Serie A - prima giornata

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
nickturbine
00domenica 31 agosto 2003 13:14
nickturbine
00domenica 31 agosto 2003 13:15
Serie A: Reggina-Sampdoria 2-2 (anticipo)

Rimonta dei blucerchiati nella ripresa
E' finito con un pareggio per 2-2 il primo incontro della Serie A 2003-2004 tra Reggina e Sampdoria. Allo stadio Granillo di Reggio Calabria, i blucerchiati di Novellino hanno tolto ai padroni di casa la gioia della vittoria con una grande rimonta messa a segno nel secondo tempo. In svantaggio per 2-0 per i gol reggini di Cozza (5') e Di Michele (41'), i liguri hanno raddrizzato l'incontro grazie alle marcature di Bazzani (64') e Diana (73').

La partita
Gol, spettacolo e divertimento nel primo incontro della serie A 2003-2004. Un toccasana dopo un'estate di continue polemiche, di ricorsi, decreti, voti di sfiducia e assemblee infinite e infuocate. Al Granillo finisce 2-2, con una rimonta della squadra di Novellino che supplisce ad un brutto primo tempo dei blucerchiati.

Nei primi quarantacinque minuti la Reggina parte infatti bene e finisce meglio. La Samp e' bloccata, Bazzani prova a girare al volo dopo 2', colpisce piano e sporco. Belardi controlla. La Reggina segna subito, al 5'. Punizione di Cozza, forte e precisa che passa nella barriera, Antonioli tocca ma la palla finisce dentro. Uno a zero, e la Samp va in confusione. La Reggina invece gioca. Di Michele e' scatenato, fa la fascia sinistra avanti e indietro, recupera palla nella sua area e riparte. Lo fa una, due, tre volte, tanto che il suo dirimpettaio, Diana, non sempre gli sta dietro, e Falcone che lo copre e' in perenne difficolta'. Al 10' Sottil gira di testa, con la palla di poco a lato. Reazione della Samp, con l'unica vera occasione del primo tempo: al 24' cross dalla sinistra di Donati, Marazzina di testa e' veloce e preciso, ma Belardi para d'istinto. Doni va a vuoto e si segnala solo per un'ammonizione. Un quarto d'ora di manovre inutili della Samp, e arriva il capolavoro di Di Michele, al 40'. Volpi perde palla sulla trequarti, Mozart lancia di prima Di Michele sulla fascia sinistra: stop a seguire con un tocco solo, Falcone lo perde di vista e l'attaccante batte Belardi in uscita. Due a zero, che al 45' Dall'Acqua non trasforma in tre, solo perche' non riesce a dare forza ad un pallone d'oro messogli sulla testa da Di Michele.

Nel secondo tempo la Reggina ricomincia bene. Tre minuti e Cozza se ne va in contropiede, si accentra e lancia Falsini in area, un tocco per Di Michele e gol di tacco. Peccato che sull'ultimo passaggio l'attaccante sia in netto fuorigioco: gol annullato. E' troppo per Novellino. Entra Flachi per Marazzina. Non prima che Doni sfiori il palo di testa al 7'. Ma e' proprio l'ex atalantino a fare posto 5' dopo all'esordiente giapponese Yanagisawa. Al 19' Flachi crossa in mezzo all'area dalla sinistra, dove trova la testa di Bazzani: girata sul secondo palo precisa e gol. Due a uno. La Reggina reagisce subito con Falsini che di sinistro trova prontissimo Antonioli. Yanagisawa si muove bene, e colpisce il palo con un bel diagonale dalla sinistra al volo. Poteva essere il pareggio. Ma la Reggina non rimane zitta. Cozza ci prova da fuori, e il tiro finisce a pochi centimetri dal sette. Colomba mette dentro Stellone, per il giovane Dall'Acqua. Non serve a nulla, perche' la Sampdoria pareggia al 28'. Punizione-cross dalla sinistra di Volpi, Diana, totalmente da solo in mezzo all'area, non puo' far altro che segnare il 2-2. Gol da ex e niente esultanza. Entra Nakamura e la Reggina ci prova ancora: Stellone controlla bene in area e serve all'indietro per Paredes che di sinistro svirgola e mette sul fondo. Finisce 2-2: finalmente si è tornati a giocare. Sinceramente ne sentivamo la mancanza.

La curiosità
Sulle maglie dei giocatori della Reggina scesa in campo oggi contro la Sampdoria, al posto del nome dello sponsor, c'è la scritta "Reggio è passione". La società amaranto, infatti, non ha ancora uno sponsor ufficiale e per questo il presidente della Reggina, Lillo Foti, ha fatto apporre sulle maglie uno slogan che vuole essere anche un gesto di affetto verso i tifosi.

Le formazioni
Reggina (4-3-1-2): Belardi; Jiranek, Sottil, Franceschini, Falsini; Baiocco (68' Martinez) , Paredes, Mozart; Cozza; Di Michele (82' Nakamura), Dall'Acqua (71' Stellone). All. Colomba
Sampdoria (4-4-2): Antonioli; Diana, Falcone, Grandoni, Domizzi; Donati, Volpi, Palombo, Doni (57' Yanagisawa); Marazzina (52' Flachi), Bazzani (90' Zivkovic). All. Novellino

Arbitro: De Santis
Marcatori: 5' Cozza (R), 41' Di Michele (R), 64' Bazzani (S), 73' Diana (S)
Ammoniti: Doni (S), Falcone (S), Domizzi (S), Cozza (R)
Espulsi: -

Calcio Il giornale del calcio Motori Altri Sport 24 ore Sport

nickturbine
00domenica 31 agosto 2003 13:16
le partite di oggi

31-8-2003
Serie A: parte la caccia alla Juve
Prima giornata: bianconeri con l'Empoli
Dopo l'anticipo tra Reggina e Sampdoria, le grandi della serie A entrano in scena pomeriggio. Impegni non proibitivi per Juventus, Inter e Lazio, che giocheranno rispettivamente contro Empoli, Modena e Lecce, mentre per la Roma, priva di Totti, gara già difficile al Friuli contro l'Udinese. Completano il programma pomeridiano Brescia-Chievo e Perugia-Siena, mentre il Milan, vincitore della Supercoppa Europea, giocherà ad Ancona lunedì sera.

Juventus-Empoli
Esordio abbordabile per i campioni d'Italia, che non hanno mai perso nella loro storia al "Delle Alpi" contro i toscani. La formazione di Marcello Lippi, che si è già mostrata in ottima forma nel precampionato, punta ad una partenza lanciata, visto che le due giornate dopo la sosta le riserverà un calendario difficile con la trasferta a Verona e il match casalingo contro la Roma. Per quanto riguarda la formazione, il tecnico viareggino non ha convocato Edgar Davids e farà giocare il neoacquisto Appiah, così come Miccoli e Legrottaglie. I toscani cercano l'impresa con Rocchi unica punta e il trio Buscè-Tavano-Di Natale a dare fantasia.

Inter-Modena
Hector Cuper è arrivato all'anno decisivo della sua carriera interista: vittoria di scudetto o Champions, oppure l'addio. Il cammino stagionale parte dalla sfida ai canarini, che l'Inter ha sconfitto in entrambe le occasioni nella passata stagione. Il tecnico nerazzurro, dopo la cessione di Crespo al Chelsea, schiera Martins al fianco di Vieri in attacco, con Luciano e Van der Meyde sulle fasce. Kily Gonzalez partirà dalla panchina, mentre Cruz e Brechet saranno pronti per Siena. Per quanto riguarda gli emiliani, debutto di fuoco per Alberto Malesani, che lancia subito i nuovi arrivati Allegretti e Taldo.

Lazio-Lecce
Via non impossibile anche per i biancocelesti, che ospitano i pugliesi, mai vincitori all'Olimpico contro la Lazio. La qualificazione ai gironi di Champions League ha dato nuovo entusiasmo all'ambiente laziale, che si presenta con l'atmosfera ideale per l'inizio del nuovo campionato. A riposo Stam, uscito da Oporto con qualche acciacco, c'è Stankovic, mentre rimanderà l'esordio a Genova anche il neoacquisto Roberto Muzzi. I pugliesi, che sono riusciti a trattenere Chevanton nonostante le numerose richieste, si presentano con lo squalificato Piangerelli, al cui posto giocherà il giovane Rullo.

Udinese-Roma
Possiamo definirlo il big-match di questa prima giornata. Subito un test impegnativo per la formazione di Fabio Capello, che dovrà anche rinunciare al capitano Francesco Totti ed al nuovo arrivato Christian Chivu. Un problema in più per i giallorossi, che partono con il compito di cancellare la disastrosa scorsa stagione. In attacco ci sarà Delvecchio, preferito a Montella in virtù del suo miglior stato di forma. Per quanto riguarda i friulani, ceduto Muzzi, il punto di riferimento in attacco sarà Vincenzo Iaquinta, con Jorgensen e Jankulovski alle spalle. Per il resto, non ci sarà Pizarro; al suo posto gioca Pazienza.

Brescia-Chievo
Ancora privo di Roberto Baggio, che sarà pronto per la trasferta all'Olimpico contro la Roma del 14 settembre, la formazione di De Biasi è a caccia dei primi punti. Non sarà certamente agevole conquistarli contro un Chievo che punta ad essere una sorpresa per il terzo anno consecutivo. Anche se forse sarebbe più giusto parlare di conferma per la squadra di Delneri. I veronesi sostituiscono lo squalificato D'Anna con Barzagli, prelevato dall'Ascoli, mentre la coppia d'attacco sarà Cossato-Amauri. Le rondinelle, ceduto Tare al Bologna, lanceranno Maniero unica punta con Mauri e Schopp alle sue spalle.

Perugia-Siena
Dopo aver vinto l'Intertoto e conquistato la qualificazione in Coppa Uefa, la formazione di Serse Cosmi si tuffa nel campionato con il debutto contro i toscani, affrontati solamente in B e C. I grifoni si presentano con la formazione che ha vinto a Wolfsburg con la novità (per il campionato italiano) Bothroyd a fare coppia con Vryzas in avanti. Dovrà ancora attendere per l'esordio Gheddafi. I bianconeri, in A per la seconda volta nella storia, hanno ricevuto il transfer per Tore Andre Flo, ma Papadopulo non vuole rischiarlo rischiarlo subito. Sicuro presente è, invece, Enrico Chiesa, che sarà il punto di forza dell'attacco toscano. In difesa, subito in campo Cufrè.

nickturbine
00domenica 31 agosto 2003 20:35
i risultati
Brescia - Chievo 1-1
Inter - Modena 2-0
Juventus - Empoli 5-1
Lazio - Lecce 4-1
Perugia - Siena 2-2
Reggina - Sampdoria 2-2
Udinese - Roma 1-2

nickturbine
00domenica 31 agosto 2003 20:36
Goleada Juve: Empoli affondato

Al delle Alpi finisce 5-1
Partenza sontuosa dei campioni d'Italia della Juve nella prima di campionato contro l'Empoli. Dopo un primo tempo non esaltante, ma chiuso in vantaggio grazie ad un colpo di testa di Del Piero (16'), i bianconeri hanno dilagato nella ripresa, costringendo i toscani ad un durissimo 5-1. Al 51' rete ancora di Pinturicchio su punizione, poi la doppietta di Trezeguet (61' e 73') e la quinta rete, su rigore, con Di Vaio (85'). All'88' gol di Di Natale.

La partita
Basta Del Piero. Bastano un colpo di testa nel primo tempo (minuto 16) su imbeccata dalla sinistra di Zambrotta e una punizione rasoterra nella ripresa (51') che inganna Bucci. Il resto, almeno nel primo tempo, non è granché, anche se lo score di fine gara fa 5-1 (Trezeguet al 61' e 73', Di Vaio all'85' su rigore e Di Natale all'88') e l'impressione che lascia, chiara, è che la banda di Lippi, al solito, vince anche quando non gioca propriamente bene per 90' e, forse anche per questo, resta la favorita principale nella corsa allo scudetto. La Juve riparte da Juve. L'Empoli, niente affato malvagio ma troppo leggero in avanti, si inchina e passa la mano. Dopo essersela giocata a viso aperto almeno fino al raddoppio bianconero e dopo aver pensato, forse, di poter tornare a casa in piedi.

Così non è andata un po' perché, da che il calcio è calcio, la differenza la fanno i fuoriclasse e Rocchi non è Del Piero. E un po', va detto, perché ai toscani non ne va una giusta. Ma andiamo con ordine: 4-2-3-1 per entrambe le squadre, mediana discretamente sguarnita, molti attaccanti o semi-attaccanti e, dunque, propensione evidente a darsi all'arrembaggio. Tanto basta a Juventus ed Empoli a garantire emozioni. La prima dopo appena 6' arriva sull'asse Zambrotta (cross dalla sinistra)-Miccoli (conclusione alta). La seconda, di marca toscana, è l'anticamera del vantaggio bianconero. Buscè, ben servito in area da Rocchi, sfiora il palo alla destra di Buffon con un bell'interno sinistro (15'). Del Piero, sul ribaltamento di fronte, non sbaglia invece la mira e supera di testa Bucci insaccando un cross del solito ottimo Zambrotta. Uno a zero e pratica chiusa? Niente affatto, perché l'Empoli continua a macinare gioco con continuità e ad impensierire la retroguardia di Lippi con gli inserimenti dei suoi trequartisti. Al 28' ci vuole il miglior Buffon per opporsi alla conclusione di Di Natale. Passano due minuti e tocca ancora al portiere azzurro mettere una pezza anticipando in uscita Buscè. Sempre il centrocampista toscano sfiora il palo al 41' con un colpo di testa ravvicinato, mentre Di Natale ci riprova un minuto dopo da buona posizione. Nessuna traccia di Juve.

Nella ripresa accade però quello che non ti aspetti. Lippi riaggiusta la squadra inserendo Camoranesi al posto di un deludente Miccoli e riporta Nedved sulla sinistra (nella prima frazione il ceco aveva occupato la fascia destra). La Juventus cambia marcia e l'Empoli affonda dopo appena sei minuti. Al 49' Trezeguet colpisce la traversa con una bella girata da centro area. Due minuti dopo Del Piero è atterrato al limite dopo una bella incursione centrale e trasforma, al suo, infilando Bucci con un rasoterra. Il raddoppio tramortisce la formazione di Baldini che cala fisicamente e lascia spazio agli assalti bianconeri. Al 61' Trezeguet fa tris appoggiando in rete da due passi un angolo di Nedved. Sempre il francese fa festa al 73' realizzando il 4-0. Resta il tempo per qualche sostituzione e nulla più. Lippi butta nella mischia Di Vaio e Maresca per far rifiatare Del Piero e Nedved. Baldini ci prova con Ficini e Agostini. Non cambia nulla ed è anzi ancora la Juve ad andare in rete con Di Vaio su rigore all'85'. La goleada è poi chiusa dal gol della bandiera di Di Natale all88'.

Primo bilancio: Juve e Lazio travolgenti, importante successo della Roma a Udine, tre punti, anche se faticosi, dell'Inter in casa contro il Modena. Per il Milan tocca aspettare lunedì. Di nuovo calcio, insomma. Ci voleva.

La curiosità
Fa sorridere lo scudetto sulle maglie di tutti gli arbitri della serie A. In mezzo al petto, come quello che compare sulle maglie della Juventus: come dire, campioni d'Italia anche noi. Sarà...

Il tabellino
Juventus (4-2-3-1): Buffon; Thuram, Legrottaglie, Montero, Zambrotta; Tacchinardi, Appiah; Miccoli (46' Camoranesi), Nedved (81' Maresca), Del Piero (68' Di Vaio); Trezeguet. All. Lippi
Empoli (4-2-3-1): Bucci; Belleri, Cribari, Lucchini, Cupi (73' Agostini); Grella, Giampieretti; Buscè, Tavano (65' Ficini), Di Natale; Rocchi. All. Baldini D.
Arbitro: Pellegrino
Reti: 16' e 51' Del Piero, 61' e 73' Trezeguet, 85' rig. Di Vaio (J), 88' Di Natale (E)
Ammoniti: nessuno
Espulsi: nessuno

Calcio Il giornale del calcio Motori Altri Sport 24 ore Sport

nickturbine
00domenica 31 agosto 2003 20:36
Roma è subito "capoccia"
Lazio super, Roma spietata:due vittorie
Comincia nella maniera migliore il campionato delle romane: la Roma ha espugnato Udine con un 2-1 firmato da Delvecchio e Montella, autore nella ripresa della rete decisiva dopo il momentaneo pareggio di Kroldrup. La Lazio ha dato spettacolo contro il Lecce e ha vinto 4-1 con le reti di Albertini, Corradi e Fiore nel primo tempo e Oddo nel finale. Il gol della bandiera dei pugliesi siglato ad inizio ripresa da Konan.

UDINESE-ROMA 1-2
Capello schiera la prima Roma ufficiale della stagione con l'amato 4-4-2: confermate le intenzioni della vigilia con Mancini e Delvecchio preferiti a Tommasi e Montella. Anche Spalletti non si discosta dallo schema che ha funzionato assai bene nella scorsa annata: 3-4-3 con Jankulovski e Jorgensen pronti a incrociare dalle parti di Iaquinta. La partenza è friulana. Dopo un bel tiro di Manfredini al 4', ecco il primo caso da moviola dell'anno: Sensini realizza di testa, ma Trefoloni dice di no per un fallo (assai dubbio, ci sembra) di Iaquinta su Emerson. E' un campanello d'allarme che sveglia i giallorossi. Il centrocampo, guidato da Emerson, inizia a ingranare e proprio il brasiliano, al 12', dà il via all'azione che porta al gol Delvecchio: assist verticale per Mancini, ottimo inserimento e preciso assist rasoterra da destra per l'accorrente centravanti, che infila a due passi dalla linea bianca. La Roma continua a giocare bene per una decina di minuti, ma non sfrutta l'opportunità di colpire immediatamente. L'Udinese, infatti, si riorganizza e comincia pian piano a imporre i suoi ritmi: Samuel salva disperatamente su Pinzi, poi è Pelizzoli ad esibirsi su Jankulovski, senz'altro il migliore tra i padroni di casa. Sull'angolo conseguente nessuno ritiene, ancora una volta, di dovere marcare Sensini: il "caudillo" bianconero devia sul primo palo e mette in condizione Kroldrup di correggere a rete in scivolata. E' il 26' e la partita decolla: l'Udinese insiste e la Roma, grazie ai colpi di un ispirato Cassano, cerca di sorprenderla in contropiede. Prima della fine del tempo, due occasioni per i giallorossi (per Mancini, imbeccato dal genietto barese e Delvecchio) e una per gli uomini di Spalletti (assolo di Jankulovski, fuori di poco).

Inizia la ripresa e i temi del match subiscono un'immediata variazione: Bertotto commette fallo da ultimo uomo su Cassano, per il capitano friulano è cartellino rosso. Sulla punizione che ne deriva, grande parata di De Sanctis su Candela. Capello non dorme e prova a vincere la partita: fuori un centrocampista, Lima e dentro Montella. Spalletti tenta di cautelarsi inserendo Pieri per Pizarro. La Roma preme, Delvecchio spreca una buona opportunità, poi ci pensa Dacourt a rovinare i piani giallorossi: il francese, già ammonito, commette un inutile fallo di mano volontario ai limiti dell'area udinese. Scatta l'espulsione, Capello si infuria ed è costretto a riequilibrare la squadra togliendo Delvecchio e mettendo dentro De Rossi. A tranquillizzare il tecnico ci pensano Cassano e Montella al 25': il primo ruba palla a Pinzi, salta Sensini e porge all'aeroplanino, che buggera De Santis con una pregevolissima veronica di tacco. Alla Roma, ora, non resta che reggere il prevedibile assalto udinese e tentare di chiudere in contropiede: piano che riuscirebbe alla perfezione se Mancini non sprecasse tre ottime occasioni. La sofferenza dei romani, invece, dura fino al 94', ma il risultato non cambia. Pur senza Totti e Chivu, Capello lancia un preciso segnale al campionato: la Roma, quest'anno, sarà seduta al tavolo che conta.

Il tabellino
UDINESE (3-4-2-1): De Sanctis, Bertotto, Sensini, Kroldrup, Alberto (75' Nomvethe), Pinzi, Pizarro (53' Pieri), Manfredini (84' st Janker), Jankulovski, Jorgensen, Iaquinta. All. Spalletti.
ROMA (4-4-2): Pelizzoli, Panucci, Samuel, Zebina, Mancini, Dacourt, Emerson, Lima (59' Montella), Candela, Cassano (83' D' Agostino), Delvecchio (66' De Rossi). All. Capello.
Arbitro: Trefoloni di Siena
Reti: 13' Delvecchio, 26' Kroldrup, 70' Montella
Ammoniti: Lima, Samuel, De Rossi e Pinzi per gioco falloso
Espulsi: 50' Bertotto per fallo da ultimo uomo; 62' Dacourt per doppia ammonizione.




LAZIO-LECCE 4-1
Tutto facile, anche troppo. La Lazio non ha assolutamente risentito delle scorie dell'impegno di Champions League contro il Benfica e ha inaugurato il nuovo campionato riprendendo il discorso cominciato nella passata stagione: bel gioco, tecnica e gol. Mancini ha schierato la squadra titolare secondo il classico 4-4-2 e ha iniziato fin dalle prime battute a proporre continue manovre offensive. Il Lecce, schierato da Rossi con un prudente 5-3-2, è apparso in netta difficoltà a centrocampo, dove Albertini, Fiore e Stankovic hanno fatto il bello e cattivo tempo. L'Aquila trova il gol già al 15', ma la punizione di Mihajlovic e deviata da Corradi, in posizione di fuorigioco. Rete annullata e solo rinviata di 5 minuti: Albertini riceve in area da sinistra, è libero di controllare, girarsi e infilare Amelia con un preciso tocco di sinistro. Dopo altri 300 secondi, il bis: Stankovic approfitta di un buco della retroguardia salentina, entra in area e tira: Amelia è bravo a chiudere lo specchio, ma non può fare nulla sul tap-in di Corradi, libero davanti alla porta. Il Lecce, evidentemente, paga anche la scarsa esperienza di alcuni esordienti e non solo la schiacciante superiorità tecnica dei romani. Prima della fine del tempo, l'Olimpico ha ancora modo di esultare per il gran gol di Fiore, che infila l'incrocio dei pali da 25 metri.

Visto che tutto è già stato compromesso nei primi 45', Rossi pensa bene di dare spazio ai giovani e non viene deluso: la Lazio rientra in campo un po' svagata e dopo soli 4' il giovanissimo africano Konan, subentrato all'incolore Vucinic, sorprende Peruzzi di testa su cross di Tonetto. Un gol che non ricarica le energie nervose dei biancocelesti, che solo a tratti impostano le loro manovre in velocità. I pugliesi prendono in mano il pallino e i laziali non devono vivere un finale agitato solo grazie all'imprecisione degli avversari, che sprecano ottime occasioni con Tonetto e Chevanton, sfortunato in almeno due occasioni. E tra tanti gol sprecati, come è puntuale logica del calcio, arriva la quarta rete laziale: Oddo si accentra, prova un sinistro a girare e incoccia la gamba di Couto, che spiazza Amelia. C'è ancora tempo per una apprezzabile reazione d'orgoglio del Lecce (palo di Ledesma, Konan manca la correzione vincente) e per gli applausi finali dei tifosi, che tornano a casa con una certezza: anche quest'anno ci sarà da divertirsi.

Il tabellino
Lazio (4-4-2): Peruzzi, Oddo, Couto, Mihajlovic, Favalli, Fiore, Albertini (65' Dabo), Stankovic, Cesar (59' Conceicao), Corradi (81' Inzaghi), Lopez. All.: Mancini.
Lecce (3-5-2): Amelia, Silvestri, Stovini, Abruzzese, Siviglia, Giacomazzi, Tonetto, Ledesma (69' Cassetti), Rullo (46' Budel), Chevanton, Vucinic (46' Konan). All.: D. Rossi.
Arbitro: Bertini di Arezzo
Reti: 18' Albertini, 24' Corradi, 36' Fiore, 49' Konan, 83' Couto
Ammoniti: Mihajlovic e Giacomazzi per gioco falloso


nickturbine
00domenica 31 agosto 2003 20:38
Inter, una vittoria da brividi
I nerazzurri piegano per 2-0 il Modena
Inizia con vittoria soffertissima il campionato 2003/2004 dell'Inter. Tra le mura amiche del Meazza, i nerazzurri hanno infatti piegato il Modena con due gol messi a segno negli ultimi otto minuti di partita. Ad aprire le marcature ci ha pensato Vieri all'86', a raddoppiare Materazzi al 94'. Primo tempo noioso, con gli emiliani più pericolosi, e assedio nerazzurro nella ripresa risolto solo allo scadere. Per Vieri anche un palo clamoroso al 58'.

La partita
Imballata, asfittica, arruffona: questa l'Inter dei primi quarantacinque minuti, mai pericolosa, priva di gioco, molle di gambe e previdibile nella, si fa per dire, manovra. Bella, grintosa, agguerrita l'Inter della ripresa. Sfortunata nello sfiorare a più riprese il vantaggio, assistita dalla buona sorte a trovarlo praticamente allo scadere. Due squadre, due volti di una stessa partita che regala comunque ai nerazzurri il successo tanto cercato e lascia ai tifosi, tra luci e ombre, la sensazione di avere di fronte una compagine disposta a non mollare mai.

Eppure di motivi per soffrire e disperarsi, almeno nella prima frazione, ce ne sono stati parecchi. Probabilmente troppi. I buoni propositi di Cuper, bel gioco e meno sofferenza, si infrangono infatti ben presto contro un Modena ordinato e puntuale, attento in difesa e spregiudicato quel tanto che basta nel ripartire in contropiede.

Ma senza nulla togliere agli uomini di Malesani, sono i nerazzurri a mancare. Latita il tanto decantato gioco sulle fasce, dove a destra un Luciano a tratti inguardabile si fa costantemente anticipare dagli avversari e dove a sinistra un Van der Meyde più volonteroso si spegne anzitempo assentandosi dall'incontro; al centro il solo Emre si danna l'anima nel cercare, invano, compagni smarcati e Cristiano Zanetti è costretto ad un superlavoro nel cercare di braccare le incursioni di Marasco e Campedelli. Così di nuovo rispetto all'anno scorso c'è solo un Vieri un poco più manovriero e lontano dalla porta avversaria e un Martins alla ricerca dello spunto vincente in velocità ma mai incisivo come nel precampionato.

Allora, eccezion fatta per un lampo improvviso poco prima del quarto d'ora (bel pallone di Vieri e scatto del nigeriano che dal vertice dell'area spara a lato della porta di Ballotta), per tutta la prima frazione i nerazzurri non riescono mai ad avvicinarsi alla porta emiliana con reale pericolosità. Al contrario il Modena, costretto a rinunciare a Taldo sostituito da Vignaroli poco dopo la mezz'ora, gioca con calma ed intelligenza: difesa sempre accorta e ben chiusa, centrocampo dinamico e fortemente tonico, pronto ad innescare un Kamara a tratti molto ispirato. Così al 38' sono proprio gli emiliani a sfiorare il vantaggio: Vignaroli crossa da destra e l'attaccante francese colpisce di testa da pochi passi spedendo a lato un pallone che Toldo si limita solo ad osservare.

Meglio, ma non ci voleva veramente nulla, la ripresa. Se non da subito sul piano del gioco, comunque più arioso e ordinato, per lo meno nel computo delle occasioni da gol. Nell'arco di quindici minuti, l'Inter si presenta infatti per quattro volte all'appuntamento con il possibile vantaggio, fallito però sempre o per troppa precipitazione o per sfortuna. Ci prova Martins per tre volte. La prima di testa sullo sviluppo di un calcio d'angolo, le altre due di piede: in un caso spara alto, nell'alto si fa anticipare da Ballotta dopo un lancio perfetto di Materazzi. Ma l'occasione più clamorosa tocca a Vieri al 13': l'ariete nerazzurro controlla a centro area, mette a sedere Ballotta e spara a colpo sicuro. Suo malgrado la palla finisce sul palo interno e carambola fuori dalla parte opposta.

Al 65' Cuper corre ai ripari: fuori Cristiano Zanetti e Luciano, dentro Kily e Lamouchi. Van der Meyde, ben più vivace di quello visto in precedenza, si sposta sulla destra e il mancino argentino lo rileva a sinistra. Il pressing nerazzurro cresce, il Modena retrocede e al 68' serve un grandissimo Ballotta per negare ai padroni di casa la gioia del vantaggio: angolo dalla destra, incornata di Cordoba e strepitoso intervento del portiere emiliano proprio sulla linea di porta.

Finalmente l'Inter incomincia a giocare bene. Martins prende coraggio e sale in cattedra, supplendo ad un Vieri invece un poco appannato. Il nigeriano chiama palla e si danna l'anima: al 73' brucia sullo scatto il proprio controllore, entra in area e tocca indietro dove però Van der Meyde, tutto solo, spara altissimo, sprecando una favorevolissima occasione.

Sotto assedio, la difesa ospite finisce col capitolare a soli quattro minuti dal termine. Come dire, a un passo dalla tanto sospirata meta. Ci pensa, come al solito, Vieri. In ombra fino a quel momento, Bobo raccoglie un perfetto assist di Helveg, subentrato a Emre dieci minuti prima, e insacca il gol del vantaggio. Poi, sulle ali dell'entusiasmo, allo scadere arriva anche lo splendido raddoppio di Materazzi.

Cuper e i 70.000 di S. Siro possono tirare un sospiro di sollievo. E se l'Inter è quella vista nella ripresa possono anche sorridere, a patto però che quella dei primi quarantacinque minuti sia solo un incidente di percorso già archiviato.

Il tabellino
Formazioni
Inter (4-4-2): Toldo; J. Zanetti, Materazzi, Cannavaro, Cordoba; Luciano (65' Kliy Gonzalez), C. Zanetti (65' Lamouchi), Emre (78' Helveg), Van der Meyde; Vieri, Martins. All. Cuper
Modena (3-4-2-1): Ballotta; Mayer, Cevoli, Ungari; Campedelli, Marasco, Milanetto, Balestri; Kamara (65' Corrent), Allegretti, Taldo (32' Vignaroli). All. Malesani
Arbitro: Farina
Reti: 86' Vieri, 94' Materazzi
Ammoniti: Marasco (M), Emre (I), Ballotta (M), Ungari (M)
Espulsi: -

Calcio Il giornale del calcio Motori Altri Sport 24 ore Sport

nickturbine
00lunedì 1 settembre 2003 09:27
Le pagelle di Udinese-Roma secondo Tgcom:
Adriano, assoli da virtuoso
Signori "tradisce" Mazzone


BOLOGNA
Pagliuca 6 Una buona dose di responsabilità sul 2-2 di Adriano, prima diversi buoni interventi: su tutti una uscita kamikaze sul lanciatissimo Bresciano
Zaccardo 5,5 Bresciano non fa l'ala di mestiere, ma lo mette in croce più di una volta. Anche Seric, dalle sue parti, ha gioco facile
Natali 6.5 Provate voi a giocare in una nuova squadra, con nuovi compagni, con un nuovo allenatore senza avere fatto nemmeno un allenamento. E, soprattutto, trovarvi di fronte il tarantolato Adriano. L'ex atalantino non si spaventa e se la cava più che discretamente
Juarez 6 A un certo punto sembra l'unico ad arginare Adriano. Un cartellino giallo, ma prova comunque dignitosa.
Moretti 6 Spesso meglio davanti che dietro, dove Nakata gli rende la vita difficile. Si guadagna comunque la sufficienza.
Troise 5 Entra a freddo e compie un paio di sbavature: la seconda costa il 2-2 di Adriano, che gli sale letteralmente in testa sul cross di Marchionni.
Guly 6 Di professione tornante, riesce a rendersi utile segnando il gol iniziale e correndo per chilometri sulla fascia: ma la sua produttività, francamente, è bassina.
Dalla Bona 6 Soffre tremendamente nella prima parte dell'incontro, poi cresce: un paio di buoni lanci, da rivedere.
Colucci 6,5 La sua esperienza risulta decisiva per reggere nel momento in cui i palleggi del Parma mandano in tilt il centrocampo. Ne prende parecchie e ne dà pure.
Bellucci 5 Le fasce sembrano essere il punto debole del primo Bologna di Mazzone: ma se Guly almeno la sbatte dentro e corre, lui risulta non pervenuto. Giustamente sostituito a metà ripresa.
Pecchia sv Entra al posto dello smarrito Bellucci, niente di particolare da segnalare.
Signori 5,5 Proprio il capitano tradisce Mazzone, che si è messo nelle sue mani: nel primo tempo di testa e nel secondo di sinistro fallisce due occasioni in maniera non degna della sua classe.
Locatelli 6.5 Entra nel Guinness dei primati realizzando il gol del 2-1 dopo qualcosa come 5 secondi dal suo ingresso in campo. Anche dopo la rete cerca di lanciare i compagni verso la porta del Parma.
Rossini 6.5 Negli schemi mazzoniani, lui ha il compito più improbo: quello dell'ariete che smista di testa ai "piccoletti" vicini. Ci riesce alla perfezione entrando in entrambi i gol rossoblù.

Mazzone 6.5 Buona la prima, Sor Carletto. In soli tre giorni, il Bologna ha già messo in pratica l'unica cosa che poteva imparare in così poco tempo: il carattere del suo allenatore. Il resto verrà poi.

PARMA
Frey 6 Un po' goffo sul gol di Guly, incolpevole su quello di Locatelli. Per il resto nessuna incertezza di rilievo.
Bonera 6 Gran salvataggio su Rossini in avvio, poi lascia pericolosamente via libera a Signori al 37'. Per sua fortuna, Beppe-gol fallisce il bersaglio.
Castellini 5 L'emozione per l'immediato ritorno da ex e una botta al polso complicano la sua partita: preso in mezzo in entrambi i gol del Bologna e in occasione del palo di Signori nella ripresa.
Ferrari 5,5 Soffre tremendamente la stazza fisica di Rossini, che lo batte sempre sugli stacchi aerei. Si prende anche un cartellino giallo.
Seric 6,5 Uno dei più positivi, attacca lo spazio ogni volta che Zaccardo glielo consente (e non sono poche). I suoi raid sono favoriti anche dalla latitanza offensiva di Guly.
Barone 6,5 Molto bene nel primo tempo, poi scompare un po' alla distanza. Ma dimostra di essere un frangiflutti dai piedi buoni
Blasi 6 Sufficienza meritata più per quantità che per qualità. Bella battaglia con Colucci e Dalla Bona
Nakata 6.5 Nonostante venga schierato per gran parte in un ruolo non suo, riesce a dare un notevole contributo alla manovra del Parma. Fallisce però una facile palla-gol al 19' del primo tempo.
Marchionni 6,5 Prandelli lo butta dentro sull'1-2 chiedendogli di scardinare la difesa bolognese dalle fasce: detto e fatto, dal suo cross nasce la rete del definitivo pareggio.
Morfeo 6,5 Primo tempo da applausi: agisce dietro Adriano ed è l'artefice massimo, con il brasiliano, del gran quarto d'ora giocato dal Parma. Poi cala alla distanza e Prandelli lo cambia.
Gilardino sv Pochi minuti per mettersi in luce, non riesce a ripetere le prodezze del precampionato e dell'Under 21.
Bresciano 6,5 Trova spazio grazie alla nuova disposizione tattica del Parma, dimostra di meritarlo con una prestazione molto continua. Sfiora il gol ad inizio ripresa.
E.Filippini 6 Entra quando Prandelli, gradualmente, ripiega sul 4-4-2. Solita grinta, specie quando il Parma si trova a rimontare.
Adriano 7.5 Due gol, due pali, un paio di conclusioni che hanno piegato le mani a Pagliuca: la prima senza Mutu riesce alla grande, dimostra che può fare reparto anche da solo. Se riesce a eliminare qualche pausa, può essere davvero considerato tra i più forti attaccanti del mondo.

Prandelli 6 Azzecca le scelte in attacco, dove deve ridisegnare una squadra orfana di Mutu. Dietro, forse, dovrebbe sostituire il frastornato Castellini con Paolo Cannavaro.

Calcio Il giornale del calcio Motori Altri Sport 24 ore Sport

nickturbine
00martedì 2 settembre 2003 09:51
Sheva più Kaka: 2-0 del Milan

L'ucraino segna, il brasiliano incanta
Il Milan ha vinto 2-0 ad Ancona l'incontro che ha chiuso il programma della 1.a giornata di Serie A. I rossoneri si sono aggiudicati i tre punti con una doppietta di Andriy Shevchenko, in gol al 30' del primo tempo su punizione e al 31' della ripresa in azione di contropiede. Gara molto tirata dal punto di vista nervoso, con Bilica e Maldini espulsi al 10' della ripresa dopo una rissa in area. Grande prestazione di Kaka, all'esordio italiano.


La partita
Una grande ammucchiata a centrocampo: questo è quello che propone, fin dalle prime battute, la gara tra Ancona e Milan. Menichini, assertore convinto e realista del "primo non prenderle", inserisce nella zona nevralgica del terreno di gioco qualcosa come 6 giocatori: Russo a destra, Sussi a sinistra, tutti gli altri in mezzo compreso Di Francesco, che alla sua età deve scoprirsi novello trequartista. Al Diavolo bastano e avanzano Nesta e Maldini per tenere a bada Darione Hubner, lasciato solo soletto davanti. Cafu, dunque, ha la possibilità di giocare più avanzato e restringere ancora di più degli spazi da loculo giapponese. Chi tenta di liberarsi dalla gabbia è Kaka, che si presenta dopo soli 3 minuti con un coraggioso esterno destro dai 22 metri che non finisce molto lontano dal palo. Il giovane brasiliano corre, arretra a prendere palloni, punta l'uomo, suggerisce: ogni volta che tocca la sfera, l'azione milanista si vivacizza. Di occasioni da rete, comunque, non se ne vedono troppe: l'Ancona spaventa i campioni d'Europa al 27' con una punizione di Milanese deviata dalla barriera che crea qualche patema in area rossonera. Dopo 3 minuti, il Milan passa proprio su calcio piazzato: fallo su Serginho, conclusione precisa ma non irresistibile di Shevchenko, Scarpi è troppo incerto e la palla si infila nell'angolino basso.

Il tempo si chiude senza altri scossoni di rilievo, la ripresa si apre all'insegna delle botte: l'Ancona la mette sull'agonismo, ma il Milan, sorprendentemente, indossa il vestito della provinciale e restituisce con gli interessi. All'8', Maini finisce fuori dopo un durissimo contrasto con Gattuso, poi tocca a Serginho (ammonito) stendere Russo e infine, al 12', Bilica e Maldini pensano bene di prendersi a pugni in area di rigore: Collina vede ed estrae il rosso per tutti e due. Davvero clamorosa la reazione del capitano rossonero, da sempre esempio di nervi saldi ed equilibrio: va detto che è stato provocato da una gomitata sleale del brasiliano, ma il suo inseguimento a caccia di vendette è davvero un inedito di cui si poteva fare a meno. L'Ancona prova a sfruttare i nervi scoperti del Milan, ma dopo una bella conclusione di Carrus al 19' di poco a lato, al Conero inizia lo show di Kaka. Il giovane brasiliano, nonchè spaventarsi per il bollente clima sul campo, sale in cattedra e dirige alla grande i contropiede rossoneri, ben assistito da Shevchenko. Il ragazzo venuto da San Paolo fallisce due palle gol al 20' e al 22', osserva una incredibile carambola in area anconetana (palo di Shevchenko tra due miracoli di Scarpi su Laursen) e infine, al 31', dà il via con un grande taglio a Cafù all'azione del 2-0 milanista, siglato con grande freddezza dall'attaccante ucraino. L'Ancona si arrende e il Milan può fare accademia fino al termine. Difficile stabilire, in conclusione, se hanno colpito di più il temperamento agonistico sfoderato nel momento più delicato o le prodezze sfornate senza soluzione di continuità da Kaka: quello che è sicuro, è che il Diavolo torna a Milanello sicuro di avere un asso in più nella manica.

La curiosità
La rissa tra Bilica e Maldini è proseguita nel sottopassaggio: il capitano milanista, forse mai così infuriato nella sua lunga carriera, ha inseguito e raggiunto il rivale. Sono volati altri colpi proibiti, nella mischia sono finiti anche Seedorf, Hubner e rappresentanti delle due panchine. Il referto arbitrale sarà pesante per entrambi: minimo due giornate di stop.

Il migliore
Kaka 7,5 Raramente si è visto un esordio italiano di questa portata da parte di un giovane giocatore straniero. Le uniche pecche sottoporta, dove fallisce un paio di occasioni importanti. Ma per il resto, è un "10" che abbina visione di gioco, velocità e personalità. Promosso a pieni voti.

Il peggiore
Bilica 4,5 L'altra faccia del Brasile. Come difensore è la solita incognita, visto che dalla parte di sua competenza Shevchenko, Kaka e Serginho (quando si fa vedere) hanno gioco facile. Meglio come pugile, decisamente. Tra l'altro, non è nuovo a questi deprecabili show.

Tabellino e pagelle
Ancona (3-5-1-1): Scarpi 5,5 Bilica 4,5 Viali 6,5 Milanese 6 Sussi 6 Maini 6,5 (54' Bruno 6,5) Carrus 6,5 Berretta 5,5 Russo 6 Di Francesco 6,5 (79' Sommese sv) Hubner 6 (58' Ganz 5,5). All.: Menichini 5,5.
Milan (4-3-1-2): Dida sv Cafu 6 Maldini 5 Nesta 6,5 Costacurta 6 Gattuso 6,5 Pirlo 6 (63' Ambrosini 6) Serginho 6 (78' Seedorf 6) Kakà 7,5 Inzaghi 5 (62' Laursen 6) Shevchenko 7,5. All.: Ancelotti 6,5.
Reti: 30' e 76' Shevchenko
Arbitro: Collina di Viareggio
Ammoniti: Costacurta e Serginho per gioco falloso
Espulsi: Bilica e Maldini al 56' per reciproche scorrettezze

Voto all'arbitro
Collina 6 Non sbaglia niente a livello di singoli interventi, ma ha la colpa di non avere subito distribuito un po' di cartellini in più quando era evidente, a inizio ripresa, che il clima si stava scaldando pericolosamente.

Voto alle squadre
Ancona 6
Milan 6,5

Voto alla partita
5,5


nickturbine
00martedì 2 settembre 2003 09:52
risultati
1° giornata

Ancona - Milan 0-2
Bologna - Parma 2-2
Brescia - Chievo 1-1
Inter - Modena 2-0
Juventus - Empoli 5-1
Lazio - Lecce 4-1
Perugia - Siena 2-2
Reggina - Sampdoria 2-2
Udinese - Roma 1-2

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:57.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com