Tennis : Ballan, trionfo mondiale

VARESE - Dominio azzurro a Varese. Il terzo titolo mondiale consecutivo dopo Salisburgo e Stoccarda, non arriva da Paolo Bettini, ma dal bravissimo Alessandro Ballan, trevigiano, 28 anni: uno scatto che sembra una frustata a poco più di un chilometro dall'arrivo quando al comando erano rimasti in sei tra cui tre italiani. Un chilometro tutto di un fiato e poi la gioia, la grande gioia per l'azzurro. Un trionfo completato dalla medaglia d'argento di Damiano Cunego e dal quarto posto di Davide Rebellin. Terzo il danese Breschel.

Dietro, la lunga battaglia tra Bettini, gli spagnoli e il belga Boonen era già finita da un quarto d'ora. L'ultimo scatto (sempre di Ballan e Rebellin) sulla salita di Ronchi a due giri dalla fine, ha lasciato dietro i big. E Bettini, marcatissimo da tutti per tutta la gara, sorrideva felice nel gruppo: con i tre compagni di squadra davanti a giocarsi il titolo e tutti gli avversari che venivano a stringergli la mano per il suo addio alle corse.

Trionfo azzurro con un gioco di squadra fantastico. Con Bettini indicato da tutti come unica punta e un "piano B" del ct Franco Ballerini che ha funzionato alla perfezione. Nel finale, la sensazione che gli azzurri avessero la corsa in pugno, era evidente. La fuga giusta (quattordici uomini tra cui tre italiani e tre belgi) è andata via quando mancavano una ventina di chilometri al traguardo. Poco oltre, sulla salita di via Montello, si sono ritrovati in quattordici. Ballan, Cunego, Rebellin, Rodriguez, Breschel, van Avermaet, Wegmann, Lovkvist, Pfannberger, Gesink, Nuyens, Grivko, Lovkvist, Van Goolen: tre belgi e tre italiani. E a quel punto, i grandi hanno tirato i remi in barca e detto addio a sogni di gloria. Forse, agli spagnoli, bastava non fa vincere Bettini che, un po' incautamente, ha annunciato ieri il ritiro dopo questa corsa.

La sensazione, però, è stata quella di una corsa perfetta soli contro tutti della squadra azzurra e che gli altri non avessero gambe sufficienti. Come sempre, nella prima parte, sono stati grandi i soliti Bruseghin Tonti, Bosisio e Paolini. E, quando sono cominciati i ritiri Contador ha mollato a una quarantina di chilometri dall'arrivo), la squadra azzurra aveva ancora forza sufficiente per controllare la corsa. Tosatto ha fatto alcune tirate sensazionali e, quando tutti aspettavano il "Grillo", sono partiti gli altri tre, tutti e tre grandi campioni in grado di vincere un mondiale.

"Non ci credo ancora - dice il neocampione del mondo - E' successo qualcosa di speciale. Vincere qui, a Varese, con questo pubblico e questa squadra è fantastico. Devo ancora rendermi conto di quel che ho fatto, forse ci riuscirò solo questa sera, quando sarò da solo". "A 50 chilometri dall'arrivo ho cominciato a scattare - racconta ancora Ballan - a ripetizione per fare selezione. Sì, voleva fare la corsa con Paolo Bettini, ma oggi era troppo controllato. E' andata bene a me, non ci avrei mai creduto".

Ed ecco Bettini: "Era normale l'emozione, per me erano le ultime pedalate". Il bicampione del mondo (e olimpionico di Atene) chiude la sua ultima corsa con la certezza di aver dato tutto per una Nazionale che lo ha ripagato sul campo. "Chi conosce questo gruppo sa come si lavora - ha detto il fuoriclasse toscano a Rai Sport - Sono orgoglioso di chiudere con la Nazionale, a cui ho dato tanto. Abbiamo dimostrato oggi, a casa nostra, che squadra è". "In gara ho avuto tanta tensione e concentrazione - prosegue il Grillo - tutto il gruppo credeva in me. Sembrava che la gara fosse più semplice di quel che era, però il percorso ci ha dato ragione: ci siamo mossi tutti per fare 'casino', come piace a me. Negli ultimi chilometri la cosa più bella è stato il saluto dei colleghi che erano con me, mi hanno fatto finire davanti al gruppo dei battuti". Ballan? "E' uno che vince poco, ma quando vince sceglie le giornate giuste".

Ripensarci? "No - conclude Bettini - Oggi sono orgoglioso di chiudere la mia carriera con una squadra come questa".