Storie di cani, gatti ed anarchia.

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Mr Weiss
00sabato 10 ottobre 2009 22:27


Io, Cane poliziotto

Fare il poliziotto è sempre stato il mio sogno. Del resto c’ero destinato fin da cucciolo; ed è bello, è bello perché il mio sogno era esattamente quello che mi sarebbe sicuramente capitato. Non è da tutti desiderare quel che certamente sarà tuo. In genere si desidera quel che non si può avere! Iniziai l’addestramento ad Albenga. Io ero nato a Imperia, ma la scuola lì non c’era; Era ad Alberga, così è lì che crebbi. In quella bella scuola nel verde. Del resto, per quel che riguarda noi cani, non è importante dove sei nato, ma quando. Nessuno chiede al tuo accompagnatore ?Dov’è nato?’ Gli chiedono tutti ‘Quanto ha?’ Che poi che cazzo gliene frega? se mi passate l’espressione. Ma torniamo alla scuola,; io ero il migliore, ero fortissimo. Trovavo in meno di un minuto un mezzo grammo di cocaina in un campo così grande che un uomo ci si sarebbe perso. Io trovavo il mezzo pezzo, lo portavo al mio conduttore e.. lui me lo faceva annusare di nuovo. Capii troppo presto che ordine e disordine vanno a braccetto. Tra l’altro sospetto anche che il grammo doveva essere uno, e sospetto anche che ne arrivava mezzo perché l’altro mezzo se l’era già pippato il mio conduttore. Era troppo contento di far quell’esercizio. Alle volte dava l’impressione che si sarebbe lanciato alla ricerca dell’altro mezzo grammo con me, e l’avrebbe trovato prima lui! Comunque non fu sempre così, fu anche peggio. Una volta mi infiltrai in una banda di narcotrafficanti internazionali con il mio padrone. Lui faceva il contatto con la mala locale, e io il suo inseparabile cane. Lui fingeva, io meno. Non trovavo affatto difficile fare il cane del mio conduttore, ero perfettamente nella parte. Poi un giorno il bosso decise di dare un pacco da consegnare carico di coca al conduttore e chiese me come garanzia. Lui sarebbe andato, io sarei restato. Lui andò, io rimasi. Tre mesi di baldoria. Ero il cane del boss, che è anche meglio dell’essere la ragazza del boss. Intanto non rischi di essere scaricato per un eventuale sostituto, (i cani non si cambiano. Chiunque ha un cane è pronto a giurare sulla bibbia che quello è il miglior cane del mondo) poi non ti fa seguire per vedere dove vai, (e puoi andare a far pipì tranquillo) e infine non vuol far l’amore con te, e questo a me dava un enorme sollievo. Il cane del boss, servito e riverito. Carezze e coccole da tutto il clan. I delinquenti più efferati della Brianza mi trattavano come un pupo, mi chiamavano Il Pupo. Dopo tre mesi tornò quel caga cazzo di conduttore con tutti i suoi amici, e arrestarono tutti. Non scorderò mai gli occhi del boss quando capì che ero un infiltrato. Da allora non son più lo stesso cane. Ma soprattutto non son lo stesso cane da quando, poi ci infiltrammo in una organizzazione clandestina di lotte tra cani. Io sono un povero cane lupo, mi trovai a fronteggiare pit bul, rotweiler, cani corsi, e una quantità di razze a me sconosciute che la volta che mi andò meglio mi strapparono la coda! Fu allora che capii che ero la parte sacrificabile della coppia. Il mio conduttore mi lascia dal boss, (cosa che viceversa il boss non avrebbe mai fatto) e si mette al sicuro. Il mio conduttore si infiltra in un’organizzazione di lotta clandestina, e tocca lottare a me. Mi domandai cosa sarebbe capitato se si fosse infiltrato in un giro di ladri d’organi. Beh, se non altro la coda non me l’avrebbero potuta prendere, non ce l’avevo più! Decisi di farla finita. Un giorno eravamo all’aeroporto per una difficile missione. Bisognava trovare una bomba ad orologeria su un aereo e pareva che ci fossero rimasti pochi minuti per farlo. La trovai in tempo e feci anche in tempo a metterla in tasca al mio conduttore. Quando uscimmo e lui esplose tutti pensarono che stesse tentando di allontanare la bomba dalla gente. Io pensai che erano finiti i miei guai. Da lì a poco venni pensionato e adottato da un ex detenuto che partecipava a un programma di rinserimento. Ora vivo con lui. Facciamo una vita modesta, ma stiamo bene insieme. Usciamo, facciamo le passeggiate. Lui mi chiede solo di non sporcare in casa, e io non gli chiedo niente. Lui mi chiama Il Pupo, io lo chiamo boss.
Mr Weiss
00sabato 10 ottobre 2009 22:37
Carne Tritata

La questura è abbandonata dalla strage dell’ottantotto. Non si sa ancora oggi cosa esattamente accadde, ma tutti sappiamo cosa ne restò. Un edificio pieno di morti. Faceva un caldo bestiale in quell’estate lì. La gente non trovava pace neanche la notte e non era raro incontrare persone in giro alle due o alle tre del mattino. Si dice che la notte del fatto c’era una banda di bulli in giro che si divertiva a spaccare cose. E c’era un tipo, magro, giovane, sottile, che incappò nella loro strada. Lo presero a calci, a spintoni e quando arrivò la polizia lo accusarono di aver mandato in frantumi la vetrina che avevano rotto loro poco prima. Lo avevano pestato per punirlo, dissero. I poliziotti non gli credettero, ma erano loro amici. Giocavano al pallone insieme e sulla volante ci finì il ragazzetto. La leggenda vuole che fu lì che il destino svoltò verso la tragedia in una strada senza ritorno. Arrivarono in questura e scaricarono il ragazzetto di peso dall’automobile anche se lui non faceva nessuna resistenza. Lo strattonarono dentro. Stavano commettendo un’ingiustizia e questo li incattiviva ancor di più. Volevano travolgere la verità dei fatti con la loro arroganza. Insultarono il ragazzo poi iniziarono a interrogarlo. Volevano una confessione. Lui non parlò. Non aveva documenti. Si sentirono in diritto di colpirlo ma non fu allora che successe. Gli rifecero le domande, insultandolo, minacciandolo. Lui non parlò e non accadde neppure allora. Lo buttarono a terra e lo colpirono con i loro anfibi. Gli fecero veramente del male; ancora niente. Decisero che non gli serviva una confessione, era la sua parola contro la loro. Lo lasciarono sul pavimento, gli diedero le spalle. Qualcuno andò a chiamare un’ambulanza. Dicono che successe allora, cosa non si sa. Si dice che il ragazzo fosse in realtà un monaco orientale depositario di tecniche segrete da far impallidire Ken il guerriero, si dice anche che quel ragazzettosanguinatane si sia trasformato in un orribile mostro sanguinolento. L’unica cosa certa è che quando arrivò l’ambulanza si sentivano gli ultimi, inutili, colpi di pistola. E l’ambulanza non trovò un delinquente ferito da portare all’ospedale, ma trenta poliziotti maciullati da portare all’obitorio. Non fu facile far la conta. Non c’erano corpi, non c’erano gambe e braccia sparpagliate. Non c’era neanche una scena rivoltante da vedere. C’era solo carne tritata ovunque, e a nessuno fa schifo vedere un hamburger. Si disse che c’era così tanta carne che per portarla via usarono i sacchi dell’immondizia. Si dice che raccolsero i resti con la paletta per le pulizie. Si dice che dovettero scacciare decine di gatti randagi affamati. Da allora la questura è abbandonata, ma la leggenda non finisce qui. Si dice ancora che ogni tanto, in qualche parte del mondo, spariscono due o tre poliziotti. Non se ne trovano neanche i resti, solo la macchina. E nelle città dove accade, da quel momento, quando passa una pattuglia nelle periferie i gatti randagi la guardano e si leccano i baffi.
@Mimmi the Maneater@
00lunedì 12 ottobre 2009 09:35
La prima storia è bellissima: quando Il Pupo fa esplodere il "compagno" poliziotto, mi fa ricordare tutte quelle persone che nella disperazione diventano carnefici. E l'ultima frase mi piace assai.

La seconda non mi ha preso molto, però 'sta cosa che i gatti si leccano i baffi quando vedono i poliziotti arrivare è toghissimamente terrificante [SM=g7346]
merinze
00lunedì 12 ottobre 2009 10:15
Mi son permessa di reimpostare il racconto, per facilitare la lettura
Io, Cane poliziotto

Fare il poliziotto è sempre stato il mio sogno, c’ero destinato fin da cucciolo, ed è bello. E' bello perché il mio sogno era esattamente quello che mi sarebbe sicuramente capitato. Non è da tutti desiderare quel che certamente sarà tuo. In genere si desidera quel che non si può avere!

Iniziai l’addestramento ad Albenga. Io ero nato a Imperia, ma la scuola lì non c’era: era ad Alberga, così è lì che crebbi. In quella bella scuola nel verde.
Per quel che riguarda noi cani non è importante dove sei nato, ma quando. Nessuno chiede al tuo accompagnatore ?Dov’è nato?’ Gli chiedono tutti ‘Quanto ha?’ Che poi che cazzo gliene frega? Se mi passate l’espressione.
Ma torniamo alla scuola, io ero il migliore, ero fortissimo. Trovavo in meno di un minuto un mezzo grammo di cocaina in un campo così grande che un uomo ci si sarebbe perso. Io trovavo il mezzo pezzo, lo portavo al mio conduttore e.. lui me lo faceva annusare di nuovo. Capii troppo presto che ordine e disordine vanno a braccetto. Tra l’altro sospetto anche che il grammo doveva essere uno e che ne arrivava mezzo perché l’altro mezzo se l’era già pippato il mio conduttore. Era troppo contento di far quell’esercizio. Alle volte dava l’impressione che si sarebbe lanciato alla ricerca dell’altro mezzo grammo con me, e l’avrebbe trovato prima lui!
Comunque non fu sempre così, fu anche peggio. Una volta mi infiltrai in una banda di narcotrafficanti internazionali con il mio padrone. Lui faceva il contatto con la mala locale, e io il suo inseparabile cane. Lui fingeva, io meno. Non trovavo affatto difficile fare il cane del mio conduttore, ero perfettamente nella parte. Poi un giorno il bosso decise di dare un pacco da consegnare carico di coca al conduttore e chiese me come garanzia. Lui sarebbe andato, io sarei restato. Lui andò, io rimasi. Tre mesi di baldoria. Ero il cane del boss, che è anche meglio dell’essere la ragazza del boss.
Intanto non rischi di essere scaricato per un eventuale sostituto, (i cani non si cambiano. Chiunque ha un cane è pronto a giurare sulla bibbia che quello è il miglior cane del mondo), poi non ti fa seguire per vedere dove vai, (e puoi andare a far pipì tranquillo) e infine non vuol far l’amore con te, e questo a me dava un enorme sollievo: il cane del boss, servito e riverito.
Carezze e coccole da tutto il clan.
I delinquenti più efferati della Brianza mi trattavano come un pupo, mi chiamavano Il Pupo. Dopo tre mesi tornò quel caga cazzo di conduttore con tutti i suoi amici, e arrestarono tutti. Non scorderò mai gli occhi del boss quando capì che ero un infiltrato. Da allora non son più lo stesso cane.
Soprattutto non son lo stesso cane da quando, poi ci infiltrammo in una organizzazione clandestina di lotte tra cani. Io sono un povero cane lupo, mi trovai a fronteggiare pit bul, rotweiler, cani corsi, e una quantità di razze a me sconosciute che la volta che mi andò meglio mi strapparono la coda! Fu allora che capii che ero la parte sacrificabile della coppia. Il mio conduttore mi lascia dal boss, (cosa che viceversa il boss non avrebbe mai fatto) e si mette al sicuro. Il mio conduttore si infiltra in un’organizzazione di lotta clandestina, e tocca lottare a me. Mi domandai cosa sarebbe capitato se si fosse infiltrato in un giro di ladri d’organi. Beh, se non altro la coda non me l’avrebbero potuta prendere, non ce l’avevo più!
Decisi di farla finita.
Un giorno eravamo all’aeroporto per una difficile missione, bisognava trovare una bomba ad orologeria su un aereo e pareva che ci fossero rimasti pochi minuti per farlo. La trovai in tempo e feci anche in tempo a metterla in tasca al mio conduttore.
Quando uscimmo e lui esplose tutti pensarono che stesse tentando di allontanare la bomba dalla gente. Io pensai che erano finiti i miei guai.
Da lì a poco venni pensionato e adottato da un ex detenuto che partecipava a un programma di rinserimento. Ora vivo con lui. Facciamo una vita modesta, ma stiamo bene insieme. Usciamo, facciamo le passeggiate. Lui mi chiede solo di non sporcare in casa, e io non gli chiedo niente.
Lui mi chiama Il Pupo, io lo chiamo boss.
@Mimmi the Maneater@
00lunedì 12 ottobre 2009 11:09
Re:
Mr Weiss, 10/10/2009 22.27:



Io, Cane poliziotto

Fare il poliziotto è sempre stato il mio sogno. Del resto c’ero destinato fin da cucciolo; ed è bello, è bello perché il mio sogno era esattamente quello che mi sarebbe sicuramente capitato. Non è da tutti desiderare quel che certamente sarà tuo. In genere si desidera quel che non si può avere! Iniziai l’addestramento ad Albenga. Io ero nato a Imperia, ma la scuola lì non c’era; Era ad Alberga, così è lì che crebbi. In quella bella scuola nel verde. Del resto, per quel che riguarda noi cani, non è importante dove sei nato, ma quando. Nessuno chiede al tuo accompagnatore ?Dov’è nato?’ Gli chiedono tutti ‘Quanto ha?’ Che poi che cazzo gliene frega? se mi passate l’espressione. Ma torniamo alla scuola,; io ero il migliore, ero fortissimo. Trovavo in meno di un minuto un mezzo grammo di cocaina in un campo così grande che un uomo ci si sarebbe perso. Io trovavo il mezzo pezzo, lo portavo al mio conduttore e.. lui me lo faceva annusare di nuovo. Capii troppo presto che ordine e disordine vanno a braccetto. Tra l’altro sospetto anche che il grammo doveva essere uno, e sospetto anche che ne arrivava mezzo perché l’altro mezzo se l’era già pippato il mio conduttore. Era troppo contento di far quell’esercizio. Alle volte dava l’impressione che si sarebbe lanciato alla ricerca dell’altro mezzo grammo con me, e l’avrebbe trovato prima lui! Comunque non fu sempre così, fu anche peggio. Una volta mi infiltrai in una banda di narcotrafficanti internazionali con il mio padrone. Lui faceva il contatto con la mala locale, e io il suo inseparabile cane. Lui fingeva, io meno. Non trovavo affatto difficile fare il cane del mio conduttore, ero perfettamente nella parte. Poi un giorno il bosso decise di dare un pacco da consegnare carico di coca al conduttore e chiese me come garanzia. Lui sarebbe andato, io sarei restato. Lui andò, io rimasi. Tre mesi di baldoria. Ero il cane del boss, che è anche meglio dell’essere la ragazza del boss. Intanto non rischi di essere scaricato per un eventuale sostituto, (i cani non si cambiano. Chiunque ha un cane è pronto a giurare sulla bibbia che quello è il miglior cane del mondo) poi non ti fa seguire per vedere dove vai, (e puoi andare a far pipì tranquillo) e infine non vuol far l’amore con te, e questo a me dava un enorme sollievo. Il cane del boss, servito e riverito. Carezze e coccole da tutto il clan. I delinquenti più efferati della Brianza mi trattavano come un pupo, mi chiamavano Il Pupo. Dopo tre mesi tornò quel caga cazzo di conduttore con tutti i suoi amici, e arrestarono tutti. Non scorderò mai gli occhi del boss quando capì che ero un infiltrato. Da allora non son più lo stesso cane. Ma soprattutto non son lo stesso cane da quando, poi ci infiltrammo in una organizzazione clandestina di lotte tra cani. Io sono un povero cane lupo, mi trovai a fronteggiare pit bul, rotweiler, cani corsi, e una quantità di razze a me sconosciute che la volta che mi andò meglio mi strapparono la coda! Fu allora che capii che ero la parte sacrificabile della coppia. Il mio conduttore mi lascia dal boss, (cosa che viceversa il boss non avrebbe mai fatto) e si mette al sicuro. Il mio conduttore si infiltra in un’organizzazione di lotta clandestina, e tocca lottare a me. Mi domandai cosa sarebbe capitato se si fosse infiltrato in un giro di ladri d’organi. Beh, se non altro la coda non me l’avrebbero potuta prendere, non ce l’avevo più! Decisi di farla finita. Un giorno eravamo all’aeroporto per una difficile missione. Bisognava trovare una bomba ad orologeria su un aereo e pareva che ci fossero rimasti pochi minuti per farlo. La trovai in tempo e feci anche in tempo a metterla in tasca al mio conduttore. Quando uscimmo e lui esplose tutti pensarono che stesse tentando di allontanare la bomba dalla gente. Io pensai che erano finiti i miei guai. Da lì a poco venni pensionato e adottato da un ex detenuto che partecipava a un programma di rinserimento. Ora vivo con lui. Facciamo una vita modesta, ma stiamo bene insieme. Usciamo, facciamo le passeggiate. Lui mi chiede solo di non sporcare in casa, e io non gli chiedo niente. Lui mi chiama Il Pupo, io lo chiamo boss.




ho grassettato le parti più divertenti [SM=g7346]
Mr Weiss
00lunedì 12 ottobre 2009 19:48
E' vero Zia: ancora adesso non ho un'esatta cognizione del punto e a capo. Allora non l'avevo proripio. Già, perchè anche queste son storielle vecchie.
Grazie comunque a tutte e due per averle lette, e a Mery per averci lavorato.
=omegabible=
00lunedì 12 ottobre 2009 23:12
RE x Merinze


Complimenti leccanti [SM=g1652448] per l'avatar!!! Bellissimo, non lo toccare!!!! [SM=g7341] [SM=g7341]

omega [SM=g7479]
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