Sonia

Ho rimandato (ho fatto mandare) Sonia a varie piccole case editrici per vedere se mi considera qualcuno.
Secondo voi, in tutta sincerità, c'è una seppur vaga speranza?


P.S. Chi visse sperando..

Secondo me è meglio spedire e provare piuttosto che chiudere tutto in un cassetto..

E' vero che chi vive sperando muore cacando,ma meglio proporre e tentare che lasciar perdere e buttar via..

Provarci sempre, ma senza farsi troppe illusioni.

Mr Weiss, 28/02/2010 0.21:

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Ho rimandato (ho fatto mandare) Sonia a varie piccole case editrici per vedere se mi considera qualcuno.
Secondo voi, in tutta sincerità, c'è una seppur vaga speranza?


P.S. Chi visse sperando..

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In tutta sincerità, Sonia è un libro particolare. Non è facilmente interpretabile ad occhi non "ricettivi". Ha un velo che copre la sua essenza e non tutti sanno/riescono a captarlo e a "vedere".
Io spero che riesca a trovare persone veramente "aperte" da questo punto di vista.
Appunto, sperare non serve a niente. Muoversi è tutto. Se poi non va non puoi certo dire che non ci hai provato. Ma io credo che chi merita prima o poi sale a galla.

E qualcuno sa se c'è ancora qualche rivista che pubblica ancora brevi racconti?

Gentile Sig. Bianchi,
ho finalmente avuto il piacere di leggere il suo manoscritto e da
queste mie poche parole può già intuire che la valutazione è positiva:
l'inizio è spiazzante e l'intreccio intrigante; anche lo stile è buono
e riconoscibile.
Detto questo, mi trovo ad informarla che Ananke è solita chiedere un
contributo all'autore per quanto riguarda la pubblicazione di opere di
narrativa. Voglio precisare che si tratta di acquistare un certo numero
di copie ad un prezzo agevolato, poi rivendibili nei circuiti diversi
da quello delle librerie (ad esempio presentazioni o edicole).
Può interessarle? In caso affermativo potremmo approfondire i dettagli
contrattuali, o eventualmente incontrarci qui in sede per parlarne in
maniera più diretta. Rimango comunque a disposizione per qualsiasi
delucidazione in merito.
Attendendo un suo riscontro, le porgo i più cordiali saluti e la
ringrazio ancora per averci contattato.




Capperini, se non fosse che vogliono la grana uno ci potrebbe anche credere.

Quel che fa girare il cazzo è che si spacciato per case editrici che non chiedono contributi agli autori..

La tristezza di questo modo di far editoria (purtroppo molto diffusa) rappresenta un fenomeno che taglia le gambe a chi ha il sogno di divenir scrittore;

Editori che non hanno la minima voglia (ne gli attributi) per mettersi in gioco e rischiare su autori emergenti (causata dalla totale disabitudine nel saper riconoscere il talento).

Non voglio pensare che sian tutti così..

Don't worry, prima o poi la vela si spiega