Gli avvistamenti meritano più attenzione secondo un comitato di ricercatori Usa
di CLAUDIA DI GIORGIO
Gli Ufo vanno studiati, non derisi. Secondo il rapporto diffuso oggi da un comitato scientifico internazionale, infatti, non tutti gli avvistamenti di "unidentified flying objects" sono il risultato di inganni o di allucinazioni. Alcuni di essi, anzi, meritano indagini scientifiche più accurate, effettuate "con uno spirito di obiettività e una disponibilità a valutare ipotesi alternative" che fino ad oggi sono mancati.
A giungere a questa conclusione, destinata a suscitare accalorate discussioni, è il primo rapporto indipendente condotto negli ultimi trent'anni sul fenomeno Ufo, realizzato da un gruppo di nove ricercatori guidati da Peter Sturrock, un fisico della Stanford University. Lo studio, basato sulle relazioni di otto importanti "ufologi", non accredita l'esistenza di tecnologie aliene o di altre manifestazioni di origine extraterrestre. Sottolinea però che, dalla massa di rapporti sugli Ufo accumulatisi da 50 anni a questa parte, emerge un certo numero di osservazioni inspiegabili che potrebbero collegarsi a fenomeni "attualmente sconosciuti alla scienza".
Gli scienziati hanno concentrato la loro attenzione sulle segnalazioni accompagnate da prove fisiche, come interferenze nel funzionamento di automobili o aerei, tracce di radiazioni, danni alla vegetazione o alle persone, segni sul terreno o detriti. Spesso, ad esempio, i testimoni parlano di sensazioni di calore, bruciature o problemi agli occhi che, suggerisce il rapporto, potrebbero a volte indicare la presenza di alte dosi di radiazioni ionizzanti, come i raggi X o i raggi gamma, mentre la presenza di segni sul terreno, rilevata in alcuni casi, sarebbe riconducibile a forti emissioni di fasci di microonde.
Tuttavia, afferma il rapporto, non è studiando la documentazione esistente che si troveranno delle risposte. Malgrado la buona volontà e la buona fede degli appassionati, infatti, oggi la maggioranza delle indagini sugli Ufo manca del rigore richiesto dalla comunità scientifica. La strada da seguire consiste dunque, secondo il comitato, nell'avere nuovi dati, acquisiti scientificamente. Gli scienziati, dal canto loro, dovrebbero superare la paura del ridicolo che spesso si abbatte su chi si occupa di Ufo, cercare finanziamenti per condurre indagini serie e applicare gli strumenti della scienza e dell'innovazione tecnologica ad un "problema che oggi si trova in uno stato molto insoddisfacente di ignoranza e confusione".
Il rapporto afferma inoltre che il problema degli Ufo è troppo complesso per avere un'unica, semplice risposta, sia essa gli alieni o la truffa, con cui spiegare contemporaneamente tutti i fenomeni che ricadono sotto la sigla di "unidentified flying objects". Uno studio serio e approfondito delle osservazioni inspiegabili potrebbe invece condurre gli scienziati a scoprire qualcosa di nuovo, anche se non necessariamente di origine extraterrestre. E per ottenere risultati produttivi, dice il comitato, sarà meglio abbattere lo steccato che separa gli ufologi e i fisici. La sfida, ha dichiarato Sturrock alla stampa, è fare della "buona scienza" in un settore che, malgrado il grande interesse del pubblico, per i ricercatori è stato soprattutto una cosa da ridere.
Fonte:
www.repubblica.it/online/cultura_scienze/ufo/ufo/ufo.html