Leopold Bloom
00lunedì 26 luglio 2010 16:35
Primo giorno
Io e l'elfo Kranot giungemmo al castello nel tardo pomeriggio.
Inizialmente il maniero ci parse vuoto e rivendicammo la sua conquista, la conquista, non il possesso. Allora cominciammo a veder spuntare gente, prima da uno o dall'altro angolo. Dopo un po di chiacchericcio con alcune persone appresi della presenza del nuovo capogilda dei Bardi, Lodovigo, il quale mi spiegò dei recenti problemi interni della gilda e mi disse che mi avrebbe osservato un po prima di riconfermare la mia presenza nella gilda dei Bardi, cosa avvenuta il giorno seguente all'alba. Nel frattempo erano in preparazione diversi rituali, per incantare una catena a quanto pare, poi saltati a causa di una maledizione sugli incantatori, ma di questo parlerò fra poco.
Arriva l'ora di cena e penso sia l'ora di fare una vera bardata, al che penso che sarebbe bello vedere la gente danzare al suon della mia musica, soprattutto mentre si gratta. Al che ci mettiamo daccordo con il taverniere e mettiamo alcune pozioni di prurito in alcuni piatti, a fine cena parte la danza, dopo cinque minuti smetto di suonare e io e Kranot scappiamo via come fulmini. Alcuni non l'hanno presa bene anche se dopo ci hanno fatto i complimenti ridendo.
Poco dopo cena gli incantatori decidono di fare una messa, a circa tre quarti del rito spariscono nel nulla gettando nel panico i presenti.
Segue una serie di attacchi di ombre, molto simili a quelle che avevo visto un anno prima a Forza D'Agrò, ci ritiriamo nel cortile esterno dove le mura erano parecchio lontane e potevamo difenderci meglio, difatti abbiamo resistito fino alla loro scomparsa.
Dopo un po vediamo spuntare gli incantatori, ma non sono in loro, sembrerebbero posseduti, posseduti dai vecchi abitanti del castello. Seguono una serie di frasi sconnesse, la padrona di casa, nella persona di Isabeau, ci intima di andare via, e chiama se i suoi due figli, Calime e Cedric, ci accusa di essere stati mandati da Miria, diceva che se non ce ne fossimo andati avrebbe chiamato suo marito, Viktor, nel corpo di Beleg. Vi erano anche Martino, col nome di Polonious, e Flavio, ovviamente entrambi posseduti.
Riassumo la storia che siamo riusciti a carpire: tale Viktor aveva ricevuto l'ordine dal suo capitano Miria di uccidere la propria famiglia, cosa che aveva rifiutato di fare, barricandosi nel maniero. Tuttavia uno di loro, Martino, pare fedele a Miria e li tradisce ed infine Viktor, come chiesto dal suo capitano, stermina la sua famiglia.
Nel frattempo scopriamo che mettendoli Ko tornano ad essere se stessi e ci affrettiamo ad eseguire, e anche a curarli ovviamente.
Il tempo di riprendersi, e riprenderci, e veniamo attaccati da dei demoni. Ci difendiamo abbastanza bene in taverna e resistiamo all'attacco, se nonchè gli incantatori vengono posseduti nuovamente stordendo me, altri bardi e persone varie in taverna. Nulla so di quello che è successo prima di riprendermi, dentro la taverna Isabeau era tornata in se e cercava di tenere la porta chiusa, fuori Lodovigo teneva la situazione con un attacco a bacetti.
In questo attacco perdono la vita Claire e Garrak, il resto della nottata passa più o meno liscia, permettendoci di riposare fino all'ora di pranzo del secondo giorno.
Secondo giorno
Nulla di particolare da annotare prima di pranzo se non la comparsa di un giovane elfo, diceva di essere un curatore e che era li per mettere le sue capacità al servizio della ribellione. A fine giornata si è rivelato essere Alan delle ceneri, anche se in effetti ha curato chiunque cadesse in battaglia.
Dopo il pranzo del secondo giorno vengono cancellati i rituali in programma e organizzato uno per salvare gli incantatori. L'organizzazione dura varie noiose ore, ore che io e Zoe abbiamo deciso di utilizzare cercando di creare una pozione col laboratorio di Lodovigo. Dopo un po veniamo accusati di aver somministrato un lassativo a Evoyn, una ragazza che anzi ci ha fatto compagnia mentre stavamo in laboratorio, fortunatamene era li presente Axis che con le sue conoscenze di alchimia ha potuto confermare che il liquido dentro la fiala che possiedevamo era solo succo di mela.
Seguono le prove del rituale, i muri magici e l'organizzazione della difesa. Il rituale viene concluso ma alla sua fine spuntano dei demoni dall'interno del circolo che, con qualche sforzo, vengono abbattuti, probabilmente erano quelli stessi che possedevano gli incantatori.
Nel frattempo Alan delle ceneri si rivela svanendo in un lampo di luce. Dopo altri esperimenti di alchimia giunge la sera dove veniamo sorpresi dai Melniboneani che riescono a prendere Lodovigo e a portarlo con se. Intanto appare Alan delle ceneri che girava per l'esterno del castello.
Incominciano le discussioni tra i ribelli "organizziamoci la difesa", "scappiamo via", "non possiamo fare niente". Alche io e Zoe facciamo notare che avevano appena preso e portato via uno di noi, quindi sarebbero venuti a chiedere un riscatto e se ci muovevamo potevamo raggiungerli per riprendere Lodovigo.
Chi ci ha ignorato, chi ci ha accusato di suicidio, decidiamo di girare per tutta la fortezza per trovarli, facciamo 2 giri della fortezza, passando per le sale di gilda, piani superiori e retro. Nel frattempo i melniboneani erano venuti a chiedere il riscatto: l'artefatto che avevamo trovato in cambio della vita del magistrato. Seguono varie discussioni sul cosa fare, poi tornano i melniboneani, i ribelli si rifiutano di ammettere di aver trovato un qualsivoglia artefatto e ciò segna la sorte di Lodovigo. Io e Zoe decidiamo di fare un altro giro e tornati in taverna troviamo il corpo senza vita di Lodovigo con gli incantatori intenti a pregarvi sopra e piangerlo. Ho stordito l'incantatore Cedric intento a dedicarlo, quello era un lavoro nostro, loro lo hanno fatto morire, noi ci saremmo occupati della sua anima e lo avremmo fatto vivere. Così l'ho dedicato in nome del vino e della musica, delle risate e dei bardi. Bevemmo per lui, lo facemmo bere, per poi subire ancora una volta attacchi di demoni, facilmente respinti.
Durante questo attacco Alan delle ceneri ha più volte curato membri della ribellione, questo dovrà fare riflettere sui suoi intenti.
Successivamente riesce ad afferrare e portare via San Kalesh, il suo corpo senza testa venne riportato da Alan delle ceneri all'alba.
Dopo il rapimento di Kalesh seguono attacchi da parte di Polipi, estremamente resistenti, che si protrarranno sino all'alba, quando Calime riceve momentaneamente in dono Ardes, risolvendo la situazione.
Sembra tornare la calma, andiamo a riposare.
Terzo giorno
Non accade nulla di particolare al mattino. Dopo l'ora di pranzo vengono a fare visita Kuranes e Cassandra, accompagnati da Alan. Intavolano una lunga discussione di cui io non ho ascoltato granchè, così tranquillamente come sono arrivati se ne sono andati dopo qualche ora.
Note:
L'artefatto di cui parlavano i melniboneani è la spada del Marchese Rughia, ritrovata il secondo giorno del conclave.