ZAK007.
00martedì 2 febbraio 2016 23:55
The Ravenant – Redivivo
Non so se Leonardo Di Caprio vincerà un Oscar per questo film, ma nonostante non sia tra i miei attori preferiti (seppure molto bravo), credo che se lo meriti, non fosse altro per il lavoro che ci ha messo e le condizioni estreme in cui ha dovuto girarlo (lui e anche gli altri attori).
Il film, ambientato nei primi dell’800, narra le vicende di Hugh Glass (Di Caprio) che accompagna un gruppo di cacciatori di pelli nei territori del Nord Dakota.
Il gruppo viene attaccato e quasi massacrato da un manipolo di indiani e i superstiti riescono a fuggire per un soffio.
Durante il ritorno a casa, Glass viene attaccato da un orso che per un pelo non lo fa a brandelli.
Ferito e in fin di vita, il gruppo lo abbandona al freddo e al gelo dell’inverno, ma pervaso da sentimenti di vendetta e aiutato da un indiano solitario, riesce a salvare la pelle e a tornare al forte più vicino.
Da lì, il sentimento di vendetta lo porterà alla ricerca dei bastardi che l’hanno lasciato a morire, per ricambiargli il favore e fare giustizia.
Il film è bello, un po’ tirato e a tratti forse un po’ esagerato, ma vale la pena di vederlo; soprattutto la sequenza dell’attacco dell’orso è micidiale. A mio parere la scena clou del film (davvero realistica!) che vale da sola le 2 ore e mezza di visione totale.
P.S. Leggere le curiosità riguardanti le riprese del film fa riflettere; la scelta delle location e relative condizioni atmosferiche (il Canada tra i -30 e i -40 gradi) sono davvero estreme. Di Caprio che a momenti ci lascia le penne per l’ipotermia e gira da malato per essere più convincente. Se esistesse l’Oscar per lo sbattimento e la convinzione (o la pazzia), Leo se lo meriterebbe tutto.
Intanto io ne darei uno anche all’Orso…
Voto: 8,5
Mr Weiss
00mercoledì 3 febbraio 2016 22:41
A mio avviso Di Caprio ha già dato prova di bravura in almeno due occasioni, ossia Django del grande Tarantino e Shutter Island del grandissimo Scorzese.
Credo che abbia pagato la sua faccia da bambolotto che mal si sposa con l'idea di grande recitazione, e sicché niente Oscar.