Inter, accordo Moratti-Thohir.
Ora mancano solo le firme
L'attuale presidente cederà il pacchetto di maggioranza al magnate indonesiano. Settimana prossima la firma del contratto. Il presidente rientrato da Parigi: "Si può chiudere entro il mese ma ora ci conosciamo meglio..."
di ANDREA SORRENTINO e LUCA PAGNI
MILANO - Quattro mesi abbondanti di trattative. Aperture, chiusure, fasi di stallo, incomprensioni, allontanamenti e riavvicinamenti. Un incontro a maggio tra Moratti e Thohir, un altro a luglio, un altro ancora nei giorni scorsi a Parigi, e in mezzo centinaia di ore di riunioni tra avvocati, commercialisti, consulenti. Ora dovremmo esserci. Le ultime notizie raccontano di un Erick Thohir vicinissimo a diventare proprietario dell'Inter. Gli accordi finali - sperando che lo siano davvero, perché la telenovela ha estenuato i più - sarebbero stati limati tra ieri e stamattina negli uffici parigini della Lazard: l'indonesiano rileverebbe circa il 70% delle quote azionarie del club, oltre alla maggioranza nel futuro Cda.
Ancora da chiarire alcuni dettagli, come il potere di veto dei Moratti su alcune questioni, oppure il triennale patto parasociale in base al quale Thohir dovrebbe garantire almeno per i prossimi tre anni un adeguato livello di investimenti. In ogni caso, anche se gli accordi di massima ci sono, mancano ancora le firme sui contratti. Gli autografi, si dice, sarebbero previsti la prossima settimana. Poi Erick Thohir diventerà il primo proprietario asiatico di un club di serie A, il che costituirebbe comunque un evento storico per il calcio italiano, uno spartiacque, l'inizio di una nuova era (dai contorni peraltro ancora sufficientemente oscuri, perché nessuno ha ancora capito in che modo Thohir e i suoi partner intendano risollevare l'Inter, quali idee abbiano, quali uomini vogliano coinvolgere).
Questo il quadro generale. Poi bisognerà vedere in che modo la famiglia Moratti rimarrà nel club, con quale peso, con quali incarichi, con quali uomini, e che tipo di controllo avrà sulle questioni tecniche. Ma pare proprio che ormai si stia aprendo un'era nuova.
Rientrato da Parigi, Moratti dichiara: "Non abbiamo ancora raggiunto l'accordo. E' stata un'occasione per conoscerci meglio e capire chi sono le persone che potrebbero entrare con Thohir nell'eventuale accordo. Sono tutti investitori indonesiani, ma non ci sono grossi problemi da risolvere. Cosa manca? Manca solo di decidere e capire bene quando sarà il momento giusto. Non è una questione di ruoli, è l'ultima cosa al mondo che può creare problemi. Passi avanti? Soprattutto dal punto di vista umano, ho apprezzato il carattere delle persone e questo mi ha fatto piacere. Resterò nell'Inter? La mia famiglia resterà per forza. Diciamo che è più una questione di ristrutturazione della società per strutturarla al meglio e gestire gli esborsi che questo calcio impone. Basti pensare che ci sono trasferimenti da 100 milioni per capire che serve qualcosa per gestire un'Inter a questi livelli. Ci vorrà ancora una trentina di giorni, l'accordo potrebbe arrivare, ma lo dicevamo anche tre mesi fa. Io presidente? Al momento non ci penso". Sul nuovo assetto societario nerazzurro ha detto la sua, via twitter, anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: "Moratti ha riportato l'Inter ai massimi livelli mondiali. L'amico Massimo rimarrà comunque in questa famiglia: non c'è Inter senza di lui".
Fonte:
Repubblica