Tutto rimandato al 29 novembre per l'elezione del presidente di lega

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monique83
00venerdì 5 novembre 2004 21:48
E' rinviata al 29 novembre l'elezione del presidente della Lega Calcio. Tre votazioni, la terza con il quorum abbassato a 28 preferenze, non sono bastate per confermare Adriano Galliani o per dimostrare la maggior forza della cordata che fa capo a Diego Della Valle, che non ha espresso un candidato ma nominerebbe un manager.


Nella prima chiamata alle urne, il presidente in carica ha ottenuto 21 voti (uno per Preziosi, 19 le schede bianche), non abbastanza per un quorum di tre quarti dei votanti (32 voti). Nella seconda, Galliani è salito a 21 voti, sono scese a 18 le schede bianche, poi un voto a Zamparini e due nulle. Stesso bilancio anche al terzo tentativo: con il quorum a 28 voti, Adriano Galliani ha ottenuto infatti 21 preferenze, 20 le schede bianche, una preferenza per Cellino. Dopo una breve pausa, l'assemblea ha rimandato tutto al 29 novembre.



monique83
00venerdì 5 novembre 2004 21:51
Da una parte il gruppo che fa riferimento a Galliani, amministratore delegato del Milan e presidente uscente, dall'altra quello che segue Diego Della Valle, nei giorni scorsi "grande accusatore" delle gestione dello stesso Galliani e ora uomo-chiave di una cordata alternativa che, però, non ha ancora espresso il nome del manager. Un po' per non bruciarlo, un po' per poter intavolare eventuali trattative con lo schieramento opposto. Insomma, o si vota Galliani o si vota contro, cioè bianco.


Nella norma, un uomo come il timoniere rossonero non potrebbe occupare anche la poltrona di numero uno di Lega, dovrebbe essere chiamato a scegliere fra i due incarichi per una democratica regola di trasparenza tanto ovvia da non dover nemmeno essere spiegata. Ma parlare di "conflitto di interessi" in Italia è ormai una barzelletta e il "capo" stesso di Galliani in via Turati ne sa qualcosa. Qui poi le logiche sono diverse, l'Adriano piace ai grandi club, nella sua "squadra" c'è la Juventus, c'è il Parma, ci sono le duue romane, oltre a Messina, Reggina, Siena. Aggiungeteci un gruppo di club di B, fra cui nomi importanti come Genoa, Torino ed Empoli.


Si diceva delle "big" e qui si segnala la posizione dell'Inter, unica squadra di primissimo piano schierata con Diego Della Valle, l'imprenditore che ha acquistato e rilanciato la Fiorentina. E che conta su alleati come Enrico Garrone (Sampdoria), Maurizio Zamparini (Palermo) e Mario Moroni (Lecce), oltre a una pattuglia di club cadetti. Naturalmente, poi, c'è chi non si è ancora schierato...


Molti i temi sul tappeto, soprattutto la distanza fra le le società di prima fascia e il resto del carrozzone. Il gruppo-Della Valle punta dichiaratamente a un riequilibrio delle risorse finanziarie, a cura di una Lega dotata di una struttura più manageriale. "Conta il programma, poi l'uomo si trova", riassume Gazzoni (Bologna). Poi c'è la gestione dei fischietti, che questa cordata vorrebbe affidare all'Associazione Italiana Arbitri, togliendola dunque ai vertici della Federcalcio. Infine ci sono le ragioni e le esigenze della serie B: i club cadetti, ieri sera, hanno prodotto un documento sottoposto all'assemblea. Anche in questo caso c'è la volontà di ridurre la distanza con le squadre medio-grandi di A.


Il "giorno del giudizio", per ora, ha prodotto anche un ping-pong di battute da parte di alcuni dei protagonisti. Dagli ironici ("Non so come andrà oggi, non faccio l'astrologo", Galliani) ai chiarificatori ("Oggi si deve parlare di principi, di cambiare i principi su come la Lega deve essere amministrata, nell'interesse di quarantadue società e non solo di quattro", Della Valle), dai sostenitori dichiarati ("Galliani ha la professionalità necessaria e la giusta esperienza. Il mio candidato resta lui, se vogliono un'alternativa devono dirlo. Ma, dopo la conferma, possiamo anche venire incontro all'opposto schieramento con i dovuti interventi", Claudio Lotito, presidente della Lazio) agli addolorati ("Sono triste perché c'è una spaccatura, e ci sarà anche dopo la votazione", Zamparini).

E intanto, tre tifosi, due milanisti e un interista, hanno esposto uno striscione di protesta davanti alla Lega. Vogliono che si torni a giocare solo alle 15 di domenica. Nessuno voterà per loro...


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