alla "prospettiva storica ed ermeneutica" nello studio di questi problemi, e naturalmente, anche qui sarà quella la prospettiva utilizzata.
1) Le quattro motivazioni pentecostali elencate da Raptor si dissolvono alla luce del sole come neve... olte a quanto scritto vorrei sottolineare le seguenti cose.
Sul primo principio. Ma è la verità/dottrina cristiana che definisce la Sacra Scrittura o la Sacra Scrittura che definisce cosa sia verità/dottrina cristiana?
Tutte le bibbie protestanti ed evangeliche infatti rifiutano solo i cosidetti deuterocanonici del Primo Testamento, ma che dire della diffusa trattazione sulla necessità delle opere della lettera di Giacomo, che dire della presenza di citazioni dei testi di Enoc e dell'Ascensione di Mosè (testi apocrifi/pseudoepigrafi ebraici) citati nella lettera di Giuda? Visto che esse contengono false dottrine e citano come fossero sacra scrittura testi apocrifi dovrebbero essere tolti dal canone, non sarebbe questo un procedimento corretto? Eppure non succede; l'esclusione riguarda solo gli apocrifi del Primo Testamento.
Sul secondo principio. Anche questo è un errore. ho appena detto come la lettera di Giuda, oltre a citare testi deuterocanonici cita testi che anche i cattolici indicano come apocrifi e che i teologi protestanti generalmente chiamano pseudoepigrafi.
Quando l'autore della lettera agli Ebrei parla dei vari testimoni, fa anche riferimento alla madre e ai suoi sette figli uccisi, racconto presentato nel primo o secondo libro dei Maccabei (ora non ricordo), libri deuterocanonici.
Riguardo il terzo principio. Il mondo ebraico ha definito un canone stabile e preciso solo nel III secolo dopo Cristo. E ricordo tutti che la bibbia dei Settanta è una traduzione ebraica fatta da studiosi della Legge di Alessandria, cioè da persone di spicco della più importante comunità ebraica della diaspora, ed essa contiene tutti i testi deuterocanonici.
Se diamo uno sguardo ai concili dei primi secoli vediamo che l'elenco dei libri sacri cambia da zona a zona (a volte sono esclusi anche testi che noi oggi riteremmo fondamentali come la lettera agli Ebrei e l'Apocalisse). Le varie Chiese si consultarono a vicenda per secoli per giungere ad un canone comune; dunque, se guardiamo a tutta la chiesa dei primi secoli, non può proprio storicamente reggere l'affermazione che "i primi discepoli di cristo non li riconobbero mai come canonici".
Sul quarto principio. ... Forse il silenzio sarebbe la cosa più opportuna ... e dunque lo Spirito dove era mentre l'Autore riferiva fatti dal libro dei maccabei? E mentre Giuda citava passi dall' Ascensione di Mosè? Si era appisolato un attimo? E durante i vari concili? E durante le celebrazioni liturgiche? E mentre i Settanta compivano la loro traduzione? E mentre gli ebrei di Qumran studiavano Tobia e il Siracide? ...
Francamente è un po' presuntuoso ritenere che lo Spirito abbia parlato correttamente solo alle Chiese pentecostali mentre ha lasciato nell'Ignoranza il popolo della Prima alleanza e ha lasciato vagare nel buio la chiesa per quasi duemila anni (o, volendo parlare dell'epoca della Riforma come di un risveglio, dopo 1500 anni).
2) Un pensiero per Salvatore. Se incontri ancora anche di persona pentecosali e discuti con loro, capisco bene i tuoi toni, anche a me a volte capita di incontrare dei miei amici testimoni di Geova e dimenticare tutto il mio amore per l'Ecumenismo (anche se faccio notare che i TdG non fanno parte del movimento ecumenico) ed il dialogo.
E' difficile dialogare sul loro stesso piano biblico, perchè obbligano anche te a non tener per nulla conto della storia della Chiesa, delle profonde meditazioni dei Padri, dei grandi maestri del pensiero. Anche il giudizio di molti teologi protestanti è inaccettabile per il TdG o il Pentecostale medio.
Io ho chiuso in questo senso con incontri periodici con queste persone, perchè ho capito che facevano si che per me la bibbia diventasse solo un gioco da tavolo in cui con le frasi date bisogna riuscire a vincere una battaglia a chi è più pespicace.
Preferisco studiare la bibbia per capire cosa Dio vuole da me qui oggi tramite il metodo della Lectio Divina, piuttosto della lotta a Quiz "All'ultimo versetto!".
Io confido in Dio, Salvatore. Frutto del cammino ecumenico e del dialogo sincero, prima di tutto dialogo di carità, ci aiuterà a scoprirci tutti fratelli e tutti mancanti in riferimento alla pienezza della fede.
Verrà il momento in cui tutti i sinceri figli di Dio sapranno ammettere la loro ignoranza ed il loro nulla di fronte alla Deità eterna.
3) Non è mia intenzione fare una critica diretta a Caterina, prendo solo spunto dai suoi mess per alcune precisazioni che ritengo necessarie.
a) La Chiesa ha tenuto ad avere una traduzione ufficiale non per annullare gli scritti originali, ma per una certa uniformità che non impediva agli studiosi di notare alcune lacune. Di fronte alle critiche protestanti, il Concilio di Trento volle sottolineare come la traduzione detta Vulgata non conteneva errori teologici senza affermare che essa era la traduzione perfetta, tant'è vero che venne corretta nel tempo, fino all'ultima revisione avvenuta per volonta del Concilio Vaticano II.
b) Manipolazione del testo sacro da parte degli ebrei? In che senso Caterina? Tutte le attuali traduzioni della sacra scrittura sono fatte sulla base non della vulgata, ma del Testo Masoretico (cioè del testo ebraico), facendo particolare riferimento al Codex Leningradensis, che è del XIII secolo dopo cristo. In realtà gli ebrei sono tra coloro che hanno custodito meglio il testo sacro durante i secoli. Sono davvero rari i punti in cui è necessario correggere tale Codex ebraico alla luce di testi anteriori della Settanta e dei manostritti di Qumran.
Naturalmente il testo masoretico manca dei Deuterocanonici, normalmente tradotti sulla base del testo greco dei LXX.
c) I contadini conoscevano la vita di Gesù perchè gli veniva raccontata e non perchè la leggevano! La chiesa cattolica ha vietato dal IX secolo ai laici di leggere da soli la sacra scrittura senza l'esplicito permesso del clero, ed i laici trovati a predicare la Sacra Scrittura senza l'autorizzazione del vescovo rischiavano il rogo!
E' duro da ammettere ma è così. basta dare una lettura ai sinodi e concili dell'Epoca per rendersi conto dei fatti.
Occorre ammetterlo: è la Riforma che ha riportato la bibbia nelle case dei laici. E di qeusto possiamo anche rallegrarci noi cattolici! Ci furono delle motivazioni per il divieto fatto ai laici di leggere la bibbia da soli e per le grandi difficoltà incontrate nella traduzione in lingua volgare del testo sacro; ma non si possono ritenere tutte giuste.
Non diamo la colpa ai protestanti per una nostra negligenza! Sì dobbiamo biasimare la Chiesa perchè ha tolto la bibbia alle persone, dobbiamo biasimare la Chiesa quando ha mancato di fede nella Provvidenza di Dio e ha preferito la forza al paziente lavoro del dialogo e della verità! Dobbiamo biasimare questi atteggiamenti, e sempre con più forza, perchè qualcosa del genere non accada mai più!
d) E' facile cercare di fare una pennellata storica in 20 righe, ma il rischio è che il semplice diventi semplicistico... Si confondono problematiche diverse, si confonde luteranesimo, chiese riformate storiche con i recentissimi movimenti evangelicali, non si da una seria bibliografia di riferimento per poter controllare ciò che si dice e magari controbattere. Francamente, i tre esami di storia della chiesa che ho dato fino a questo momento non mi portano a confermare ciò che ha scritto Caterina.
Ma sono certo della sua buona fede, e del suo amore per la verità che sempre la contraddistingue. e) è a volte duro ammetterlo, ma non è che i padri erano infallibili e che tutti la pensavano allo stesso modo! Alcuni hanno espressametne rifiutato i testi deuterocanonici, non ricordo chi ad esempio parlò in una sua lettera dell'Apocalisse come di un testo falso e pieno di errori, scritto certamente da un eretico! Era un padre orientale, ma non ricordo proprio ora il nome.
Comunque, ciò che conta è il progresso storico della rivelazione e ciò che alla fine la Chiesa ha universalmente potuto constatare. E nei vari sinodi e concili quello che ha potuto constatare era che la maggior parte dei vescovi e delle chiese si trovava concordi nel ritenere ispirati e canonici i testi Deutero.
4) Ma arriviamo al dunque di ciò che volevo dire, e cioè riportare su un piano storico concreto il problema dell'inclusione nel canone cattolico e ortodosso dei testi deuterocanonici.
Lascio da parte le quattro motivazioni pentecostali (di cui ho parlato al punto uno) per passare alle vere motivazioni che spinsero Lutero e i primi Riformatori ad escludere dal canone i libri di Siracide, Giuditta, Tobia, 1 e 2 Maccabei, Sapienza e Baruc, nonchè le parti greche di Daniele ed Ester.
Allora; ai tempi di Lutero si riteneva che ai tempi di Gesù esistessero due canoni distinti delle scritture, quello Alessandrino (più lungo) e quello Ebraico (che escludeva i deuterocanonici). Alla fine del Primo secolo poi i rabbini ebrei si riunirono a Jamnia e stabilirono definitivamente un canone valido per tutti che escluse definitvamente i testi deuterocanonici.
Lutero ritenne necessario seguire per le Scritture Ebraiche la decisione presa dal popolo Ebraico, visto che era da loro che ricevevamo le scritture del Primo testamento.
Un'altro principio fu quello della lingua. Se il primo testamento riguardava scritture ebraiche, solo i testi scritti originariamente in ebraico potevano far parte del canone. Dunque Siracide, Sapienza, Tobia e Giuditta, 1 e 2 maccabei, baruc, nonchè le parti greche di Daniele ed Ester non potevano esser ritenute canoniche.
A questo proposito e prima di continuare la parte critica (che evidenzierà l'insostenibilità storica dei principi sopra elencati) vorrei far notare come comunque gli argomenti portati da Lutero, ed in riferimento alle sue conoscenze e alle conoscenze della sua epoca, non fossero affatto arbitrari, come lo sono i 4 principi inseriti nel primo messaggio di questa bacheca.
I principi di Lutero denotano conoscenze, uno studio attento, voglia di giungere alla verità e ad una oggettività in campo biblico. Suo errore fu non tener conto della storia della Chiesa e dei riconoscimenti che i libri deuterocanonici avevano avuto. Certo è che le conclusioni a cui giunse facilitarono molto il compito dei successivi apologisti della riforma in riguardo ad alcune dottrine che possono ritrovare una loro più chiara eco in questi testi che non nei protocanonici (come la preghiera per i defunti).
Dopo la parte costruens, gingiamo alla parte destruens dei due principi di Lutero; li riferisco in maniera più schematica:
I - L'esistenza ai tempi di Gesù di due canoni già definiti e L'autorità del concilio rabbinico di Jamnia.
II - La canonicità dei testi del Primo testamento riferendosi alla lingua in cui furono redatti, con la conseguente ammissione solo dei testi scritti originariamente in Ebraico.
Sarà bene leggere a proposito un recente documento della Pontificia Commissione Biblica dal titolo "L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa".
Brevemente, ma con approfondita bibliografia, si viene a conoscenza di come occorre sfatare, stando agli attuali studi, il mito dei due canoni; Infatti autori come Giuseppe Flavio ed altri riportano nei loro scritti elenchi di libri assai divergenti, dai quali si dimostra una covergenza netta sulla Torà e gli scritti dei cosiddetti profeti anteriori, ma l'esistenza di altri scritti "a cui ancora non si era dato un nome", espressione che equivale a dire che su di essi non ci si era ancora espressi.
Così anche quello che veniva definito fino a poco tempo fa il Concilio di Jamnia, non era in realtà altro che una scuola teologica, di libero dibattito e non normativa, che visse per più di un secolo.
Dai vari manoscritti in nostro possesso possiamo affermare che l'attuale testo masoretico,e dunque la definitiva esclusione dei testi deuterocanonici dal canone giudaico, risale al III /IV secolo, cioè ad un epoca in cui la chiesa era abbastanza indipendente e fondata per poter definire da sola, in modo del tutto indipendente dal mondo giudaico, cosa ritenere canonico e cosa no.
Sul secondo principio. Dobbiamo necessariamente scusare il povero Lutero perchè i Manoscritti di Qumran sono stati scoperti solo nel 1980, e dunque lui non poteva sapere che in palestina esistevano copie ebraiche delle cosidette "aggiunte greche" di Ester, che esisteva un testimone ebraico del Testo del Siracide e della storia di Tobia.
Inoltre gli attuali studi filologici hanno scoperto interi versetti biblici originariamente scritti in persiano ed aramaico anche nei testi protocanonici ...
Dunque i due principi scelti da Lutero per definire la canonicità, non risultano poter reggere al confronto con la storia e le scpoerte archeologiche più recenti.
E' necessario trovare un altro principio, ed un principio che non sia soggetto al mutare delle conoscenze e delle scoperte.
Qual è un tale principio? L'utilizzo universale dei testi sacri nelle azioni di culto della Chiesa durante i secoli.
Allora, andando a stuidare quali scritti venivano proclamati dai Cristiani nelle loro assemblee nei primi IV secoli, scopriremmo che nonostante dubbi, parziali e limitati rifiuti, il Canone sancito dal Concilio di Trento concorda con la prassi seguita da tutte le prime e più importanti chiese cristiane.
E un tale principio non potrà mai essere rovesciato, è oggettivo, molto più dell'analisi filologica, di teorie storiche o di un sentimento di assenso che dovrebbe essere suscitato dallo Spirito nel cuore del Credente.
Aspetto risposte a questo mess (che so essere lungo, ma spero non sia stato noioso), sia da fratelli cattolici che da fratelli protestanti.
Con immenso affetto, e augurandovi la buona notte (oddio!!!! Che ora si è fatta!!!), sempre vostro
Ireneo