Ieri come programmato, uscita di pesca. Menù del giorno: arenicola, coreano, americano, bigatti no e giusto per cercare di insilare roba very big anche cannolicchio. Il bigattiera giusto per dessert.....
Spot: s.alessio. Ottimo posto già collaudato e quindi: il posto c'è, l'esca pure l'attrezzatura non manca ( prima uscita seria con la mia nuova Maver Elite 190 e mulo daiwa windcastc4500 Z).
Appena arrivi la prima imprecazione: vento forte di maestrale!!!
Dalle 15 alle 21 niente di più di 4 tracine di cui la più grossa con il cannolicchio.
Totale canne in acqua: sei!!! Tutte le combinazioni possibili di distanza ed esca le ho provate!!
Spero nel cale della sera per una riduzione dell'intensità ed effettivamente così e'. E qui comincia il bello: il mare ancora mosso e vetrini rigidi non permettono di apprezzare le toccate, ma per ben sei volte, di co sei, porto su il finale più corto e senza ami...
Cambio diametro al finale, faccio una treccina giusto per irrigidirlo e mi chiedo: ope, orate (a sant'Alessio???) o...che?
Un accenno al vettino e ferro: sembrava stessi trainando una nave!! Alla fine viene fuori dall'acqua un gronco di una sessantina di cm!! Ecco svelato il mistero. Rimetto in acqua il calamento e riecco una nuova zavorra ancor più pesante della prima. Arrivato sulla battigia ecco veri fuori un altro gronco più grosso di quello di prima, ma sbaglio a tirarlo fuori e lo perdo!!! Verifico che in realtà mi ha aperto gli ami che uso: deigli Aberdeen molto sottili ottimi per l'arenicola, molto snelli e sottili, ma delicati ci per quel mostro!!
Monto un beak della tempest, di nuovo in acqua e stavolta lo prendo. Stessa taglia del precedente. L'ora e tarda e sono stanco e decido di smontare e andare a dormire.....
Morale: sant'Alessio che vai, gronco che trovi !!!